Il torrone come Sallusti, è evaso Politica

Avete saputo del fatto che Sallusti se n'è scappato dal suo arresto domiciliare (ve l'avevo detto che sarebbe stata una intollerabile pena) e poi è stato processato per direttissima a restare a casa?

E' successo pure con il torrone. Condannato ad un anno e alla distruzione in ogni sua pezzatura (al supermercato, sulle bancarelle e dalle tavolate natalizie), gira tranquillamente per la città. Addirittura il sindaco e i suoi assessori incuranti (capita, che volete farci) dei possibili coinvolgimenti giudiziari (minimo ricettazione) sono stati visti aggirarsi tra le casette di legno di Ben Torrone. E che dire di chi ha usato soldi pubblici per reclamizzare un prodotto condannato da uno svelto tribunale alla sparizione.

Non so a chi è stata affidata la esecuzione della sentenza. Fosse per me la prima mossa la farei a casa di Mario Collarile e Stanislao Lucarelli. Lì dorme il lepre.

E come si facevano credere quando parlavano male di una cosa che ci piaceva assai.

Il torrone sequestrato a casa Collarile e a casa Lucarelli sia spedito a casa del povero Sallusti. Fosse vero che faccia male, potrebbe vendicarsi offrendone alla Santa (nché).