La plastica diventa risorsa Ambiente

Era il 1963 quando Giulio Natta, ingegnere chimico del Politecnico di Milano, vinceva il premio Nobel per la chimica grazie ai suoi brillanti studi nel campo della tecnologia dei polimeri. Da allora, è notoriamente conosciuto in tutto il mondo come “il padre della plastica”.

È tra i geni italiani del Novecento, di cui dovremmo essere ancora oggi fieri visto che la sua straordinaria invenzione ha migliorato sensibilmente la qualità delle vita delle persone. In ogni angolo del pianeta.

Facciamo un solo esempio, ma se ne potrebbero fare infiniti: per la sua resistenza e leggerezza, l’utilizzo della plastica nella filiera alimentare ha evitato lo spreco di tonnellate di cibo facilmente deperibile, permettendo una conservazione sicura e prolungata.

Oggi la plastica è sovente demonizzata, ma - dati alla mano - resta il materiale più ecologicamente sostenibile sulla terra. Infatti, se proviamo a confrontare la quantità di materiale ‘alternativo’ che servirebbe per sostituire completamente la plastica, scopriamo che per produrre la necessaria carta o cotone, vetro o alluminio, si consumerebbero più energia, più suolo, più acqua e si avrebbero maggiori emissioni di CO2 in atmosfera.

Bisognerebbe allora difendere la plastica, considerarla una “risorsa”, recuperarla e trasformarla: come si fa coi metalli. L’inquinamento, è bene sottolinearlo, non è colpa della plastica o di chi la lavora, ma della scarsa cultura del riciclo.

GIUSEPPE CHIUSOLO