San Marco dei Cavoti paese dei centenari Enti

Il primo a raggiungere la soglia dei 100 anni a San Marco dei Cavoti fu, nel 1970, il cavalier Innocenzo Borrillo, fondatore dell’antica fabbrica di torroni che poi hanno reso celebre il paese nel mondo e che, nato nel 1871, morì appena pochi mesi prima dell’ambito traguardo.

Con passare del tempo e con l’allungamento della vita media, il piccolo comune fortorino di poco più di 3500 anime è riuscito tuttavia a conquistare un lusinghiero primato per numero di abitanti ultracentenari, all’incirca 25 nell’ultimo ventennio, tanto da suscitare interesse e curiosità nell’insigne concittadino e presidente di BNL Luigi Abete il quale, attivamente impegnato con il sindaco Francesco Cocca in un progetto per il consolidamento del settore turistico, ha organizzato una riunione a Roma lo scorso 9 maggio con la partecipazione di chi scrive quale presidente dell’Aogis (Associazione Origini Genti e Identità Sammarchesi), del professor Innocenzo Cipolletta al vertice di UBS Italia e dell’onorevole Ermete Realacci alla guida di Legambiente e di Symbola - Fondazione per le qualità italiane.

Assieme ad Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda e pure oriundo sammarchese, il gruppo sarà in visita ufficiale a San Marco il prossimo 14 settembre per ammirare i significativi progressi compiuti negli ultimi vent’anni in ambito turistico e culturale con realtà di rilevo quali il Festival delle Minoranze Ethnoi del quale si è da poco conclusa la VI edizione, il Museo degli Orologi, un albergo diffuso nel centro storico promosso dall’imprenditore italo-austriaco Claudio Cocca e il Global Village, evento studentesco internazionale in programma proprio nello stesso periodo.

«In occasione della visita», spiega il primo cittadino, «un gruppo di ricerca coordinato dal professor Vespasiano dell’Università del Sannio illustrerà i risultati di uno studio appena avviato sul fenomeno dei nostri ultracentenari, mirato a capire in cosa possa celarsi il segreto della lunga vita proprio in quest’area dell’entroterra beneventano e che, con molta probabilità, è legato ai cibi genuini. Con Abete e gli altri leader nazionali dell’industria nazionale, infatti, stiamo già lavorando a un progetto di tutela e valorizzazione dei nostri prodotti tipici quali appunto il torrone, ma anche la carne bovina di razza Marchigiana, i prodotti lattiero caseari e da forno allo scopo di farli conoscere anche sui mercati internazionali a marchio DOP di alta qualità».

Ma tornando agli ultracentenari non c’è dubbio che essi siano il fiore all’occhiello del paese e simbolo di qualità della vita poiché spesso coniugano al già invidiabile traguardo e allo stato fisico eccellente una longevità prolungata anche ben oltre il secolo. E’ il caso, ad esempio, di Clementina De Antonellis (1899-2001) madre dell’on. Roberto Costanzo, Barbara Ialeggio (1900-2005), Immacolata Parletta (1900-2006), Pellegrina Cetola (1909-2011) e Maria Tozzi (1898-2005), vissuta 107 anni e nell’arco di ben tre secoli.

Tra i casi più recenti, invece, sono della classe 1912 Diodoro Ialeggio, che ha festeggiato il centesimo compleanno il 2 gennaio con la grinta di un settantenne e ancora oggi passa nei campi la sua giornata, e la signora Diodora La Vista, la quale ha raggiunto le 100 primavere pure in ammirabili condizioni lo scorso primo maggio attorniata dalle figlie, dai nipoti e dai sette pronipoti dopo una lunga vita passata dapprima nel panificio materno e poi nell’azienda agricola del marito Domenico De Corso conoscendo non poche difficoltà del secolo scorso caratterizzato da guerre, emigrazione e povertà.

San Marco dei Cavoti, insomma, guarda al futuro forte del suo passato quale esempio vivente per le giovani generazioni, mentre si attendono non poche altre torte illuminate da un centinaio di candeline: nel nuovo anno, il 15 gennaio, le spegnerà ad esempio Antonietta Ialeggio che intanto può già vantare un bel primato casalingo vivendo assieme all’unica sorella, Assunta, classe 1917, che le fa compagnia. In due contano 194 anni, ma in fondo nel paese dei centenari due secoli sono ben poca cosa poiché, se si sommassero le età di tutti i concittadini più longevi - oltre 20 dal 1992 ad oggi - il risultato ci porterebbe molto indietro nel tempo, a qualche decennio prima di Cristo.

Luigi Abete, in occasione della visita di settembre, illustrerà i dati richiesti al presidente dell’Istat Enrico Giovannini e indispensabili a conferire a San Marco dei Cavoti anche in via ufficiale il primato di paese dei centenari, ma ciò che maggiormente si aspetta è il risultato dello studio scientifico del fenomeno.

E chissà che proprio nei gustosissimi torroncini non sia celato l’elisir di lunga vita.

ANDREA JELARDI

Nella foto, da sinistra: Assunta Ialeggio (95 anni) con la sorella Antonietta (99 anni). 

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