La Provincia: ''La Samte diventi società in house dell'Ente d'Ambito'' Enti

La Provincia di Benevento con il presidente Antonio Di Maria ha proposto al tavolo insediato dal prefetto per la gestione della vertenza Samte che tutte le Istituzioni facciano fronte comune e si assumano le proprie responsabilità per la definizione di una programmazione integrata del ciclo provinciale dei rifiuti nel Sannio.

A tale scopo, la Provincia con Di Maria ha proposto in sede di discussione al tavolo l’adozione di un provvedimento analogo a quello avviato nel salernitano dove la Società Ecoambiente Salerno, omologa della Samte, istituita dunque con lo stesso Decreto Legge del 2009, è stata acquistata al prezzo simbolico di 1 euro dall’Ente d’Ambito al fine di rimarcare la responsabilizzazione dello stesso Ente nell’impiego di uomini e mezzi per tutti i servizi connessi al trattamento dei rifiuti. La Ecoambiente Salerno diverrà, dunque, una Società in house: seguire questa stessa strada, secondo Di Maria, per il quale la proposta costituisce una svolta programmatica dopo mesi di immobilismo progettuale, significa anche rimettere in moto le attività dell’Azienda stessa per riproporla quale soggetto di attuazione dei compiti d’Istituto individuati con il Decreto Legge che dichiarava nel 2009 la fine dell’emergenza rifiuti in Campania.

Il tavolo, sotto la presidenza del prefetto Francesco Antonio Cappetta, ha visto riuniti: la Commissione di Liquidazione della Samte guidata dal commissario Carmine Agostinelli; l’Ente d’Ambito guidato dal presidente Pasquale Iacovella; le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil in rappresentanza dei lavoratori della Samte; mentre hanno partecipato per la Provincia di Benevento, oltre al presidente Di Maria, il direttore generale Nicola Boccalone e il responsabile dell’Avvocatura Giuseppe Marsicano.

La Provincia ha rappresentato ai partecipanti al tavolo la propria posizione nella vertenza e nel complessivo contesto della gestione del ciclo rifiuti che è quello di sopperire ad un vuoto istituzionale fornendo supplenza sia in termini gestionali che finanziari (in particolare per quanto concerne la raccolta del percolato). La Provincia ha anche lamentato ancora una volta le criticità derivanti al sistema dei rifiuti dal mancato rispetto degli accordi assunti dalla Regione Campania in materia di rimozione delle ecoballe presenti sul territorio e di perequazione dei costi di gestione delle discariche dismesse.

La Provincia ha quindi auspicato che venga assunta una visione univoca da parte delle Istituzioni locali con piena assunzione di responsabilità gestionali al fine di impedire, tra l’altro, che il Sannio venga aggredito da insediamenti di impianti di trattamento rifiuti, assai sovradimensionati rispetto alle reali necessità del territorio e finalizzati esclusivamente a rispondere alle esigenze delle altre realtà sovra- provinciali. In questo contesto, ha quindi dichiarato Di Maria, sarebbe auspicabile che anche nel Sannio sia seguita la strada intrapresa nel salernitano a proposito dell’avvio della procedura per l’acquisto, al prezzo simbolico di un Euro, della Società omologa della Samte, la Ecoambiente Salerno, da parte dell’Ente d’Ambito.

Al termine del confronto, su proposta del prefetto, si è preso atto che entro giovedì prossimo saranno acquisite le adesioni dei Comuni del Sannio alla cartolarizzazione del debito accumulato nei confronti della Samte aderendo alle possibilità dischiuse dal “Decreto Rilancia Italia” che interviene a sostegno degli enti locali in difficoltà. Nei prossimi giorni sarà reso pubblico l’elenco dei Comuni che non hanno inteso aderire alla predetta opportunità.

Il tavolo ha altresì preso atto che nella stessa giornata di giovedì 9 luglio, il Consiglio provinciale discuterà della vertenza rifiuti, avviando una prospettiva di programmazione della gestione del ciclo rifiuti a tutto tondo finalizzata anche a cancellare l’ipotesi che il Sannio e Benevento, in particolare, divengano ricettacolo di rifiuti regionali e polo di attrazione di una impiantistica sovradimensionata proprio a causa della carente programmazione politico-programmatica.