Memorie di Sannio Enti

È iniziato un nuovo anno ed abbiamo pensato di inaugurarlo facendovi compiere un viaggio attraverso otto bellezze poco conosciute del nostro Sannio. Auguriamo a tutti un 2014 all’insegna della riscoperta e della valorizzazione turistica e culturale dei luoghi ed invitiamo i lettori a segnalarci altri siti poco conosciuti ma di grande fascino e bellezza.

PESCO SANNITA

Il centro storico

Oggetto di un imponente restauro compiuto negli ultimi anni, il cuore storico del paese si staglia a picco sul belvedere, con scorci e vedute di grande suggestione tra le antiche pietre. Tra i suoi vicoli si svolgono alcune sagre e feste di paese ed il caratteristico Presepe Vivente. È compreso tra la piazza del Comune e lo slargo che conduce alla chiesa di Santa Reparata, nella parte bassa del paese. In cima al centro storico si erge la Torre dell’Orologio, che è stata l’ultima ad essere restaurata all’interno del complesso storico in oggetto. È cinto da palazzi storici di una certa importanza, che si affacciano sulla piazza principale, tra il Comune e la bella fontana circolare ai piedi della Villa Comunale.

CASTELVETERE IN VAL FORTORE

Il palazzo marchesale dei Moscatelli

L’ex dimora feudale fu costruito tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700. Purtroppo è abbandonato e non visitabile, anche se è stato dichiarato monumento nazionale in quanto di “importante interesse storico e artistico”. La facciata principale è in pietra arenaria con balconi e finestre di ottima fattura. Nella parte inferiore vi sono piccole aperture protette da robuste inferriate. Nella parte superiore, facciata ovest, quella che un tempo era più esposta ad eventuali attacchi, si trova una lunga galleria con profonde nicchie per l’ appostamento dei difensori.

PAGO VEIANO

La Torre di Terraloggia

A ridosso del territorio di Piana Romana, la Torre di contrada Terraloggia si trova nell’abitato più antico del comune di Pago Veiano. Oggi è in uno stato di completo disfacimento, abbandono e incuria. Anticamente si sviluppava su cinque piano, contenenti 365 stanze. Fu al centro di scontri tra Normanni e Beneventani, a causa della ricchezza che l’aveva sempre caratterizzata nel corso dei secoli. Nel 1113, come riporta Falcone Beneventano, nello scontro perì Roberto di Sicilia, ed i Beneventani, capeggiati da Landolfo della Greca, si diedero ad incendi e saccheggi. Nel 1304 fu di nuovo distrutta dai Beneventani, ragion per cui gli abitanti si rivolsero al re Carlo II d’Angiò. Nel 1349 fu danneggiata dal terremoto. Il territorio di Pago esercitava su Terraloggia la giurisdizione ecclesiastica (cioè il Barone aveva lo ius patronatus nella nomina dell’arciprete, almeno fino al 1942) e il diritto all’esercizio degli usi civici (di pascolo con corrisposta al Barone e di semina, pagando le decime sul raccolto).

REINO

Mulino Meomartini

Recentemente restaurato dai proprietari, con inizio dei lavori nel 2009, il mulino sorge sulle sponde del torrente Reiniello, in prossimità del Regio Tratturo Aragonese. Le prime notizie scritte si hanno a partire dal marzo 1649, anno in cui fu stipulato un “istrumento” che invitava i cittadini di Reino a recarsi al mulino per macinare. Fu proprietà dei Meomartini e nel 1938 passò alla famiglia Valerino. Esso ha rappresentato una prima forma di industrializzazione per la piccola comunità rurale, in quanto destinato a pulitura e macinazione dei cereali. Le macine sono in pietra feritiana francese, reputata essere la migliore per l’arte molitoria. La sua attuale funzione didattica è il sistema per recuperare la memoria storica del luogo.

