A Montesarchio il Centro Storico non decolla Enti

Il Consorzio “Il Borgo” di Montesarchio costituito da circa dieci anni da 82 famiglie che vivono nel centro storico della cittadina caudina con lo scopo di ottenere attenzione, tutela e miglioramento delle condizioni dell’antico borgo, denuncia  in una lettera aperta inviata all’Amministrazione comunale, la mancata tutela da parte della stessa degli interessi dei cittadini consorziati, dimostrando scarsa volontà di voler creare reali situazioni di sviluppo del centro storico di Montesarchio.

Il Consorzio fa riferimento alla delibera di Giunta n. 136 del 31 ottobre 2016, avente ad oggetto: “P.S.R. CAMPANIA 2014/2020 MISURA 7.6.1. - PROGRAMMA INTEGRATO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO. APPROVAZIONE LINEE GUIDA E SCHEMA BANDO PUBBLICO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE E ALLEGATI”, con cui l’Amministrazione ha manifestato intenzione di avviare le attività finalizzate alla partecipazione all’emanando bando di attuazione della Misura 7, Sottomisura 7.6.1, Azione B, Intervento B1 (progetto integrato) del PSR CAMPANIA 2014/2020.

Tale intervento doveva essere realizzato con un progetto unico integrato tra il Comune e i soggetti privati accedendo attraverso la Misura 6 (Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese secondo l’art. 19 del Reg. UE 1305/2013) - Sottomisura 6.4 (Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra - agricole) - tipologia di intervento 6.4.2 (Creazione e sviluppo di attività extra agricole nelle aree rurali).

Successivamente il 14 novembre 2016, l’Amministrazione, emette un “Avviso Pubblico e Bando di Selezione per Manifestazione di Interesse”, specificando, inoltre, che “Saranno inserite in ordine di priorità i fabbricati di cui alla classificazione storica risultante dal Piano Colore per l’edilizia storica L. R. 26/2002 vigente”.

Nello stesso tempo l’Amministrazione comunale sollecita i cittadini consorziati a partecipare alla manifestazione, anche alla luce della volontà decennale, che il Consorzio “IL BORGO” ha manifestato e continua a manifestare con lo scopo di dare alla parte antica di Montesarchio, la giusta visibilità e vivibilità.

Pertanto, in attesa dell’emissione del bando di attuazione, i componenti del Consorzio si sono confrontati più volte con l’Amministrazione per cercare di seguire da vicino le varie fasi.

Nel frattempo, per migliorare la possibilità di accedere ai fondi, da parte del Consorzio, sono state messe in campo iniziative finalizzate in un percorso di marketing territoriale. 

Tutto inutile, purtroppo, perché il 6 giugno scorso, partecipando ai seminari svolti dalla Regione Campania in relazione alle Misure del PSR 2014/2020, i consorziati hanno appreso che il 22 febbraio 2017 è intervenuta la modifica al programma di sviluppo rurale della Regione Campania, trasmessa alla Commissione Europea, nella sua versione definitiva del 10 febbraio 2017, dove, nelle “condizioni di ammissibilità”, viene inserito il limite per i “Comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti”.

Dalla lettura dei documenti, i componenti del Consorzio si sono resi conto che nessun partito si è preoccupato di dare la notizia, che da parte dell’Amministrazione è mancata la tutela per i privati cittadini e non risulta  nessuna protesta o indignazione da parte del sindaco che guida un’Amministrazione targata Pd e che non ha saputo salvaguardare le legittime aspirazioni di cittadini in una Regione a guida Pd, sottolineando, inoltre, che la campagna elettorale di Damiano è stata fortemente basata sulla centralità e l’importanza economica del ripristino della vivibilità e visibilità del centro storico.

E’ da ricordare che da circa un anno il centro storico di Montesarchio è nella guida “I Borghi più belli d’Italia“, ma in realtà le condizioni di abbandono, fognature che non funzionano, ratti e serpenti, cattivi odori con pericolo igienico sanitario, presenza di cani e gatti randagi, non rendono piacevole il percorso del centro storico. 

La rivalutazione del Borgo antico potrebbe portare nuova occupazione, ma senza incentivi e senza iniziative adeguate, nessuno andrà mai ad investire nella parte antica della città, e sicuramente anche i pochi residenti che resistono in attesa di migliorare la loro qualità della vita, saranno costretti ad abbandonare i luoghi dove sono nati ed a cui sono legati.

Sicuramente, non basta, aver organizzato qualche manifestazione di piazza, per poter affermare che si è lavorato allo sviluppo del centro storico.

LUCIA DE NISI

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