Giuseppe Cecere diffida il Consiglio comunale Enti

A due anni dall’insediamento del sindaco Damiano e della sua amministrazione, stanno emergendo le debolezze della stessa, scarsa trasparenza nonostante i proclami e inadempienza nei confronti delle regole, come la diffida del Prefetto che impone la convocazione del consiglio per l’approvazione del rendiconto.

E’ il consigliere comunale di opposizione ing. Giuseppe Cecere, che sottolinea in una sua nota le difficoltà che i consiglieri di opposizione incontrano quando fanno richiesta di conoscere atti del comune che riguardano la gestione e quindi la collettività.

Abbiamo più volte evidenziato, afferma Cecere, come questa Amministrazione del sindaco Damiano ha poca attenzione per la trasparenza degli atti amministrativi e per una sana gestione dei conti pubblici. Questioni che sono per questa giunta di semplice facciata, un modo comune di enunciazione, a cui non seguono mai atti consequenziali. Un esempio fra i tanti, il consiglio comunale che non viene convocato dal mese di dicembre 2014 e che doveva essere convocato già da tempo per discutere ed approvare il Rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2014, il cui termine è scaduto il 30 aprile scorso.

Siamo sempre fuori tempo massimo - evidenzia il consigliere Cecere - e non è la prima volta, tanto è vero che il Prefetto ha dovuto diffidare il Consiglio Comunale ad approvare entro 20 giorni dalla sua comunicazione (decreto prefettizio n 14581/Area II). La minoranza, continua il consigliere di opposizione, tenta di monitorare i costi di gestione con continue richieste ai funzionari e sollecitando atti nell’interesse collettivo, ma le risposte o non arrivano, o sono elusive e quando va bene tardive”.

L’ing. Cecere, che ha svolto il ruolo di assessore e vicesindaco con l’amministrazione guidata da Izzo, conosce bene la situazione dei conti del comune e quindi, al sindaco Damiano che afferma di aver dovuto pagare debiti lasciati da Izzo, replica che “il Comune vanta una serie di importanti e cospicui crediti che l’ amministrazione non si adopera celermente per la riscossione, e nell’ambito del rendiconto abbiamo chiesto cosa è stato fatto per i crediti che da anni non vengono riscossi, ma nessuna spiegazione è stata offerta. La spiegazione, probabilmente, è che si tratta di inefficienza amministrativa o compiacimento politico verso alcuni”.

Inoltre, Cecere ha fatto richiesta che in ambito edilizio, gli atti amministrativi per DIA e SCIA siano soggette agli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 23 del d.gs 33/2013 , come indicato parere ANAC n. 11/2014. La risposta non è stata rivolta a garantire la trasparenza per il cittadino ma è stata inefficace ed interlocutoria rimandando all’ approvazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità ad un futuro mai prossimo e sempre lontano.

C’è di fatto - conclude Cecere - una tendenza a manipolare ed a trasformare l’evidenza. Questo è un sistema pericoloso e tortuoso perché al di là della confusione e del dubbio che si genera nel cittadino può creare danni ai consiglieri, ai funzionari e alla collettività”.

LUCIA DE NISI

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