Parola di assessore! Ambiente
Antonio Luciano, geometra, imprenditore edile, è assessore comunale al Verde Pubblico, Protezione Civile e Ambiente. E’ stato anche consigliere provinciale nella passata consigliatura, nelle file di Forza Italia.
Coniugato, ha tre figli, e sta per diventare nonno.
Lei ha affermato che portare a Benevento il verde attrezzato rappresenta una “svolta storica”. Benevento si accinge a diventare una città giardino?
< Bè, il termine è un po’ forte. Diciamo che se andiamo a fare un rapporto tra i metri quadrati di suolo pubblico, essi vengono quasi totalmente investiti di interventi. Certamente non facciamo più operazioni di igiene urbana, cosa che negli anni passati abbiamo sempre fatto impropriamente abbiamo chiamato “spazio verde” una serie di spazi, ma in effetti sono relitti stradali o residuali di urbanizzazioni che non sono mai state messe a coltura.
Quali saranno le zone interessate da questa operazione?
Quasi tutta la città. Chiaramente con un rapporto che non è paritetico, ma, solo perché, faccio un esempio, il Rione Ferrovia non ha spazi previsti per verde pubblico, quindi andiamo a curare quel che c’è. Ma non è che creiamo nuovi spazi, siamo impossibilitati perché è tutto ormai impermeabilizzato da asfalto e da marciapiedi.
Con quali fondi saranno finanziate queste spese?
Tutto fa parte del progetto PIT Asse Città. Siamo in linea con tutti gli altri progetti, la spesa è la stessa.
Per una spesa di quanto?
Tre milioni e 200mila euro complessivi.
I lavori sono già stati appaltati?
Sì, la ditta esecutrice è un ATI, la ditta “Marrone” di Melito, provincia di Napoli, insieme alla ditta “Barone” di Circello.
Una Benevento più bella, dunque.
La novità è proprio questa. In questa città purtroppo non si è curato l’aspetto dell’essenza autoctona, quella che non desse problemi alla salute, e alle vie respiratorie. Con questa operazione stiamo guardando anche a questo.
Dal punto di vista lavorativo ci saranno novità per la nostra città?
Certamente. Tutto questo è sintomatico che metterà in campo nuove risorse umane. Diciamo che ci dovremo inventare, nel giro di un anno, anche i giardinieri con un minimo di quattro cinque squadre, tant’è che con l’assessore Santamaria stiamo predisponendo un piano di formazione, per i lavoratori comunali che volessero arrivare ad una qualifica diversa da quella attuale.Questo è un primo passo per poter poi arrivare ad una sorta di autonomia gestionale, che pensiamo di fare attraverso la pianificazione della pubblicità.
Che significa?
Fare giardinaggio su 130mila metri quadrati, più o meno in maniera assidua, significa anche avere dei grossi costi. Quindi noi immaginiamo che attraverso questa pianificazione si possa arrivare al contributo, anche notevole, che può venire proprio da una serie di pubblicità. In maniera discreta, non invasiva, ma che può consentire di non gravare sulla tasca del cittadino.
Gli interventi di verde attrezzato cosa riguarderanno nello specifico? Messa a dimora di aiuole? Sempreverdi? Siepi? O anche altro?
C’è un po’ tutto. Noi abbiamo privilegiato, anche per creare un’immagine diversa, tutti gli ingressi della città. Tutte le rotonde saranno curate in maniera particolare. Con interventi che non siano molto impegnativi: tappezzamenti, ciottoli, colori particolari che ti facciano capire dove stai. Comunque, nei primi giorni di luglio, pensiamo di presentare sia lo spot che il progetto integrale.
Dove sarà presentato il tutto?
Stiamo decidendo, o in Villa Comunale o a Palazzo Mosti.
Ed in cosa consisterà questo spot?
Sarà uno spot innovativo rispetto ai soliti spot che fa un’istituzione e rispetto a tutti gli altri. Lo andremo a presentare insieme al progetto definitivo. Il nostro progettista è il professore Guarino della facoltà di Scienze di Benevento, che ha collaborato con altri architetti paesaggisti. La consegna dei lavori avverrà il 30 giugno.
I tempi di realizzazione?
