Parco del Taburno Camposauro, verso il piano per i cambiamenti climatici Ambiente
Come evidenziato dalle dinamiche che si sono verificate recentemente sul nostro territorio, gli eventi idrometeorologici sono sempre più violenti, improvvisi e diffusi, con impatti sull’ambiente terreste e sulla sicurezza degli abitanti.
Aumentare la resilienza del territorio del Taburno Camposauro e delle comunità, prendere consapevolezza del clima che cambia, integrare le misure di adattamento ai principali settori, sviluppare conoscenze e pianificare misure e strategiche, sono questi i temi che si intendono affrontare e sviluppare con la redazione del primo Piano di adattamento ai cambiamenti climatici del Parco.
Lo si vuole fare coinvolgendo i sindaci dell’area parco e tutte le associazioni del territorio al fine di condividerne gli obiettivi e convalidarne le strategie, e dunque dare corso alla redazione di tale Piano.
Il presidente Caturano lancia tale idea, soffermandosi sul fatto che «Gli eventi meteorologici sempre più estremi e frequenti richiedono interventi immediati di prevenzione, mitigazione e adattamento. È necessario partire dalla valutazione dei cambiamenti in atto per individuare nuovi modelli previsionali e indirizzare le progettualità future che dovranno tenere conto delle mutate esigenze climatiche. Abbiamo visto come le ultime piogge abbiano distrutto opere di recente realizzazione e danneggiato fortemente l’agricoltura.
Elaborare un piano di adattamento ai cambiamenti climatici del Parco non solo faciliterà la gestione operativa dei rischi presenti e futuri ma indicherà gli obiettivi in termini di comunicazione, governance, raccolta dati e capacità di progettare.
Siamo tra i primi Parchi ad aver sentito l’urgente necessità di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici che tenga conto sia della tutela della biodiversità che delle attività agricole tradizionali come fattori di mitigazione del rischio.
L’obiettivo primario resta quello di gestire in sicurezza e ridurre la vulnerabilità legata al clima di un territorio tanto fragile quanto prestigioso come il Taburno Camposauro.
È la prima volta che un Parco regionale, all'interno del proprio ruolo di tutela della natura e della biodiversità, si vuole occupare anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Si tratta di un progetto estremamente innovativo, che sono sicuro farà da apripista per il nostro sistema dei parchi e rappresenterà un modello a cui far riferimento.
Lo realizzeremo coinvolgendo anche il mondo dell’Università al fine di avere un’assistenza tecnica in grado di proporre le migliori soluzioni sostenibili da un punto di vista ambientalmente, che potranno adottare sia i Comuni che gli stakeholders del settore primario. Siamo ormai davanti ad una scelta obbligata, quella di dover gestire meglio le risorse naturali anche per prevenire danni da cambiamenti climatici che periodicamente si verificano nel Sannio e sul Taburno Camposauro in particolare».