Angela Ianaro, nuova alla politica ma con un curriculum di tutto rispetto Politica

Il Sannio spedisce all'aula di Montecitorio una splendida cinquantenne, sciolta e disinvolta con o senza tacco dodici. Angela Ianaro ha tutti i titoli per affermarsi tra le new entry della Camera dei Deputati. La vedremo già il 23 di questo mese, giorno in cui Camera e Senato dovranno iniziare le manovre per l'elezioni dei rispettivi presidenti. I tanti che l'hanno votata e anche quelli che si erano “impegnati” per candidati più tradizionali saranno orgogliosi di poter vantare la sua conoscenza.

Angela Ianaro è sicuramente nuova alla politica, ma ha un curriculum di primordine. Vive a Benevento ma lavora a Napoli fin da quando, ancora studentessa alla Facoltà di Farmacia dell'Università, svolgeva esercitazioni di tirocinio. A 22 anni, conseguita la laurea con il massimo dei voti, ha iniziato a lavorare come ricercatrice, con una esperienza supplementare in Scozia. Espletata per concorso tutta la trafila, è attualmente docente di Farmacologia (seduta di esami due giorni dopo essere diventata deputata) continuando l'attività di ricerca nei laboratori del Policlinico.

Discende da una famiglia che ha interpretato l'impegno lavorativo come primo dovere civico. Suo padre è il mitico professore Antonio Ianaro, vicepreside dell'Istituto Tecnico “Salvatore Rampone”, nato dalla costola dell'Istituto “Alberti”. Anche dell'Alberti era stato vicepreside (con Benedetto Rotili e Mario Castracane, preside Luigi Campese), ma del Rampone è stato anche il “costruttore”, pur mantenendo una posizione defilata per rispetto dei presidi Luigi Stasi e Antonio Ucci.

La sua famiglia proveniva da Monterocchetta, frazione di San Nicola Manfredi orgogliosa del suo tiglio piantato davanti alla chiesa nel 1840, e prese dimora nei pressi di Porta Rufina all'epoca area di accoglienza di tutti i traffici commerciali con la Valle Caudina e la Valle del Sabato. Uno spaccio con annessa cucina fu l'inizio per nonno Giovanni, che emigrò pure in Venezuela, per rientrare dopo la guerra e sistemarsi a Vico Trappeto, nei pressi dell'edicola di San Gerardo U' piccirillo. Qui è vissuta la folta famiglia, i cui componenti (ammirati i capelli biondi della più giovane Clara) sciamavano verso il Corso attraverso Via Umberto I. E qui è approdato papà Tonino, dopo gli anni del Rione Ferrovia vissuti con la moglie Valeria i figli Giovanni, Angela e Maurizio. Nel frattempo, un muro più di lato, era sorto l'Hortus Conclusus.

Angela ha fatto le elementari alla “Mazzini” di piazza Risorgimento, con la maestra Repola; la scuola media alla “Torre” e il Liceo al “Giannone” (latino e greco decisivi con Giovanni D'Agostino). Ha studiato pianoforte, non ha trascurato il ballo.

Una passione coltivata da bambina è lo sci. Dopo l'annuncio della candidatura, mancando su piazza per le canoniche foto e interviste, qualcuno ha pensato di suscitare uno scandalo scoprendola lontana dal collegio elettorale, impegnata in frivole esercitazioni sugli sci. Sulla neve, Angela Ianaro c'è andata da quando era bambina, con Maurizio (oggi professore) e Giovanni (oggi giudice di pace) e con una comitiva ineguagliabile, i cui resti sono oggi guidati dal medico e cestista Mimmo De Nunzio.

Naturalmente sciano i figli, alunni della scuola media “Torre”: Giuseppe e Valeria. La femminuccia porta il nome della nonna che non fece ritorno dal Policlinico nel quale muoveva i primi passi Angela.

MARIO PEDICINI