SAN MARCO DEI CAVOTI

Borgo Vicidomini

Cioè “borgo del signore”, il signorotto locale che, oltre ad esigere le decime, secondo la tradizione esercitava il famigerato ius primae noctis, e che poteva scaraventare giù dalla torre che in esso spicca la fanciulla che si rifiutasse di trascorrere la sua prima notte di nozze col marchese. Le sue poderose mura custodiscono memorie e suggestioni, presentandosi in tutta la bellezza e la magia che ne fa un angolo di paradiso, in cui rifugiarsi dalla frenetica vita di tutti i giorni. È tra i borghi sanniti meglio conservati, grazie anche ad un colossale lavoro di recupero. Tra le mura del borgo si trova un B&B di charme, una sala conferenze di proprietà di privati e la sede di un’associazione di volontariato. In estate, il borgo, con il suo anfiteatro circostante, sotto la luce delle stelle si apre a suggestioni musicali, teatrali ed emotive.

SAN GIORGIO LA MOLARA

Il lago Mignatta

Luogo di ritrovo e di pomeriggi giovanili, il lago si trova tra le campagne circostanti il paese, a circa 900 mslm, in un luogo costantemente ventilato e circondato da numerosi impianti eolici. Il fondo è melmoso ed il colore delle acque è grigio-verde. Ricco di fauna ittica, il lago è da molti anni campo di gara Fipsas, con molte società di pesca provenienti dal beneventano, avellinese e foggiano, che si allenano e competono in queste acque, prevalentemente nelle tecniche al colpo. Nel territorio del lago è presente anche una fontana d’acqua corrente in pietra.

CASTELPAGANO

Mulino di zio Ricucc’

Costruzione ottocentesca denominata nel dialetto locale “mulino d’ zì Ricucc’”, il mulino è raggiungibile mediante una stradina di breccia in discesa, appena di fronte alla stazione della guardia forestale, delimitando la pineta comunale, incrociando, un po’ più a valle, il corso del torrente Tammarecchia e terminando proprio nel piazzale antistante l’edificio. Come quello di Reino è un mulino ad acqua, oggi riattivate dalla paziente opera di recupero effettuata degli eredi. È situato in uno scenario estremamente suggestivo, a contatto con profumi, colori e rumori della natura, come quello del placido fluire delle acque dei ruscelli circostanti. Ideale per scampagnate.

CIRCELLO

Il castello ducale

Appartenuto ai duchi Di Somma è oggi in ristrutturazione. Sorge su un’altura che controllava un vasto intervallo di tratturo ed con l’ottica proprio di fronte all’altura di Morcone. I quattro corpi di fabbrica principale sono: 1. Il castello-mastio vero e proprio; 2. Il bastione; 3. La palazzina dei duchi; 4.gli edifici affacciati su Porta via di Sopra. La pianta è a trapezio isoscele regolare. Il ponte levatoio che era presente nella struttura oggi non esiste più. La torre aragonese è del XV secolo, mentre il castello vero è proprio è preesistente. Dal 1884 i duchi Di Somma che lo avevano sporadicamente abitato, decisero di trasferirvisi per sfuggire all’epidemia di colera che imperversava a Napoli. Il castello è stato danneggiato dai terremoti del 1930, 1962 e 1980. Dal 1990 la palazzina Ducale è stata fatta oggetto di lavori di consolidamento statico e strutturale e di restauro degli ambienti. La palazzina fu abitata fino al 1950, anno in cui morì Vincenzo Di Somma, che fu principe di Colle e capo dell’amministrazione provinciale di Benevento, ricordato come benefattore della comunità di Circello, assieme a sua moglie Margherita Sonnino, figlia del ministro degli Esteri Sidney Sonnino, noto per il patto di Londra del 1915. La proprietà del castello è oggi del Comune.

LUCIA GANGALE

l.gangale@inwind.it

Nella foto di apertura il Centro Storico di Pesco Sannita, quindi a seguire la Torre di Terraloggia (Pago Veiano), il Mulino Meomartini (Reino), Borgo Vicidomini (San Marco dei Cavoti) e una veduta in b/n di San Giorgio la Molara

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