Chi parla più di agricoltura? Ambiente

Nella Sala Convegni “Giuseppe Avolio” del Musa, (Polo museale della tecnica e del lavoro in agricoltura), alle porte della città capoluogo, in contrada Piano Cappelle, è stata celebrata la terra e il lavoro, con una particolare accezione al concetto di “humanitas”, un valore eccelso, che esalta la centralità dell’uomo, espressa mirabilmente come “pace dello spirito”, da uno dei più grandi pensatori, Lucio Anneo Seneca.

L’eminente iniziativa è stata promossa da Futuraidea, presieduta dal prof. Carmine Nardone, che insieme al suo staff ha programmato un momento di riflessione, per riaccendere i riflettori sulla realtà rurale. Ha moderato il convegno il prof. Antonio Gismondi, ordinario di filosofia all’Università di Salerno. A seguire un documentario, che ha tratteggiato la figura di Giuseppe Catillo, classe 1914, originario di Foglianise, montato da Mario La Monaca, con l’apporto di Rocco Saccomando, per la Giornata della Terra, celebrata il 22 aprile. Il protagonista, Giuseppe Catillo, il poeta-contadino, intervistato, in Foglianise, dal presidente Nardone, ha reso una testimonianza di uno spaccato di una società a struttura semplice, dominata dai ritmi lenti della quotidianità. Egli ha ricordato la dura fatica, la vita difficile, la raccolta del grano, la rievocazione della “porta”, per reclutare le falci, per recidere gli steli di frumento maturo, le frugali pause pranzo, mangiando pane e cipolla, in contesto diverso rispetto alla società dell’opulenza. In un magma di sentimenti contrastanti in cui la gioia e il dolore, la disperazione e la speranza, l’assenza dei diritti dei lavoratori e le giornate guadagnate con il sudore della fronte, tuttavia non precludevano i progetti esistenziali, per prefigurare un futuro certamente migliore.

Ospite d’eccezione, il M° Ugo Gregoretti, che ha con il Sannio un rapporto davvero speciale. E’ stato insignito cittadino onorario di Pontelandolfo, ed in questo paese il Comune ha realizzato gli spazi espositivi, per disporre i premi alla carriera, i documenti e il suo inestimabile e voluminoso archivio, custodito gelosamente dal regista, nel corso della sua fulgida carriera.

L’intervento del prof. Antonio Leone, primo ricercatore al CNR, è stato incentrato sul suolo, risorsa da sfruttare e da salvaguardare, per il controllo delle acque, per la crescita delle piante. Il prof. di origine solopachese, ha rimarcato che il suolo è fragile e non rinnovabile. In provincia di Benevento, il terreno è il più studiato dagli studiosi e la maggiore superficie vitata si trova in Valle Telesina. La Campania per la produzione di vini di qualità, occupa un primato ineguagliabile, mentre si attesta secondo per il suolo destinato all’ovicoltura.

Il prof. Donato Matassino, ha evidenziato che le innovazioni proposte dall’on. Nardone, si sono affievolite e Futuraidea, è da considerare un riferimento ineludibile per sostenere la ricerca, volano di sviluppo. L’insigne prof. Matassino ha premiato il poeta Catillo con una targa ricordo. L’agricoltore Giuseppe, ha evidenziato: “Mi hanno esaltato molto, sono un umile lavoratore, la mia vita è stata nei campi. I tempi sono cambiati, manca la pace”.

Ha terminato Carmine Nardone, che con un accorato appello, ha lanciato un allarme per il ruolo marginale dell’agricoltura. La questione agraria si lega indissolubilmente nel rapporto tra la crescita della popolazione e l’erosione sistematica del suolo. Nella prima repubblica la DC e il PCI, avevano la commissione che si interessava dei temi dell‘agricoltura. La tematica è stata derubricata dall’agenda politica. I finanziamenti dei fondi europei, 2007-2013, per rilanciare il settore in crisi giungono con molto ritardo, per le procedure di assegnazione e per l’esiguo interesse delle istituzioni.

NICOLA MASTROCINQUE 

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