'Tonino Lombardi. Paesaggi dell'astrazione': la mostra al Museo Arcos Eventi

Sabato 14 febbraio, alle ore 16.30, presso il Museo Arcos di Benevento sarà inaugurata la mostra 'Tonino Lombardi. Paesaggi dell'astrazione'. Patrocinata dalla Provincia di Benevento e dalla Camera di Commercio, Industria e Artigianato, la retrospettiva dedicata all’artista pugliese, ma romano di adozione, scomparso nel 2008, raccoglie trenta opere fra dipinti di media dimensione ed alcuni disegni, realizzati tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi del Duemila.

Si tratta di una selezione di opere caratterizzate da una forte matrice astratto-lirica, attraverso la quale l’artista rilegge i tratti di paesaggi della memoria, ripercorrendo una linea che lo riporta ai territori della sua giovinezza, alle “murge”, al colore caldo delle rocce che affiorano tra giardini animati da una tavolozza espressionista. Una visione del mondo priva dell’enfasi della realtà, anzi piegata al dettato di una sorta di malinconia, quasi di perdita.

La mostra è curata da Caterina Pocaterra ed Annamaria Restieri.

A far da corredo alla mostra è un elegante catalogo pubblicato da Verduci edizioni di Roma che, oltre ai testi critici, si avvale di un’ampia antologia della critica, di un selezionato repertorio iconografico e di apparati bio-bibliografici.

Orari:

martedì / venerdì dalle ore 9,00 alle 18,00

sabato e domenica dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 15,00 alle 18,00

lunedì chiuso

Per info: Tel. 0824 312465 - Fax 0824 312506

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Tonino Lombardi (Monteleone di Puglia 1934 - Roma, 2008). Figlio di un pittore decoratore di chiese, dal quale apprende le tecniche dell’ornato e della figurazione, si trasferisce a Napoli ove si laurea in medicina, esercitando, negli anni Sessanta, la professione dapprima a Taranto e poi a Roma. Dopo un breve esordio figurativo, verso la fine degli anni Cinquanta approda ad una pittura materica che scivola nel corso del decennio successivo verso un dettato più naturalistico presto avviato sulla strada dell’astrazione. Si orienterà, infatti, fin dai primi anni Sessanta verso una dichiarata trascrizione di atmosfere astratte, di forte emotività lirica, dalle quali affiora un interesse per il colore, per le sue possibilità comunicative. È la pittura che l’artista incontra quando giunge a Roma ed inizia a frequentare sia le gallerie d’arte, ove ha la possibilità di conoscere, fra i tanti, artisti quali Corpora, Monachesi, Cagli e Afro, sia di relazionarsi ad un ambiente culturale, soprattutto di scrittori e di poeti, quali Villa, Accrocca, Costantini, Fusco, sino alle amicizie, venute dopo, con Dacia Maraini e Carmen Llera Moravia.

Il passo verso impianti compositivi sobillati dall’espressionismo astratto statunitense, miscelato ad insorgenze liriche attinte dall’informale italiano, si registra sul finire degli anni Sessanta e nei primi del decennio successivo. Dalle opere eseguite in questi anni, in particolare dipinti e sculture, affiora quella cifra astratta che connoterà, in seguito, il suo lavoro. La scultura, i cui primi esiti espone in una mostra personale del 1973, è interpretata come modellazione della materia; dettato che porterà in seguito fino a darsi come elemento strutturale della sua esperienza in ceramica, avviata tra il 2001 ed il 2002. È però soprattutto la pittura al centro del suo interesse creativo, una pratica che nel tempo lo ha condotto ad attraversare gli incerti perimetri posti fra l’immagine e l’oggetto, fra la figura e l’energia del colore, fra la materia e la forma. Esperienze che l’artista, nell’arco di circa cinquant’anni, ha proposto in numerosissime mostre personali, allestite in Italia ed all’estero.

Tra queste vanno ricordate le personali allo Studio Oggetto di Caserta nel 1972, alla Galleria la Meridiana di Verona nel 1976, alla Galleria Schettini di Milano nel 1983, al Palazzo Ducale di Pesaro nel 1984, alla Airport Gallerie di Amburgo nel 1991, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma nel 1994, la grande antologica al Complesso di San Salvatore in Lauro di Roma nel 1997, all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona nel 2000, all’Istituto Europeo di Design di Barcellona nel 2004, alla Galleria Selezioni d’Arte di Salerno e negli spazi di Villa Rufolo a Ravello nel 2005, anno questo in cui espone anche alla Sala Margana di Roma, mentre nel 2007 è quella tenuta a Buenos Aires al Centro Culturale Borges, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura; a Montevideo, Uruguay, allo Spazio Santos, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura. Del 2009, dopo la sua morte, è la retrospettiva allestita alla Galeria de ArtesVisuales, Universidad Ricardo Palma, di Lima, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura e, del 2010, la piccola antologica promossa dalla Galleria d’Arte Kalo di Roma.

Tra le collettive si segnalano le partecipazioni al “Premio Margutta” di Roma nel 1977, al “Premio Avezzano” nel 1978, al “Premio Sulmona” nel 1987, alla 49ª edizione del “Premio Michetti” a Francavilla a Mare nel 1997, alla mostra “Futuristi e astrattisti” ad Avezzano nel 2002, a “Il Disegno 2” Collezione Permanente, FRAC - Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi (SA) nel 2009, anno nel quale alcune sue opere sono presenti nella mostra Dal Futurismo al Contemporaneo, ospita a Roma nel Complesso dei Dioscuri al Quirinale. 

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