Occorre più impegno per arginare il bullismo Enti
Anche a Montesarchio ed in tante scuole della Valle Caudina, vengono denunciati continuamente episodi di bullismo, ma a quanto pare il fenomeno continua a crescere e nonostante i continui solleciti da parte dei genitori, le scuole non prendono provvedimenti seri nei confronti degli alunni che mostrano la cattiva abitudine di vessare e mortificare i loro coetanei più deboli.
In tutte le scuole di ordine e grado, il fenomeno del bullismo è presente, ed addirittura vi sono casi di famiglie che si sono trasferite in altre città o hanno trasferito i loro figli in scuole di città vicine, pur di allontanare gli stessi dall’ambiente ostile che si era venuto a creare nell’ambito della loro aula nei loro confronti.
Infatti, quando da parte dei genitori arrivano agli insegnanti le segnalazioni di azioni di bullismo, molto spesso non trovano immediatamente credito e non vengono messi in atto immediatamente provvedimenti tesi a fermare i bulli, che spesso sono alunni che appartengono a famiglie in vista e considerate “per bene”, o appartengono a famiglie disagiate per cui è difficile intervenire da parte degli insegnanti.
In effetti nelle scuole dovrebbe essere sempre presente uno psicologo che ha gli strumenti culturali adeguati per intervenire in modo corretto. Invece nelle scuole questa figura professionale non è sempre presente e quindi è necessario attivare da parte delle scuole, tutto un lungo iter che consente, però, ai bulli di continuare la loro azione.
Della problematica si sono interessate anche le consigliere comunali Angela Papa e Rosanna Papa che hanno sollecitato il sindaco a convocare una riunione della Consulta delle Pari Opportunità, che dovrebbe essere riunita almeno tre volte l'anno, con lo scopo di promuovere azioni o progetti di prevenzione del bullismo nonché per migliorare la sicurezza degli alunni nelle scuole. Ma da quando è stata istituita, salvo gli incontri iniziali tesi a dare indicazioni organizzative e di composizione, di provvedimenti messi in campo dalla Commissione delle Pari Opportunità, non si è avuta più notizia.
Forse è ora che per arginare il grave problema, vengano coordinate le azioni delle istituzioni responsabili e dei dirigenti scolastici che troppo spesso non intervengono in modo determinato per aiutare gli allievi più deboli. E da parte dell’amministrazione comunale sarebbe utile una campagna informativa sulla gravità e le conseguenze che le azioni di bullismo causano a chi ne viene colpito.
LUCIA DE NISI