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Clino Ricci fu un fascista onesto ma nessuno lo ricorda Enti

La sua tomba a Paduli giace nell’incuria e nell’abbandono Clino Ricci fu un fascista onesto ma nessuno lo ricorda Paduli ha dato i natali a diverse personalità illustri, ma quella di Clino Ricci spicca su tutte. Nato a paduli il 18 novembre 1898. Volontario fiumano conobbe D’Annunzio. Dopo aver fondato giovanissimo il Fascismo nel Sannio, morì a soli 26 anni per una infezione ai denti. Per quanto ci fossimo accaniti nel ricercare un qualcosa che potesse incrinarne la figura, mai abbiamo trovato uno scritto che potesse mettere in cattiva luce la sua persona, anzi, tutt’altro. Due sono i fatti che hanno colpito la nostra sensibilità. Il primo, il totale abbandono in cui versa il monumento funebre eretto nel 1928. Uno dei due fasci littori che sostengono la lastra di marmo rosa su cui campeggia il medaglione di bronzo con l’effige di Clino Ricci, opera dello scultore Edgardo Simone, è in pratica tutto annerito, così come l’adiacente parete. Crepe si stanno aprendo nell’intonaco attorno alla lastra, che potrebbe prima o poi staccarsi. Brutti, antiestetici, poi, quei vasetti con sottovasi bianchi posti dalla mano del custode, che credeva di far per il meglio, proprio alla base dei due fasci littori. Il secondo fatto, di cui non ci capacitiamo ancora, la totale assenza di un qualsivoglia edificio, sala, via, piazza intitolati a Clino Ricci. O Paduli ingrata, inutile asserire il contrario, Clino Ricci è stato da tutti i suoi concittadini ignorato e dimenticato. Ormai sono molti gli anni che non si vede più quell’amabile figura deamicisiana a raccogliersi sulla tomba dell’illustre fratello, quell’Elvira Ricci, maestra elementare più nota e preparata che Paduli abbia mai avuto e che ha educato generazioni e generazioni di padulesi, moglie dell’orvietano d’origine, Arcangelo Tomassi, podestà di Paduli per tutto il periodo fascista. Sono circa venticinque anni che Elvira Ricci è scomparsa, dopo che s’era trasferita nell’orvietano. L’altra sorella, Maria, mai sposatasi, era morta qualche tempo prima. Il ramo materno, discendente da Elisa Trombetti, mamma di Clino Ricci, vede nell’archivio personale del quasi nonagenario pronipote Lucio Trombetti, il fedele depositario di importanti documenti di famiglia. Lo abbiamo contattato e, accettando la nostra richiesta con estrema disponibilità e gentilezza, quanto prima ci consentirà di prender visione di quanto in suo possesso. Per inciso, aggiungiamo che quel Guido Trombetti, rettore dell’università degli studi federiciana, appartiene ad un ramo collaterale direttamente collegato con Monteleone di Puglia, luogo d’origine della famiglia Trombetti. Abbiamo chiesto al presidente del circolo di AN locale, Rocco Pietro Vessichelli, dal 2004 componente del Direttivo provinciale di Alleanza Nazionale e consigliere comunale d’opposizione dal 1995, se fosse a conoscenza dell’incuria del monumento funebre e del fatto che a Paduli non esiste nulla di intitolato a Clino Ricci. Ci ha ricordato che, dopo essere divenuto a 24 anni segretario dell’allora MSI-DN nel 1989, nel 1994 è divenuto presidente del circolo AN di Paduli intitolato, da quella data, a “Clino Ricci” e che, sempre nello stesso anno, nella Villa comunale ci fu la presentazione, nell’ambito della “I Festa Tricolore”, del libro di Carlo Tartaglia Polcini “Clino Ricci e il primo fascismo sannita”, con la presenza del dr. Giovanni Fuccio, dell’autore, del prof. Gianni Vergineo e dell’on. Gennaro Malgieri, deputato di AN, giornalista. “Se Alleanza Nazionale avesse vinto le ultime elezioni sicuramente si sarebbe adoperata per una maggiore salvaguardia del monumento funebre del Ricci – ci dice Rocco Pietro Vessichelli – e le dico di più, AN a Paduli si farà carico di interessare l’Amministrazione per una maggior considerazione dello stesso”. E’ poi lo stesso Vessichelli a confermarciche nel novembre del 1998 non c’è stata né a Paduli, né a Benevento una qualsivoglia commemorazione ufficiale da parte di qualcuno per il centenario della nascita di Clino Ricci. Ed è sempre Vessichelli ad aiutarci a trovare conferma del fatto che quella che fu Piazza Clino Ricci in Paduli, come degli strati di ere geologiche che vanno a sovrapporsi, presumibilmente all’indomani della caduta del fascismo e con le prime giunte rette dai partiti antifascisti, è stata cancellata e ridenominata Piazza 25 Luglio. Altre città, con strade intitolate a Clino Ricci, pur dopo il Ventennio, non ne hanno modificato il nome. “Basterebbe solo questo gesto delle varie Amministrazioni – scrive Tartaglia Polcini nel suo libro – (…) a dimostrare che la fede e la passione di un uomo, quando è genuina, disinteressata, ispirata ad ideali nobilissimi, merita il rispetto perfino degli avversari”. GIANCARLO SCARAMUZZO