Le miniere di zolfo di Altavilla Irpina Enti
Le miniere di zolfo di Altavilla Irpina sono state al centro della serata culturale del Centro Studi del Sannio diretto dal preside Michele Ruggiano.
Un folto pubblico ha seguito l'interessante relazione del dottor Mario Pellegrini, discendente della famiglia Capone alla quale si deve la scoperta e lo sviluppo del più importante complesso di estrazione e lavorazione dello zolfo nell'Italia continentale. Dalle miniere della SAIM di Altavilla Irpina e da quelle di Di Marzo a Tufo si produceva, all'inizio del '900, il 3 per cento della produzione mondiale dello zolfo.
Con l'ausilio di fotografie d'epoca , Pellegrini ha raccontato il processo produttivo e l'organizzazione del lavoro dei minatori, dei molinari e delle donne addette, quasi esclusivamente, al trasporto dei carichi verso i carrelli.
L'attività mineraria favorì anche la costruzione della linea ferroviaria Benevento-Avellino, con le due stazioni di Altavilla e Tufo poste proprio “dentro” i complessi minerari.
La relazione della professoressa Antonetta Tartaglia, dirigente del Ministero dell'Istruzione (ma prima preside dell'Istituto Tecnico per Geometri di Benevento) , è stata incentrata sul ruolo delle donne. Il lavoro fuori casa con un reddito monetario (più basso di quello dei maschi, ma sempre notevole) in una società prevalentemente agricola è stato un elemento fondamentale per la emancipazione femminile. Non mancarono le vittime del lavoro sia in miniera e sia nella galleria ferroviaria. Se Altavilla divenne un notevole centro di vita civile, con un incremento di popolazione e sviluppo di relazioni con personalità politiche e intellettuali, lo si deve a questa fortunata circostanza.
Tra le altre curiosità ricordate da Tartaglia, l'amicizia di Federico Capone con Giuseppe Garibaldi. L'eroe dei due mondi, quando si ritirò a Caprera, per la coltivazione della sua vigna ricorreva a Capone per ordinare lo zolfo, prezioso ancor oggi per combattere l'oidio.
Dialogando con Mario Pedicini, che ha coordinato i lavori della serata, Antonetta Tartaglia ha poi invitato la prof. Cecilia Valentino a testimoniare delle iniziative portate avanti in Altavilla per “ricordare e raccontare” le testimonianze raccolte nel volume di Meridione Nord e Sud nel Mondo . Ancora una piacevole sortita da parte di Gaetano Troisi, autore de “L'oro di Tufo”, ha chiuso la serata.
Il prossimo appuntamento è per il 2 aprile. Tema del confronto con Padre Filippo Lucarelli, Corrado Gnerre e Mario Pedicini è quello della liturgia della Messa, a cinquant'anni dal Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.