Il cardinale Sepe a Pietrelcina Enti

Venerdì 25 Maggio 2012, in Pietrelcina, con inizio alle h. 16.30, è stato festeggiato il 125esimo Anniversario della nascita di San Pio da Pietrelcina.

I momenti più emozionanti sono stati i seguenti: dono dell’olio alla lampada votiva posta sull’altare laterale di San Pio da Pietrelcina avvenuto nella Chiesa della Sacra Famiglia da parte dei Gruppi di Preghiera dell’Abruzzo, presieduti da fr. Guglielmo Alimonti; il prossimo anno sarà la Città di Benevento a donarlo; arrivo da San Giovanni Rotondo della reliquia del cuore di San Pio da Pietrelcina portata dal fr. Francesco Daniele Colacelli, ministro provinciale dei Frati Cappuccini di Pietrelcina; solenne cerimonia religiosa svoltasi nel Parco Sagliocca-Colesanti e presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, allietata dal Coro Polifonico “Padre Pio da Pietrelcina”, che ha festeggiato il 25esimo Anniversario dalla fondazione avvenuta nel 1987 in occasione del I Centenario della nascita di Padre Pio, diretto dal m° Orazio Fioretti; presente s.e. Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento, che ha annunciato la richiesta effettuata al cardinale Sepe di proclamare San Pio da Pietrelcina copatrono, insieme alla Madonna delle Grazie, del Sannio beneventano e si è riservato di chiedere, nei prossimi giorni, anche l’autorizzazione all’Arcivescovo di Napoli, cardinale Sepe, di nominare San Giovanni a Mazzocca patrono del Fortore; ed infine, nel corso della processione l’incontro davanti alla Chiesa Madre della statua della Madonna della Libera con il simulacro ligneo di Padre Pio, donato da Antonio Cardone con la luccicante e massiccia aureola d’oro, alla presenza del reliquiario contenente il cuore del Santo di Pietrelcina, il tutto si è svolto accompagnato dal vibrante canto di una canzone dal vivo, quindi una sorta di preghiera canora in onore del Santo Frate stigmatizzato.

Insomma, un succedersi di eventi, di cui alcuni non preannunciati che hanno sorpreso positivamente i numerosissimi partecipanti, tutti organizzati dal Comitato Festa presieduto da fr. Marciano Guarino, guardiano del Convento dei Frati Cappuccini di Pietrelcina, che hanno contribuito a solennizzare il 125esimo Compleanno di Padre Pio. Il cardinale Crescenzio Sepe è stato poi ricevuto dal sindaco Masone e presentato alle massime autorità sannite, quindi ha incontrato gli operatori della stampa e delle tv. In tale occasione gli abbiamo rivolto alcune domande.

Eminenza, benvenuto in Pietrelcina, quali sentimenti sta provando nel Paese natale di Padre Pio?

Esprimo tutta la mia gioia, direi tutta la mia commozione di essere in questa Città di Pietrelcina.

E’ la prima volta che viene?

Questa è la prima volta che metto i miei piedi sulla terra di Pietrelcina, sulla terra di Padre Pio. Devo confessare che tante volte ho desiderato questo momento. Con la mia presenza qui, oggi, spero di avermi tolto il debito nei suoi confronti e davanti ai suoi compaesani, che sprigionano gioia, fede.

Pietrelcina oggi festeggia il 125esimo Anniversario del suo cittadino più conosciuto, cosa rappresenta questa festa?

Questo Anniversario ci unisce tutti davanti alla sua immagine che la Provvidenza ha posto in questa Città, come cittadino, come religioso, come sacerdote, come santo. E da questa Città la santità di San Pio dilaga in tutta la Chiesa Universale.

Tra le altre cose, Lei come manifesta la devozione per il nostro Santo?

Le faccio questa confessione: ogni notte, prima di andare a dormire, bacio una cartolina di Padre Pio, affinché Lui mi suggerisca, mi invita a rispecchiarmi in quella che è la volontà di Dio.

Padre Pio è stato anche nella sua Città?

Padre Pio ha trascorso tanto tempo a Napoli per servire la Patria come vero patriota. Diceva: - Se la Patria ci chiama, noi dobbiamo ascoltare la sua volontà! -. Quando Padre Pio veniva a Napoli per il servizio militare e per visite mediche gli piaceva sentite l’odore delle sfogliatelle quando passava davanti ai bar, alle pasticcerie.

In questo particolare clima di crisi, di ristrettezze, di incertezze insomma di difficoltà economiche generalizzate, cosa potrebbe suggerirci Padre Pio?

In questi momenti di difficoltà, Padre Pio ci direbbe che nonostante tutto non possiamo perdere la nostra identità, la nostra dignità. Altresì, non facciamoci distruggere dal pessimismo. Reagiamo come Padre Pio ha fatto. Padre Pio ne ha passati di tutti i colori; ha saputo reagire nel nome di Cristo. Tutta la sua vita è stata un susseguirsi di eventi negativi e positivi.

Restiamo ancora nell’attualità visto che lei è molto impegnato nel sociale, cosa pensa di questo continuo stillicidio di suicidi di imprenditori in difficoltà?

I suicidi sono la conseguenza dell’assenza di sostegno, del mancato rispetto, dell’assenza di valori.

Terminiamo ritornando ancora su Padre Pio, e non poteva essere diversamente. Secondo lei, perché il buon Dio ha scelto proprio Pietrelcina per far nascere Francesco Forgione 125 anni fa?

Su questa terra Dio ha fatto nascere questo Santo, vuol dire che Dio ama questa terra, ama “Pretapucina”, ama tutti i Pietrelcinesi caratterizzati da una nobile, da una antica tradizione religiosa. Dio ha voluto che nascesse qui Padre Pio non per caso, ma perché dal cuore di Dio fuoriesce un afflusso di amore per realizzare il suo progetto divino in questa terra di contadini dalle mani screpolate, in questa terra laboriosa. E in merito al suo paese natale diceva: - Io sono tutto per Pietrelcina! -. A San Giovanni Rotondo sentiva il profumo di Pietrelcina, della sua terra profumata. Ed era molto orgoglioso di essere nato su questa terra benedetta, appunto, benedetta dal buon Dio. Difatti, amava spesso parlare il dialetto paesano. “Vagliò!”. Che utilizzava per essere più immediato, più incisivo, insomma per meglio rapportarsi.

Come il cardinale Sepe definisce Padre Pio?

E’ il Santo che ha abbellito il volto della Chiesa e le ha dato lustro. E’ stato un autentico testimone del Vangelo!

ANTONIO FLORIO 

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