Nel giro di dieci dodici mesi avremo sicuramente la città all’ottanta per cento più bella, più colorita e più colorata.
LUCIA GANGALE
Lei ha affermato che portare a Benevento il verde attrezzato rappresenta una “svolta storica”. Benevento si accinge a diventare una città giardino?
< Bè, il termine è un po’ forte. Diciamo che se andiamo a fare un rapporto tra i metri quadrati di suolo pubblico, essi vengono quasi totalmente investiti di interventi. Certamente non facciamo più operazioni di igiene urbana, cosa che negli anni passati abbiamo sempre fatto impropriamente abbiamo chiamato “spazio verde” una serie di spazi, ma in effetti sono relitti stradali o residuali di urbanizzazioni che non sono mai state messe a coltura.
Quali saranno le zone interessate da questa operazione?
Quasi tutta la città. Chiaramente con un rapporto che non è paritetico, ma, solo perché, faccio un esempio, il Rione Ferrovia non ha spazi previsti per verde pubblico, quindi andiamo a curare quel che c’è. Ma non è che creiamo nuovi spazi, siamo impossibilitati perché è tutto ormai impermeabilizzato da asfalto e da marciapiedi.
Con quali fondi saranno finanziate queste spese?
Tutto fa parte del progetto PIT Asse Città. Siamo in linea con tutti gli altri progetti, la spesa è la stessa.
Per una spesa di quanto?
Tre milioni e 200mila euro complessivi.
I lavori sono già stati appaltati?
Sì, la ditta esecutrice è un ATI, la ditta “Marrone” di Melito, provincia di Napoli, insieme alla ditta “Barone” di Circello.
Una Benevento più bella, dunque.
La novità è proprio questa. In questa città purtroppo non si è curato l’aspetto dell’essenza autoctona, quella che non desse problemi alla salute, e alle vie respiratorie. Con questa operazione stiamo guardando anche a questo.
Dal punto di vista lavorativo ci saranno novità per la nostra città?
Certamente. Tutto questo è sintomatico che metterà in campo nuove risorse umane. Diciamo che ci dovremo inventare, nel giro di un anno, anche i giardinieri con un minimo di quattro cinque squadre, tant’è che con l’assessore Santamaria stiamo predisponendo un piano di formazione, per i lavoratori comunali che volessero arrivare ad una qualifica diversa da quella attuale.Questo è un primo passo per poter poi arrivare ad una sorta di autonomia gestionale, che pensiamo di fare attraverso la pianificazione della pubblicità.
Che significa?
Fare giardinaggio su 130mila metri quadrati, più o meno in maniera assidua, significa anche avere dei grossi costi. Quindi noi immaginiamo che attraverso questa pianificazione si possa arrivare al contributo, anche notevole, che può venire proprio da una serie di pubblicità. In maniera discreta, non invasiva, ma che può consentire di non gravare sulla tasca del cittadino.
Gli interventi di verde attrezzato cosa riguarderanno nello specifico? Messa a dimora di aiuole? Sempreverdi? Siepi? O anche altro?
C’è un po’ tutto. Noi abbiamo privilegiato, anche per creare un’immagine diversa, tutti gli ingressi della città. Tutte le rotonde saranno curate in maniera particolare. Con interventi che non siano molto impegnativi: tappezzamenti, ciottoli, colori particolari che ti facciano capire dove stai. Comunque, nei primi giorni di luglio, pensiamo di presentare sia lo spot che il progetto integrale.
Dove sarà presentato il tutto?
Stiamo decidendo, o in Villa Comunale o a Palazzo Mosti.
Ed in cosa consisterà questo spot?
Sarà uno spot innovativo rispetto ai soliti spot che fa un’istituzione e rispetto a tutti gli altri. Lo andremo a presentare insieme al progetto definitivo. Il nostro progettista è il professore Guarino della facoltà di Scienze di Benevento, che ha collaborato con altri architetti paesaggisti. La consegna dei lavori avverrà il 30 giugno.
I tempi di realizzazione?
Nel giro di dieci dodici mesi avremo sicuramente la città all’ottanta per cento più bella, più colorita e più colorata.
LUCIA GANGALE