A Pietrelcina ritorna la Sagra del Carciofo Eventi
Dopo il periodo pandemico, finalmente l’associazionismo a Pietrelcina riparte con la Sagra del Carciofo il prossimo 14 maggio.
La Pro Loco locale è stata tempestiva e al servizio della comunità per tutto il periodo della pandemia, a fianco agli anziani, ai contagiati e si è prodigata anche per il sostegno alla popolazione ucraina.
Ha affrontato questo periodo con dignità, modificando la sua funzione, nonostante in questo drammatico scenario storico e, anche qualche anno prima, ha subito il lutto dei volti noti e operativi non solo della Pro Loco ma anche della vita sociale del paese: Aldo Girardi, Franco Masone, Pio Forgione, Cosimo Mastronardi.
Oggi la Pro Loco di Pietrelcina prova a ripartire con la sua funzione principale: promozione e sviluppo del territorio.
Nell’associazione vi è stato un incremento di tessere giovanili, la voglia di partecipare e di convivialità per il futuro di un piccolo borgo è un ottimo segnale dalle nostre generazioni che spesso fuggono verso le grandi città per una prospettiva migliore.
La Pro Loco pietrelcinese è prossima alle elezioni del nuovo presidente, indetta per il 10 giugno, c’è grande fermento e si vocifera di un eventuale cambio generazionale.
L’inizio della ripresa con la 42° sagra del carciofo è fortemente significativa, non solo perché quest’ortaggio così resiliente rappresenta la storia, la cultura e la cucina pietrelcinese, ma perché vede nella preparazione di questa manifestazione la mescolanza generazionale delle signore da anni attive nella Pro Loco e le nuove generazioni che apprendono la cura nella pulizia e nella cottura di questo pregiato ortaggio pietrelcinese.
Nella provincia di Benevento la superficie di coltivazione del carciofo si aggira intorno ai 30 ettari, di cui la metà sono a Pietrelcina, il resto delle aree di produzioni si trovano a Pago Veiano, Pesco Sannita e Paduli.
Questa pianta, qui, viene confezionata come se fosse un bouquet, e così i carciofi saranno venduti da alcuni stands adiacenti alla sagra.
Grande riconoscimento del carciofo di pietrelcinese del presidio slow food, organismo operativo a tutela della biodiversità alimentare in tutto il mondo.
Ci sono stati numerosi studi e approfondimenti sul carciofo di Pietrelcina, come quello dell’autoctono Cosimo Crafa nel libro “il carciofo prodotto nell’agro pietrelcinese”, il quale racconta le origini e la storia del carciofo pietrelcinese e come dal carciofo della terra di S. Pio nasca il piatto tipico della cultura culinaria sannita: il cardone.
Crafa, a tal proposito, nel suo libro scrive “il carciofo produce alla sua base un notevole numero di “polloni” che vengono usati per la costituzione di nuovi impianti o per sostituire le piante morte. Questi organi vegetativi, detti comunemente carducci, con opportune cure colturali, diventano commestibili e si trasformano così in un ingrediente fondamentale di alcune minestre. Questa verdura, conosciuta con il nome di “cardone”, è molto richiesta nel periodo natalizia ed è utilizzata per la preparazione di una tipica minestra. Per soddisfare tale richiesta, i produttori pietrelcinesi scelgono, nella primavera avanzata, i carducci migliori che, invece di essere sradicati, vengono piegati, legati e ricoperti alla base con la terra”.
MIRIAM MASONE