L'Epistolario del Beato Padre Pio e altri avvenimenti Enti
Si parla molto di Padre Pio da Pietelcina, ma sapete che esiste un dì Lui epistolario? Opera in sei volumi,all'analisi di un Comitato scientifico, sorto a sostegno della rivista "Studi su Padre Pio", finalizzata al raggiungimento della dichiarazione di “dottore della chiesa”, che si progetta di attribuirgli; sono richiamate le relative norme del diritto canonico sui Dottori della Chiesa, che qui non interessando.
Nella matrice di questa dottrina, come indicata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, l'Epistolario è opera mirata ad avere tante interpretazioni convergenti, verso il traguardo che il Beato Frate di Pietrelcina, sia un moderno “Dottore della Chiesa”, come la rivista “Studi su Padre Pio” ha inteso prefissare, come tesi, porgendo l'Epistolario alla riflessione di tutti i lettori,
Ricordo qualche brano scelto fra le più significative lettere della raccolta: nella lunga lettera inviata al Padre Agostino da San Marco in Lamis, il beato Padre Pio, dopo aver riferito ciò che Gesù e la Madre sua,gli hanno rivelato in merito ad una l'angelica creatura", dà alcuni suggerimenti perchè la stessa possa essere rincuorata e preparata a ricevere con fortezza pene maggiori” (Epist.I, pag.379 s.).
In un'altra: "Sapendo quanto amare sono queste pene, e quan’è la corona ancora che per queste se ne acquisti, sarei tentato dì chiedere a Gesù,che volesse mandare a me le tristezze che son preparate per lei ma mi accorgo di esser troppo egoista bramando per me la parte migliore.
Ma preghiamo Gesù però,che se ciò dovesse ridondargli un tantino di gloria, lo faccia pure, e alla fine: "Sono in preda a quei soliti eccessi, perdonatemi se non posso più seguitare a scrivere". Pietrelcina, 26 giugno 1913 – f.to Fra Pio.
A proposito della clinica "Sollievo delle sofferenze" scrive:
“Quest'opera, se fosse solo sollievo dei corpi, sarebbe solo costituzione di una clinica modello, fatta con i mezzi della vostra carità, straordinariamente generosa. Ma essa è stimolata e incalzata ad essere richiamo operante all'amore di Dio, mediante il richiamo della carità. Il sofferente deve vivere in essa l'amore di Dio per mezzo della saggia accettazione dei suoi dolori,della serena meditazione del suo destino a Lui”.
Nei numerosi periodici dedicati al Beato, si menzionano diverse raccolte di scritti, fra i quali: Raccolta della corrispondenza con i suoi direttori spirituali, pubblicazione della corrispondenza con le sue figlie spirituali ecc. Tutto bene? Si, ma non proprio. Agli avvertimenti e alle preoccupazioni espresse in questo periodico (n,6 1/15 aprile 2002)(“Padre Pio, che folla! La mala imperversa "A Pietrelcina, folla si (?!) caos no) mi associo, ricordando l'insegnamento di Giovanníi (2,16): "Non trasformate la casa di mio Padre in un mercato".
UMBERTO FRAGOLA
(Realtà Sannita anno XXV – n.8 / 1-15 maggio 2002 pag.3)
Nella matrice di questa dottrina, come indicata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, l'Epistolario è opera mirata ad avere tante interpretazioni convergenti, verso il traguardo che il Beato Frate di Pietrelcina, sia un moderno “Dottore della Chiesa”, come la rivista “Studi su Padre Pio” ha inteso prefissare, come tesi, porgendo l'Epistolario alla riflessione di tutti i lettori,
Ricordo qualche brano scelto fra le più significative lettere della raccolta: nella lunga lettera inviata al Padre Agostino da San Marco in Lamis, il beato Padre Pio, dopo aver riferito ciò che Gesù e la Madre sua,gli hanno rivelato in merito ad una l'angelica creatura", dà alcuni suggerimenti perchè la stessa possa essere rincuorata e preparata a ricevere con fortezza pene maggiori” (Epist.I, pag.379 s.).
In un'altra: "Sapendo quanto amare sono queste pene, e quan’è la corona ancora che per queste se ne acquisti, sarei tentato dì chiedere a Gesù,che volesse mandare a me le tristezze che son preparate per lei ma mi accorgo di esser troppo egoista bramando per me la parte migliore.
Ma preghiamo Gesù però,che se ciò dovesse ridondargli un tantino di gloria, lo faccia pure, e alla fine: "Sono in preda a quei soliti eccessi, perdonatemi se non posso più seguitare a scrivere". Pietrelcina, 26 giugno 1913 – f.to Fra Pio.
A proposito della clinica "Sollievo delle sofferenze" scrive:
“Quest'opera, se fosse solo sollievo dei corpi, sarebbe solo costituzione di una clinica modello, fatta con i mezzi della vostra carità, straordinariamente generosa. Ma essa è stimolata e incalzata ad essere richiamo operante all'amore di Dio, mediante il richiamo della carità. Il sofferente deve vivere in essa l'amore di Dio per mezzo della saggia accettazione dei suoi dolori,della serena meditazione del suo destino a Lui”.
Nei numerosi periodici dedicati al Beato, si menzionano diverse raccolte di scritti, fra i quali: Raccolta della corrispondenza con i suoi direttori spirituali, pubblicazione della corrispondenza con le sue figlie spirituali ecc. Tutto bene? Si, ma non proprio. Agli avvertimenti e alle preoccupazioni espresse in questo periodico (n,6 1/15 aprile 2002)(“Padre Pio, che folla! La mala imperversa "A Pietrelcina, folla si (?!) caos no) mi associo, ricordando l'insegnamento di Giovanníi (2,16): "Non trasformate la casa di mio Padre in un mercato".
UMBERTO FRAGOLA
(Realtà Sannita anno XXV – n.8 / 1-15 maggio 2002 pag.3)