Il nuovo Consiglio provinciale Enti
Tutti sanno che il 3 settembre 1860 Salvatore Rampone, con un piccolo drappello al seguito, invitò il governatore pontificio a sloggiare dalla Rocca dei Rettori. Garibaldi stava risalendo lo Stivale e sarebbe giunto a Napoli dopo qualche giorno. Il Regno delle Due Sicilie si stava sgretolando. Il governatore pontificio Monsignor Agnelli lasciò Benevento il 5 ottobre, “ricevendo l’onore delle armi nel passare sul ponte di Santa Maria della Libera” (così Salvatore Rampone nelle sue Memorie Politiche di Benevento).
Da Garibaldi, quando si sistemò a Napoli, si presentò una delegazione per offrire la città di Benevento al Regno d’Italia, ma soprattutto per ottenere la nascita di una nuova provincia con capitale Benevento.
La nuova Provincia di Benevento nasce con il decreto del 25 ottobre 1860, firmato dal Prodittatore G. Pallavicini. Il suo territorio sarà individuato con un giro di compasso, attirando nel cerchio comuni provenienti dall’Irpinia (Principato Ultra), dalla Capitanata, dal Molise, da Terra di Lavoro. Non tutti questi comuni gradirono il passaggio, giocò a favore soprattutto il fatto che buona parte di essi faceva già parte della Regione Ecclesiastica Beneventana con a capo l’Arcivescovo Metropolita (all’epoca anche cardinale) di Benevento.
Il delegato pontificio, abbiamo visto, aveva la sede dei suoi uffici al Castello, chiamato nell’edificio attiguo Rocca dei Rettori (pontifici). Al passaggio dallo stato pontificio al Regno d’Italia, il posto del rettore fu preso dal Prefetto.
La Provincia, guardando lontano verso la creazione di una Regione Sannio, fece costruire l’edificio che oggi si chiama Palazzo del Governo. Avvenne che, in ragione della prestigiosa sistemazione, il Prefetto “scese” al nuovo Palazzo Provinciale (dove restarono in coabitazione scuole ed uffici amministrativi nonché servizi -es. il Medico Provinciale o il Laboratorio di Analisi -in qualche modo competenti sul territorio provinciale).
Con l’arrivo del Prefetto sul Corso Garibaldi, la Provincia trovò degna sede nel Castello e negli edifici della Rocca (che continua ad essere dei Rettori). Solenni celebrazioni si ricordano per il primo mezzo secolo di vita della Provincia di Benevento e, poi, per i 100 e i 150 anni. In occasione del secolo e mezzo giunse a Benevento il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per i 170 anni è giunto il presidente Mattarella.
Una frettolosa legge ha tagliato a casaccio la metà delle province. Sopravvenute abrogazioni in virtù di referendum popolari hanno ingessato uno status quo che vede l’Ente Provincia governato da consiglieri eletti da sindaci della provincia con voto quantitativamente proporzionale rispetto al bacino del comune rappresentato. Un vulnus al principio della rappresentanza democratica, cioè nascente da un voto elettorale libero e individuale.
Augurando a Nino Lombardi e alla sua nuova truppa di poter lavorare in serenità, tocca alla classe politica ricostruire un effettivo tessuto democratico, realmente rappresentativo dell’intero territorio. La Provincia, come interlocuzione mediana con la Regione, appare sicuramente rispondente alle esigenze di un territorio bisognoso di spinte coraggiose. Il primo e più difficile obiettivo è quello di frenare l’emorragia di giovani e di programmare un ribaltamento di prospettive.
A Nino Lombardi e ai suoi consiglieri, gli auguri di buon lavoro da Realtà Sannita.