Ecco perchè ho perduto Enti

INTERVISTA RACCOLTA DA GIOVANNI FUCCIO

Quando sono stato introdotto nel suo studio di medico, devo confessarlo, ho provato una certa emozione perché da giovanissimo mi recavo spesso in quello che fu lo studio di Giuseppe D’Alessandro, medico e sindaco di Benevento nel…… Io per la verità “Peppone” (così lo chiamavamo confidenzialmente per la sua bonomia) l’ho conosciuto e frequentato negli anni sessanta quando era segretario provinciale del M.S.I. e alle elezioni del 1964 riuscii persino ad essere “primo dei non eletti” al Comune e lui, Peppone, si dimise per farmi subentrare quando avevo poco più di ventuno anni, che allora era l’età giusta per essere elettore attivo e passivo. Conservo di lui un ricordo bellissimo sul piano politico ed umano. Ora curiosamente, mi ritrovo come intervistatore di quello che io ricordo poco più che quindicienne aggirarsi timidamente negli ambienti giovanili del MSI, nel 1972 per capire se papà riusciva ad essere eletto al Senato dove era candidato nel Collegio Benevento-Ariano Irpino. Peppone non ce la fece e tutti restammo molto male, almeno quanto il giovanissimo Sandro. Mentre nella mia testa frullavano questi ricordi, ci raggiunge per un fugace saluto la signora Rosanna Scocca e l’ultimo figlio, il tredicenne Giuseppe, reduce dalla prova d’italiano alla licenza media e il papà a chiedergli “come è andata? “. Tutti fuori casa gli altri figli: Ada che è già sposata e madre di una bambina, Sara di otto anni, Clara, laureata in Giurisprudenza; Selene, 21 anni, che studia teatro a Roma. Una famiglia come si vede, per i tempi che corrono, potremmo dire numerosa e molto unita ed affiatata. Ed è qui che si è rifugiato Sandro D’Alessandro all’indomani della sua sconfitta ad opera di Fausto Pepe, candidato unico di tutto il Centrosinistra e, quello che più di tutto dispiace all’ex sindaco, esponente di primo piano del partito di Mastella, l’UDEUR. Con quale stato d’animo si ritorna a casa dopo aver governato la città per cinque anni? Con profonda amarezza e delusione.. sofferenza? No... sofferenza no… Pensavo che avendo amministrato, come ho fatto io con una squadra e mai da solo; realizzato tanti obiettivi di cambiamento visibili per la città; tante opere pubbliche.. pensavo che tutto questo potesse bastare. Se a queste cose aggiungi la mia serietà e lealtà, mai venute meno come ampiamente mi è stato riconosciuto, ebbene pensavo…. Ed invece così non è stato. Rimpianti? Quello che più mi pesa è il non poter più aggiungere altre cose a quelle già realizzate e non poter dare altri contributi alla trasformazione della nostra città. Qualche rammarico per non aver fatto questo o quello? Non, non appartengo a quella categoria di persone che si piangono addosso…. Forse avrei dovuto stare più tra la gente e meno a palazzo Mosti, questo sì. Che te ne pare di questo nuovo sindaco? Abbiamo avuto modo di frequentarci sin da quando nel 1996 io ero assessore alle politiche sociali. Lui era già consigliere comunale e faceva parte della Consulta degli Anziani. Pensi che potrà essere più bravo di te? Vedremo che cosa sarà capace di fare. Da un incontro avuto il 1° giugno quando sono andato a salutarlo mi ha detto “mi impegnerò almeno ad eguagliare quello che hai fatto tu in questi anni, a superarlo sarà quasi impossibile”. Proprio questo ti ha detto? Sì, e questo a dimostrazione del fatto che lui ha potuto notare l’impegno del sindaco D’Alessandro. Ciononostante le tue previsioni non sono buone è così? Ho delle serie perplessità sulle sue reali capacità di decidere in assoluta autonomia. Sì, è vero che c’è responsabilità politica e dei partiti.. ma poi il sindaco deve scegliere in assoluta autonomia per il bene della città e basta. Deve dire NO a pressioni politiche di padrini e madrine politiche che senz’altro ci sono. Ritengo che lui non abbia questa capacità. Ti riferisci alla signora Sandra Mastella, è così? Certamente. C’è da aggiungere l’eterogeneità della maggioranza fatta di varie esperienze e provenienze e quindi altre difficoltà per governare la città in autonomia. Ma nessun sindaco potrà mai prescindere del tutto dal fatto di essere anche capo di una coalizione.. Senza alcun dubbio. La vostra opposizione dunque sarà chiaramente finalizzata ad una rivincita… Certo non facciamo opposizione per rimanere nei banchi. Il nostro auspicio è quello di tenerci pronti per le prossime elezioni amministrative o, come è molto probabile, se questa amministrazione dovesse terminare prima. Quindi pensi di poter tornare presto a governare la città? Guarda…il futuro è nelle mani del Signore. Io, per quanto mi riguarda, in questi anni ho dato il massimo ed ora dopo aver ottenuto ben 18,700 voti sento imperioso il dovere di continuare, sia pure