Sarà bonificata a Vitulano la discarica di Monte Cappella Enti

La sezione Quinta del Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, a seguito della Camera di Consiglio del 26 settembre scorso, ha pronunciato la sentenza sul ricorso, proposto dal Comune di Vitulano contro la Teknimond s.r.l., avente ad oggetto l’appalto della bonifica della ex discarica di Monte Cappella-Chiaria. L’impugnazione era stata proposta in esito al pronunciamento del TAR, sezione prima, sent. n. 01382/2019, che aveva rimesso in termini la ricorrente, ritenendo scusabile l’errore circa la validità e portata dell’aggiudicazione disposta dalla stazione appaltante.

Nell’appello il Comune di Vitulano ha evidenziato l’insostenibilità della tesi dei primi giudici alla luce della normativa introdotta con il D.lgvo 50/2016. La vexata quaestio prosegue, in quanto la Teknimond s.r.l., si oppone al gravame. Il Consiglio di Stato dichiara irricevibili i motivi aggiunti al ricorso di primo grado della ditta esclusa dalla gara e pertanto improcedibile per difetto di interesse l’appello medesimo. Si chiude una pagina giudiziaria che ha provocato polemiche politiche tra maggioranza ed opposizione.

Il sindaco Raffaele Scarinzi evidenzia: “Oggi il massimo Giudice amministrativo ha accolto l’impugnazione del Comune di Vitulano, confermando le ragioni sostenute dall’Amministrazione. A breve sarà pertanto, possibile avviare un intervento importante che bonificherà la discarica di Monte Cappella, rendendo uno scenario già suggestivo, ancora più bello”.

Il primo cittadino del Comune di Vitulano aggiunge: “L’auspicio è che questa possa essere anche l’occasione per ridare serenità al clima politico, isolando quei pochi facinorosi, per fortuna estranei al consiglio, che pensano di continuare a lenire con l’odio le proprie delusioni”.

Il consigliere di opposizione Pietro Rivellini a tal proposito afferma: “E’ una sentenza che rispetto ma non condivido, in quanto non è entrata nel merito come la sentenza del Tar. Essa si è limitata a rilievi formali, considerando irricevibili i motivi aggiunti. Ma è sul piano politico-amministrativo che la sentenza non sempre risolve interrogativi più volte espressi e riproposti”.

Pietro Rivellini aggiunge ancora “Per quale motivo a valutare l’anomalia dell’offerta, non sia stato il RUP (Responsabile Unico del Procedimento), ma il sindaco del Comune di Vitulano, in qualità di responsabile dell’area tecnica all’epoca della vicenda, e ritenuto tra l’altro dai giudici del Tar soggetto incompetente. Chi pagherà le spese di questo esoso contenzioso-giudiziario? I cittadini di Vitulano”.

NICOLA MASTROCINQUE

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