Inaugurata la mostra sui famosi vasi di Caudium Enti

E' stata inaugurata presso il Museo Archeologico Caudino, una importante mostra dal titolo “Rosso Immaginario: i racconti dei vasi di Caudium” curata da Luigina Tomay, responsabile del Museo Archeologico Caudino e dalla Soprintendente Adele Campanelli, che hanno realizzato un lavoro che esula dai soliti metodi espositivi di reperti archeologici.

Il Museo di Montesarchio, già accoglie tante testimonianze dei popoli che hanno vissuto nella antica Caudium, ma questa nuova esposizione che resterà aperta fino al 12 gennaio 2014, è stata realizzata per far conoscere altri crateri, scelti fra i tantissimi conservati nei depositi del Castello che ospita il Museo.

Rosso immaginario: i racconti dei vasi di Caudium”, è stata realizzata utilizzando una formula innovativa con l'obiettivo di creare interesse e di appassionare le persone a quella che è la storia e la cultura di un popolo.

Non è una mostra realizzata secondo i canoni classici espositivi. “I crateri esposti, reperti scelti fra i tantissimi conservati nei depositi, raffigurano - ha spiegato la dott.ssa Tomay - la storia dei protagonisti con un linguaggio codificato che i ricercatori studiano ed interpretano. E' un lavoro lungo che non si ferma mai, ha continuato la responsabile del Museo”.

I crateri sono esposti nelle celle del carcere annesso al Castello. La visita inizia passando attraverso un cunicolo nero, si giunge al piano superiore del carcere, dove immagini tridimensionali mostrano la terra di Caudium, di Telesia e Saticula. In ogni cella alle spalle dei Crateri, uno sfondo buio su cui si proiettano luci con scritte, ed una voce racconta la storia ed illustra i personaggi raffigurati sul cratere, mentre su di esso vengono proiettati e messi in evidenza con giochi di luci i personaggi.

La tecnica utilizzata è stata quella di acquisire le immagini rappresentate che poi vengono proiettate con un computer facendole combaciare perfettamente con quelle raffigurate sul cratere, isolando o evidenziando di volta in volta l'uno o l'altro personaggio, dando vita così alla storia che la voce racconta.

Il lavoro - ha dichiarato la Soprintendente Campanelli - fa parte di un progetto più ampio finalizzato a promuovere il Museo. Ci siamo resi conto che fino ad ora è stato un po' dimenticato, pur essendo unico nel suo genere soffre di scarsa frequentazione. L'obiettivo non è solo incrementare le presenza, ma quello di rifunzionalizzare il Castello e quindi ospitare esperti ricercatori che possano studiare i reperti”.

LUCIA DE NISI

Altre immagini