Si acuisce lo scontro Oleifici - Comune Enti

E’ scontro frontale, ormai, che si consuma a colpi di comunicati al vetriolo da parte del sindaco Izzo, da parte del Comitato spontaneo dei lavoratori, e da parte del vicesindaco Cecere e del consigliere Mataluni. La conclusione del consiglio comunale svoltosi giovedì scorso nel Chiostro di Palazzo San Francesco, con la reazione scomposta ed anche piuttosto violenta, in alcuni momenti, dei componenti del Comitato dei lavoratori degli Oleifici Mataluni, ha complicato la vicenda che vede scontrarsi gli Oleifici con il comune, a causa dell’acquisizione al patrimonio comunale di un capannone industriale e di una palazzina adibita a centro di ricerca, circa 4 milioni di euro di valore.

La questione è iniziata circa dieci anni fa, ed è iniziata a causa del mancato rispetto dei vincoli imposti dal Piano paesaggistico a cui è sottoposto il territorio, distanza di 80 metri da corsi d'acqua, e volumetria superiore a quella prevista. Dopo l’acquisizione al patrimonio comunale gli operai stanno continuando a lavorare nello stabilimento che poi è stato completato, ma non ha ancora avuto l’agibilità. E gli operai stanno chiedendo questa agibilità, che secondo gli uffici comunali, non può essere rilasciata in quanto si è in attesa che il Consiglio di Stato emetta sentenza su tutta la questione e si pronunci a favore dell’uno o dell’altro.

Il gruppo Mataluni si è rivolto al Consiglio di Stato, dopo che il TAR , a cui si era rivolto in precedenza, aveva dato ragione al comune. Una situazione, quindi, che sta andando avanti da tempo, ma che ora preoccupa gli operai in quanto il patrimonio dell’azienda si è ridotto e di conseguenza anche la liquidità concessa dagli istituti bancari.

Il consiglio comunale, convocato sulla questione, dopo tanti interventi e discussioni, ed il contributo di Umberto Del Basso De Caro ed Erminia Mazzoni, che hanno sollecitato il comune a trovare una risoluzione per sanare gli abusi edilizi ed annullare la procedura avviata dal comune, ricordando entrambi la sovranità del consiglio.

Al momento della deliberazione, i consiglieri hanno votato a favore di una certificazione di agibilità, ma non è stato votato l’emendamento richiesto di revisione di tutti gli atti prodotti dagli uffici per verificare se ci sono stati errori e quali possibilità ha il consiglio di intervenire. La mancata approvazione di questo punto, ha scatenato la rabbia dei lavoratori, e da quel momento è stato un continuo accusare da parte del sindaco con comunicati dai toni forti ed anche offensivi verso gli operai e contro lo stesso Mataluni, a cui sono arrivate altrettante risposte infuocate da parte del comitato e da Mataluni.

In questo clima, si è aperta la campagna elettorale, e le persone sono fortemente disorientate e non sanno a chi dare ragione. L’unico sentimento che accomuna tutti, è quello di salvare l’occupazione a tutti i costi, visto che Montesarchio sta vivendo una crisi profonda di tutti i settori produttivi ed economici.

LUCIA DE NISI 

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