SANT'AGATA DE' GOTI - Autorizzata l'intitolazione di una strada a Lea Garofalo Enti

Il prefetto di Benevento, con decreto n. 19046 del 1 giugno scorso, ha autorizzato l’intitolazione di una strada di Sant’Agata de’ Goti (I traversa a destra di via San Antonio Abate) alla testimone di giustizia Lea Garofalo, calabrese di Petilia Policastro (Kr) e sorella di un boss di ‘ndrangheta che, dopo l’uccisione del fratello, iniziò la sua collaborazione con la Giustizia.

Inserita nel programma di protezione dei testimoni, dal quale fu prima esclusa e poi riammessa, alcuni mesi prima di morire, a Milano il 24.11.2009, Lea decise di rinunciare ad ogni protezione. Così, attirata in un agguato dall’ex convivente e padre di sua figlia Denise, a sua volta boss di ‘ndrangheta, prima fu torturata e poi barbaramente uccisa e sciolta nell’acido. Aveva solo 35 anni. In suo nome sono nate, in tutta Italia, varie associazioni di lotta contro la criminalità organizzata.

“Come donna, ho avuto particolarmente a cuore questa intitolazione - ha dichiarato l’assessore Giovannina Piccoli - perché Lea Garofalo ha scelto di mettere in gioco ed ha perso la sua stessa vita per affrancarsi dall’illegalità e dalla violenza e conquistare, forse per la prima volta, la libertà vera, quella che non conosce silenzi omertosi, né paura, riuscendo ad ottenere due grandissimi risultati, quello di liberare definitivamente la figlia Denise da legami che ne avrebbero divorato il futuro, consegnandola alla condizione di donna di ndrangheta, prigioniera vita natural durante del proprio clan familiare, e quello di essere un esempio di coraggio e di speranza nella giustizia per tanti uomini e donne che vivono le stesse condizioni”.

L’assessore Piccoli ha concluso ricordando che il lavoro per l’intitolazione di una strada alla donna, eroe civile, Lea Garofalo, è iniziato nel suo primo mandato con la Giunta a guida Carmine Valentino che ha dato impulso alla procedura, che è stata seguita in ogni passaggio dallo stesso sindaco. 

“Voglio ricordare il decisivo sostegno e la sensibilità allora dimostratami dall’assessore alla toponomastica Mario Maddaloni; un sostegno ricevuto anche dall’attuale assessore Marco Razzano, con il quale il lungo processo amministrativo si è definito, raggiungendo l’obiettivo di fare qui, a Sant’Agata de’ Goti, memoria di Lea Garofalo per raccoglierne l’esempio della coraggiosa volontà di affrancarsi dalla schiavitù del malaffare per vivere, con l’adorata figlia Denise, da donne libere. Oggi Lea non c’è più ma Denise sì… ed è una donna libera”.