Intitolata a Carlo Bianco una piazza di Cervinara Enti

Sabato 29 ottobre ricorreva il mio 28° anniversario di ordinazione sacerdotale avvenuta nella chiesa di Sant’Adiutore in Cervinara. Ho interpretato come segno della Provvidenza l’invito a tenere il discorso ufficiale per l’intitolazione di una piazza allo scrittore, poeta e filosofo Carlo Bianco (nella foto) nella Frazione Salomoni di Cervinara.

Sono stato suo alunno in quinta elementare nell’anno scolastico 1968-69. Un maestro grande e affidabile, un minatore del pensiero, un gigante della cultura, rimasto sempre umile ed accogliente, una personalità di grande spessore che incuteva rispetto ma non soggezione. Parlava con tutti perché convinto che la cultura non ha limiti né confini ma tutti unisce nella convivialità delle differenze.

La piazza è stata realizzata dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Filuccio Tangredi, a poca distanza dalla casa natale di Carlo Bianco, al posto delle case rese pericolanti dal sisma del 1980, ove un tempo si trovava l’antico Bar Mòllica, salotto buono per l’incontro di professionisti e intellettuali, ed il Bar moderno per il ritrovo di numerosissimi giovani.

Molte le autorità presenti all’evento: l’on. Rosa Russo Jervolino già ministro della pubblica istruzione e sindaco di Napoli, Cosimo Sibilia presidente della Provincia di Avellino, il senatore Francesco de Notaris di origine cervinarese, il sindaco di Moiano Palma, il sindaco di Airola Napolitano, l’assessore provinciale Raffaele Lanni, Filippo Bencardino rettore dell’università del Sannio, altri sindaci e amministratori della Valle Caudina, esponenti della cultura e delle istituzioni, i giovani del locale liceo classico con i docenti e numerosi cittadini.

Tanti i messaggi giunti ai figli di Carlo Bianco, Franco, Lello e Loredana, in particolare quelli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Stefano Caldoro Presidente della Regione Campania e del Cardinale Crescenzio Sepe.

Carlo Bianco è nato a Cervinara il 23 novembre del 1911 ed ivi è morto a 99 anni di età l’8 aprile dello scorso anno. Penultimo di 10 figli, si laureò in scienze coloniali e in giurisprudenza, giornalista, insegnante elementare, politico, avvocato capace e scrupoloso, filosofo, appartenente alla corrente dello spiritualismo, tenacemente radicata nella concezione creazionista del mondo, scrittore forbitissimo e autore di oltre cento opere, candidato due volte al Premio Nobel per la letteratura, poeta brillante, affascinato fin da bambino dalla mistica della bellezza e dell’armonia.

Premi, onorificenze, riconoscimenti senza numero e persino una poesia del grande convertito Giovanni Papini: “ … E tu Carlo Bianco, che rivolto al domani del mondo, bevesti la luce di tutte le speranze, difendere l’uomo e il suo libero credo, la tua battaglia, contro l’antica menzogna e il fanatismo nuovo!”. Un secolo di vita animata da una sconfinata fede in Dio ed un intenso amore verso il prossimo.

Alla domanda, cosa è l’uomo senza Dio, Carlo Bianco risponde: “Un disperato fanciullo solo, brancolante nell’immensità indimensionabile delle tenebre”. Carlo Bianco ha saputo armonizzare con impareggiabile profondità, scienza e coscienza, ed ora è divenuto il vanto della sua Cervinara.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

Altre immagini