Provincia: entro 30 giorni il programma del potabilizzatore della Diga di Campolattaro Enti

Ormai prossima la definizione di un piano di investimenti per l’utilizzo della risorsa idrica dell’invaso di Campolattaro sul fiume Tammaro, compresa la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle opere esistenti.

Un tavolo operativo sarà istituito tra la concessionaria Acqua Campania SpA della Regione Campania e la Provincia di Benevento per elaborare entro trenta giorni il piano di dettaglio degli interventi strutturali.

Questo è il portato di una intesa istituzionale raggiunta dopo alcuni mesi di lavoro tra la Regione e la Provincia di Benevento, concessionaria della Diga, cui il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, ha formalmente aderito con una sua deliberazione.

Lo comunica lo stesso presidente Di Maria.

Nei giorni scorsi, Di Maria aveva ricevuto la richiesta formale da parte della Acqua Campania SpA di avviare la procedura per la realizzazione del potabilizzatore per dare piena funzionalità all’invaso artificiale sorto tra le città di Morcone e Campolattaro. La stessa Acqua Campania Spa, a sua volta, era stata in tal senso sollecitata dalla Direzione Ambiente della Regione Campania, che aveva chiesto la redazione del progetto finalizzato ad indicare le opere necessarie all’utilizzo per gli usi civili l’acqua raccolta dall’invaso.

La Diga di Campolattaro, come si ricorderà, finanziata dalla disciolta Cassa per il Mezzogiorno sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, fu strutturalmente completata nel 1995: costato circa 250 miliardi di lire dell’epoca, l’impianto fu successivamente affidato in concessione alla Provincia di Benevento. Dal 1995 al 2005 la Provincia, utilizzando finanziamenti della Regione Campania, provvide ad alcune opere indispensabili (tra queste la messa in sicurezza della strada Circumlacuale Morcone - Campolattaro) per l’avvio dei cosiddetti “invasi sperimentali” della diga, a cura del Soggetto gestore, cioè l’Asea, Società partecipata dalla Provincia, e sotto la supervisione del Registro Nazionale Dighe della Presidenza del Consiglio dei Ministri, consistenti nel raggiungimento, per tappe successive prefissate, di quote via via più alte del lago artificiale creato con lo sbarramento realizzato a valle dell’abitato di Campolattaro.

Sebbene dunque lo sbarramento sul fiume fosse stato ultimato da tempo, non era mai stato predisposto, né era presente nel programma originario dei lavori, il progetto per le opere necessarie all’utilizzo delle acque raccolte dalla diga. Ormai giunta al completamento da parte di Asea la fase degli invasi sperimentali, sono maturi i tempi affinché siano utilizzate le acque di questo invaso. Da qui l’impegno della Provincia e personalmente del presidente Di Maria per raggiungere questo obiettivo che visto in questi ultimi mesi una intensa interlocuzione tra la Rocca dei Rettori, la Regione e la stessa Acqua Campania Spa. Intesa che viene formalmente adottata oggi dal presidente della Provincia Di Maria.

«Siamo ad un punto di svolta per quest’opera pubblica per utilizzare una imponente risorsa pari ad 85 milioni di metri cubi d’acqua», ha dichiarato Di Maria. «E’ una vera opportunità strategica, un passaggio fondamentale per lo sviluppo del territorio sannita, in particolare per le aree dell’Alto Tammaro, e per la stessa qualità della vita di tutta la Regione».

Il presidente della Provincia ha aggiunto: «Volentieri riconosco il merito alla Regione ed alla sua Amministrazione di aver colto in pieno la straordinaria valenza del problema sul tappeto per quanto riguarda il mega invaso sul Tammaro e di averlo affrontato nel modo giusto e con il doveroso impegno».

Di Maria ha quindi così concluso: «L’intesa raggiunta con la concessionaria Acqua Campania SpA contribuirà a costruire le condizioni per arricchire il valore aggiunto del territorio delle aree interne campane nella competizione globale».