Interesse degli arabi per i marmi di Vitulano Enti
“Il Marmo di Cautano - Tradizione ed Innovazione” è il titolo di un importante ed interessante convegno, per riaccendere le luci della ribalta sul prezioso materiale lapideo, una risorsa estrattiva ancora poco valorizzata. L’iniziativa si è tenuta, il 25 ottobre, in una suggestiva cornice della Sala dell’Ente Parco Taburno-Camposauro, in Cautano.
L’evento è stato patrocinato dall’Amministrazione di Cautano, dalla Marmorea Cautanese e da Ambiente Mediterraneo, per aggredire la crisi strutturale e congiunturale che attanaglia l’Italia, ma si riverbera inevitabilmente in Campania, in particolare nella Valle Vitulanese. Ha coordinato il convegno Micla Pennetta, docente di Geografia Fisica e Geomorfologia Università agli Studi di Napoli Federico II.
L’on. Luca Colasanto ha rivolto solo un breve saluto ai presenti.
I lavori sono stati introdotti dal sindaco Giuseppe Fuggi, che ha sottolineato: “E’ un onore per me ospitare l’Ambasciatore dell’Arabia Saudita, non voglio rubare la scena ai tanti relatori. L’iniziativa non deve essere isolata, il Comune farà la sua parte, ma bisogna che l’interesse sia anche della Provincia e della Regione”.
E’ intervenuto poi Italo Abate, presidente di Ambiente Mediterraneo, che si è soffermato sul marmo rosso di Cautano e Vitulano, dal tempo dei Romani fino ai giorni nostri, ponendo l’attenzione sul significato culturale.
Il promotore del convegno Antonio Rapuano ha esaltato il ruolo imprescindibile che gioca il marmo rosso di Cautano. Egli ha riferito “Oggi la Picc. Soc. Coop. “La Marmorea Cautanese”, propone di valorizzare quanto di più incantevole la natura ha donato e preservare ciò che gli antichi hanno tramandato, per custodire nel cuore e nell’anima le radici più profonde della storia passata”.
Il prof. Alessio Langella, docente di Georisorse e Applicazioni Minerologiche, Università del Sannio, ha trattato “I marmi di Vitulano e Cautano nel contesto geologico dell’Appennino Meridionale”. Con le slides ha proposto gli aspetti chimici, fisico-meccanici, ripercorso la storia geologica e la varietà policroma dei marmi, nonché la facies grigia e rosa, estratti dalle cave lapidee di Uria (Vitulano), di Perla e di Crescuoli, nella località di Cautano. L’Ambasciatore della Casa Reale dell’Arabia Saudita, SE Drl. Adil Mohammed S. A., rivolgendosi ai presenti ha detto: “Ringrazio l’amico Antonio Rapuano, tutti voi. Per me è una novità essere qui, ho conosciuto la vostra Regione. Sono rimasto incantato dai vostri luoghi”.
Maurizio De’ Gennaro, già ordinario di Georisorse e Applicazioni Minerologiche, Università degli Studi di Napoli Federico II, ha illustrato “La crisi del comparto estrattivo in Campania”. Il docente ha richiamato: “Il Piano Regionale Attività Estrattive (PRAE), l’art. 32, in riferimento alle cave storiche, ai tufi zeolitici, alle argille di uso terapeutico e alle pietre ornamentali. Il materiale lapideo non viene valorizzato e per un restauro nella città di Napoli sono stati collocati i sampietrini, chiamati nella città partenopea, “cazzimbocchi”, invece di utilizzare la pietra lavica. Bisogna evitare la perdita di memoria.
L’ing. Aldo Aveta nonché prof. ordinario di restauro Architettonico Università degli Studi di Napoli Federico II, ha sviluppato “Il restauro dei centri storici quale riconoscimento dell’identità e sviluppo delle comunità”. Egli ha messo in evidenza: “I fallimenti dei restauri e la scarsa attenzione ai borghi antichi come è avvenuto in Tocco Caudio, desta preoccupazione. Nonostante la Carta di Venezia (1964), il Progetto Sirena (Napoli) ed il Codice dei Beni Culturali, le scelte scellerate della politica hanno prodotto opere inguardabili, privilegiando gli interessi particolari rispetto a quelli collettivi”.
La prof.ssa Castaldi ha analizzato gli elementi di restauro negli Scavi di Pompei ed in altri siti archeologici. Per la Breton Spa. Cristani Giancarlo, ha sviscerato “Le tecnologie delle pietre composite”. Ha mostrato che: “Le applicazioni ricavate da materiali lapidei possono essere applicati alle cucine e ad altri mobili ornamentali” .
L’intervento dell’assessore al Commercio, Artigianato e Indirizzo e Coordinamento in materia di attività e ricerca ed estrazione di idrocarburi, Vittorio Luigi Fucci, è stato incentrato interamente alle prospettive di sviluppo. L’assessore ha individuato alcune priorità da salvaguardare, affermando: “La tutela e il riconoscimento delle cave storiche, lo stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per il commercio, per la crescita dell’economia. Sono onorato perché il convegno sia svolta nella mia provincia”.
La carrellata delle relazioni si è conclusa con Stefano Vetrone “Artigianato e Design in Marmo di Cautano”, e Luca Carrubbo, Università degli Studi di Cassino e Lazio Meridionale, “Orientamento, accesso e gestione dei fondi europei nel settore dello sviluppo marmifero”.
Mariano Iadanza infine, ha trattato in modo impeccabile sempre sui fondi europei, legati alla filiera del marmo, tenendo conto della qualità progettuale e della vocazione del territorio. L’imprenditore Feleppa Gian Maria ha profuso le sue migliori energie in qualità di responsabile di progetto per il convegno.
Al termine sono state servite pietanze con cibi locali e della tradizione, la gestione del servizio catering è stata curata da Michele Frattasi e Donatella Zampelli. L’unica nota dolente l’assenza dei sindaci di Foglianise e di Torrecuso.
NICOLA MASTROCINQUE
Nella foto, a destra, l’Ambasciatore della Casa Reale dell’Arabia Saudita, SE Drl. Adil Mohammed S. A.