Diga di Campolattaro: Anbi Campania plaude al completo finanziamento dell'opera da parte della Giunta regionale Ambiente

L’Unione regionale Consorzi gestione e Tutela del Territorio e Acque irrigue - Anbi Campania valuta positivamente il completo finanziamento da parte di Regione Campania delle opere di adduzione - sia potabili che irrigue - da asservire all’invaso sotteso alla diga di Campolattaro sul fiume Tammaro, in provincia di Benevento. L’intervento ha un valore complessivo di 512 milioni di euro sul quale concorrono risorse a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per 205 milioni di euro in quanto opera strategica nazionale, mentre sono carico della programmazione regionale per altri 307 milioni di euro.

Siamo lieti della Delibera di Giunta di oggi - afferma Vito Busillo, presidente di Anbi Campania - l’operazione di completamento dell’invaso di Campolattaro torna allo schema originario del progetto, quello di uso plurimo delle risorse, restituendo in pieno all’intero territorio della Campania risorse idriche di vitale importanza, per l’uso potabile, ma anche per l’irrigazione delle aree interne della Regione Campania, che sarà soggetto attuatore del programma”.

Nello scorso dicembre, aveva destato un certo clamore lo stralcio del finanziamento relativo all’acquedotto irriguo, destinato a trasportare ben 48 milioni di metri cubi annui dall’invaso verso le aree sottese a valle, realizzando l’ossatura portante di uno schema idrico ben più ampio, che porterà ad estendere l’irrigazione ad un territorio di oltre 18.000 ettari, ovvero tutte le aree coltivabili della Provincia di Benevento, comprese quelle a monte dell’invaso idonee all’agricoltura irrigua.

Dopo il temporaneo stop al finanziamento delle opere di adduzione ad uso irriguo - ricorda il presidente Busillo - abbiamo sollecitato la Giunta regionale a provvedere al completamento del finanziamento dell’intervento generale, poiché l’invaso di Campolattaro potesse diventare realmente un’opera strategica nazionale al servizio dei bisogni idropotabili della società civile e dello sviluppo rurale delle aree interne della regione”.