Beni confiscati alle mafie, Di Santo: ''Dal ministro Carfagna spero in chiarimenti sul bando'' In primo piano

Verrà rispettato un ordine cronologico di presentazione, considerato che ci sono state delle proroghe, oppure si valuterà soltanto la qualità del progetto?”.

E’ l’interrogativo che Alessandro Di Santo, in qualità di sindaco di Castelvenere, intende porre al ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna in occasione della sua visita nel Sannio in programma per venerdì prossimo.

Come Comune - spiega il primo cittadino - abbiamo partecipato con entusiasmo ed impegno al bando pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati alle mafie, da finanziarsi nell’ambito del PNRR. Lo abbiamo fatto con entusiasmo, dedizione ed impegno considerato il poco tempo a disposizione per la presentazione del progetto. Nonostante le numerose difficoltà tecniche e amministrative e qualche scetticismo, ci siamo riusciti. Poi, però, pur di consentire al massimo la spesa dei fondi il Governo ha autorizzato delle proroghe e, di conseguenza, il numero dei partecipanti si è ampliato. Allora la domanda nasce spontanea: un eventuale errore, dettato dalla fretta e dai tempi, pur di rispettare la prima scadenza del bando sarà penalizzante rispetto a quel comune che ha avuto a disposizione, grazie alle proroghe, più tempo per redigere la pratica per l’ottenimento dei finanziamenti posizionandosi in graduatoria semmai prima del comune che ha rispettato la prima scadenza del bando?”.

Sul progetto, condiviso anche con la Prefettura di Benevento, l’amministrazione ci conta molto perché sul nostro territorio insiste un bene confiscato alla mafia da più di venti anni e questa è l’occasione per trasformare quel bene, a servizio della intera Valle Telesina, in un centro diurno e di coabitazione sociale per l’inclusione delle persone che vivono in condizioni di esclusione”, conclude il sindaco.