in un ruolo diverso, quello dell’opposizione, ad impegnarmi per la mia città. Noi conosciamo tutto del nostro comune. Nei banchi dell’opposizione ci saranno con me gli ex amministratori tutti rieletti e non abbiamo alcuna intenzione di dare tregua ai nuovi arrivati. Ma ti sei fatta una ragione della sconfitta? Io l’addito a tre ragioni: 1 – L’imponente discesa in campo dei poteri forti con la loro bassa manovalanza con un ministro appena eletto girare per le case a promettere chissà che cosa da parte di un partito al potere, l’UDEUR; 2 – Il crollo di Forza Italia che nel giro di due masi dalle elezioni politiche è passato dal 21% a poco più dell’8%; 3 – La nostra a spiegare alla gente che i tanti cantieri aperti in città non erano elettorali ma che erano stati programmati almeno un paio di anni prima. E il fatto che la tua candidatura è arrivata all’ultimo momento non lo metti in conto? Sì, ma credo solo in minima parte perché non poteva essere diversamente nonostante certe velleità. Fu siglata negli ultimi tempi ma era nell’aria e non poteva essere diversamente…era assolutamente naturale. Poi ci sono i non buoni rapporti con il tuo partito, Alleanza Nazionale il cui segretario provinciale è pur sempre quell’assessore che fu da te sfiduciato e mandato a casa… Bhè, questo è un lontano ricordo e devo dire che dopo quell’episodio tutti, a cominciare da Viespoli, abbiamo dimostrato capacità e senso di responsabilità a ricucire rapporti umani e politici. Poi, di recente c’è stato l’episodio bruttissimo di un esponente storico del partito Salvatore Colatruglio che ha consegnato la tessera del partito dopo aver ricevuto da Capezzone una strana lettera… Io ho stigmatizzato il contenuto di quella lettera e difeso l’onestà intellettuale e comportamentale di Colatruglio al quale veniva rimproverato di aver presenziato al Teatro Massimo una manifestazione della mia lista “Io con D’Alessandro” Senti, a proposito di Viespoli... non mi è sembrato proprio attivissimo in questa campagna elettorale o mi sbaglio? No…Pasquale è stato sempre presente a tutte le manifestazioni e nei comizi. Nell’altra tornata elettorale mi sembrò molto più attivo … Non dimentichiamo che nel 2001 ci fu l’election day… Per la verità anche gli altri parlamentari del Polo mi sono sembrati un po’ freddini è così? No, nelle manifestazioni ufficiali sono stati sempre presenti. Non ho girato da solo. Senti… e questa storia dei dispetti che tu avresti fatto durante il tuo sindacato alla signora Sandra Mastella ed ampiamente riportata dal Corriere della Sera è proprio vera? No, nella maniera più assoluta. Penso si riferisse ad una mia assenza ad una manifestazione di “Quattro notti e più di luna piena”…ma allora io non potetti partecipare perché ero a Ischia per motivi di salute. D’altro conto sono sempre stato a tutte le sue manifestazioni. E poi uno non può programmare la propria vita in rapporto alle esigenze di “Quattro notti e..” Pare poi che tu sia stato l’unico sindaco della Campania che non è andato mai alla presidenza del Consiglio regionale…Perché? Semplicemente perché non ne vedevo la necessità. Ci siamo sempre incontrati a Benevento. Quando c’è stato bisogno sono andato da Bassolino questo sì. Però c’è una contraddizione…Berlusconi e Fini, prima delle elezioni politiche hanno rivolto espliciti inviti a Mastella ad allearsi con il Polo ma qui a Benevento il neo ministro della giustizia è sempre nel vostro mirino…. Vedi…noi veniamo da una esperienza e da una militanza politica che esalta valori che non hanno nulla a che vedere con l’accaparramento del clientelismo esasperato che pratica l’UDEUR. Ciò premesso ritengo che difficilmente ci possa essere mai un feeling con questo partito. Per il passato però… Sì, fu solo una breve esperienza quella con la presidenza della Provincia di Roberto Russo... Che non potrà mai ripetersi… Mastella è e resta il simbolo della gestione clientelare del potere e questo se nel futuro potrà andare bene ad altri … a me mai e poi mai! Con Nardone, l’attuale Presidente della Provincia le cose stanno diversamente… Sì, decisamente. Tra noi in questi anni è nata una sorta di simpatia e ritengo che da un punto di vista istituzionale sia stato fatto tanto. Ho qui sulla scrivania una sua lettera di stima che conserverò con cura. Il nostro principale punto in comune è l’amore per il territorio. Per chiudere, fra cinquanta anni per cosa vuoi che fosse ricordata l’Amministrazione D’Alessandro del 2001-2006? Come un sindaco coraggioso che ha cambiato le abitudini di vita dei cittadini. Chiuso il centro Storico alle auto dopo averlo rifatto e riqualificato. Ed ancora per aver prestato la massima attenzione al mondo scolastico ed aver risolto le aree nodali di Piazza Duomo e Arco del Sacramento.