Sannio Falanghina Città Europea del Vino. Anche Foglianise si prepara ad accogliere la grande opportunità Enti

Nella sala consiliare del comune di Foglianise, adornata dai carri finemente intrecciati dagli steli di grano tenero, si è tenuto il primo incontro “Sannio Falanghina”, Città Europea del Vino, per elaborare i driver di sviluppo, per esaltare un vitigno di pregio, ma soprattutto di non vanificare ancora una volta il brand territoriale. La crescita risulta inespressa da politiche miopi, incapaci di valorizzare l’agricoltura, uno standard di qualità imprescindibile del settore primario.

Il riconoscimento assegnato alla falanghina, il 10 ottobre 2018, da Recevin, in Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, ai comuni di Guardia Sanframondi (capofila), di Castelvenere, di Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso, ha segnato senza dubbio una svolta, che si configura in prospettive inedite.

L’etimologia del termine falanghina è riportata da G. B. Basile (1575-1632), nella pubblicazione dal titolo: “Le Muse napoletane -Talia”, editata da La Terza, 1976, riconducibile alla falanga, ossia la palancola utilizzata per caricare e scaricare la posta nel porto tra la barca e la terra. Nel testo tuttavia viene messa in evidenza solo la falanghina “di Pozzuoli”, versata nei calici dell’osteria del Cerriglio in Napoli, mentre quella colta nelle vigne beneventane, si appella “di Bonea” o “appesa”.

Il vitigno, DOP Falanghina del Sannio, suddiviso in quattro sottozone, viene coltivato in Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Taburno, il cui identikit di Luigi Moio, si connota per: “Vini floreali con note di ginestra e fiori di limone, sentori mentolati e balsamici”.

Il sindaco di Foglianise Giuseppe Tommaselli ha rivolto un indirizzo di saluto agli amministratori locali e ai delegati dei comuni che gremiscono la sala consiliare. Interviene Floriano Panza, primo cittadino del paese dei Riti Settennali, che ripercorre brevemente la genesi progettuale da Bio Wine alla candidatura, enucleata da un dossier, approvato con schema di delibera di G.C. n.95 del 11/09/2018, tra la Regione Campania, il comune capofila e gli altri enti locali, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso, nonché l’Associazione Nazionale Città del Vino.

Nella prima riunione costituente a cui hanno partecipato i comuni aderenti all’Associazione Nazionale Città del Vino, il primo cittadino di Guardia Sanframondi ha illustrato alcune linee guida da seguire, per rendere efficace l’azioni, affinchè la filiera vitivinicola abbia finalmente la sua valenza e raggiunga traguardi ambiziosi.

Egli ha evidenziato i difetti di comunicazione, sollecitando la redazione dei POC (Programma Operativo Complementare) della Regione Campania, per intercettare i fondi, per programmare iniziative volte alla promozione territoriale, inerente il vino.

Non ha tralasciato le criticità, derivanti dalla mancata consapevolezza dell’eco-sostenibilità, dalla rinnovata attenzione del decoro urbano, dalla presenza di rifiuti che sversati lungo le strade e agli inizi dei centri abitati rendono immagini sconcertanti ai passanti.

Ha ricordato inoltre, che i PUC (Piano Urbanistico Comunale), costituiscono uno snodo essenziale per la bellezza dei luoghi della memoria e per i turisti provenienti da altre località italiane, per l’appetibilità territoriale dove il vino è cultura, storia, ambiente, beni culturali.

Altro aspetto non secondario evidenziato da Panza la redazione del Regolamento di Polizia Rurale, per la corretta gestione delle aree agricole e per le buone pratiche vitivinicole, improntate alla salvaguardia delle produzioni, alla tutela ambientale, a sensibilizzare la cultura della sostenibilità, una peculiarità marginalizzata, ma determinante, per rivoluzionare le logiche di amministratori non affatto inclini alle problematiche ecologiche.

La cartellonista strade appare ormai ineludibile ed occorre che i segnali vengano collocati, per indicare esattamente le mete da raggiungere.

A seguire l’on. Mino Mortaruolo, consigliere regionale e vicepresidente della commissione agricoltura della Campania, delegato del presidente della Regione Vincenzo De Luca per la Città Europea del Vino 2019. Nel suo intervento ha sottolineato che il 22 marzo, in Piazza Fontana, in Milano, è prevista la presentazione di Sannio-Falanghina, preceduta da un tavolo tecnico con tutti gli attori della filiera, per concordare nei dettagli l’eminente iniziativa, volta a qualificare la provincia di Benevento. Egli s’impegna anche al reperimento delle risorse, al fine di mettere a sistema un ciclo virtuoso.

Al tavolo anche il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria, che ha accolto positivamente la progettualità legata al vino, sottolineando la difesa del territorio. Ha citato il caso delle pale eoliche che sono state impiantate tra Morcone e Santa Croce del Sannio.

Occorre ricordare ai lettori che i comitati civici e le associazioni con sit in e presidi territoriali non hanno scongiurato il pericolo incombente sulle popolazioni contrarie all’installazione delle pale eoliche. La politica non deve assecondare le lobby, i poteri forti, che depredano la natura incontaminata, per incrementare i guadagni dei pochi.

Il sindaco di Vitulano, Raffaele Scarinzi, propone eventi-vetrina, per rilanciare il vino, in occasione della presentazione dei PUC, inserendoli nelle feste patronali e nei percorsi turistici-religiosi degli eremi presenti nei territori della Città del Vino 2019.

Carlo Giuseppe Iannotti, primo cittadino di San Lorenzo Maggiore, ribadisce il suo impegno per la riuscita del progetto e rievoca che lungo il fiume del suo territorio sono stati sversati rifiuti speciali. L’area è stata bonificata e bisogna punire chiunque venga colto in fragranza senza considerare le appartenenze politiche.

Sannio-Falanghina Città del Vino 2019, rappresenta una cartina al tornasole per i comuni coinvolti, sperando che essi non ricerchino interessi particolari per rafforzare il potere, ma remino nella medesima direzione, per non deludere le aspettative delle comunità, degli agricoltori, i protagonisti della natura, che con i tralci rigogliosi hanno reso il paesaggio una tela d’autore, con i colori inconfondibili del bianco, del rosso, tra i filari spiccano le inconfondibili foglie delle viti, in autunno sembrano cromie ineguagliabili.

Papa Francesco, il 24 maggio 2015, ha promulgato l’enciclica Laudato Si’, per la cura della casa comune, per esortare l’umanità a difendere la natura. Concludo con la preghiera accorata del pontefice rivolta ai governanti: “…Illumina i padroni del potere e del denaro/ perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,/ amino il bene comune, promuovano i deboli,/ e abbiano cura di questo mondo che abitano”.

NICOLA MASTROCINQUE

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