Presentati a Montecitorio i discorsi parlamentari dell'on. Alfredo Covelli, fondatore del Partito Nazionale Monarchico In primo piano
Presso la Sala della Lupa, si è svolta oggi 25 ottobre, alle 17.30, la Cerimonia di presentazione dei discorsi parlamentari dell'onorevole Alfredo Covelli. Ha aperto l'iniziativa un intervento del Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.
Hanno poi preso la parola Vincenzo Trantino, Gerardo Bianco, Gianni Bisiach, Beniamino Caravita di Toritto.
Biografia
Alfredo Covelli nacque il 22 febbraio 1914 a Bonito (AV) e morì a Roma il 25 dicembre 1998.
Laureato in Lettere e Filosofia, in Giurisprudenza ed in Scienze Politiche, nella seconda metà degli anni trenta fu insegnante di latino e greco presso il Liceo Classico di Benevento.
Prese parte alla Seconda guerra mondiale come ufficiale dell'aeronautica militare e, dopo una serie di operazioni a Tirana e Bari, ricevette una decorazione al valor militare.
Di idee monarchiche, nel 1946 venne eletto deputato alla Costituente tra le file del Blocco Nazionale della Libertà e nel referendum del 2 giugno sostenne Casa Savoia.
Nel luglio dello stesso anno fondò il Partito Nazionale Monarchico, con il quale venne eletto alla Camera nel 1948. Sarà sempre rieletto a Montecitorio fino al 1976; nel frattempo si dedicò anche al giornalismo diventando direttore del Corriere della Nazione.
Nel 1959, insieme ad Achille Lauro, leader del PMP, guida il neonato Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica, fino alle sconfitte elettorali del 1968, che portano alla fine del movimento e alla sua fusione nel 1971 con il MSI.
Nel 1964 Covelli ricoprì anche un ruolo dirigenziale nel mondo del calcio, diventando consigliere della S.S. Lazio.
Negli anni Settanta entrò nella direzione del Movimento Sociale Italiano, che divenne Msi-Dn, di cui fu anche presidente.
Nel gennaio 1977 guidò la scissione di Democrazia Nazionale di cui fu presidente, ma due anni dopo, con la scomparsa di DN, preferì ritirarsi dalla politica.
Il 15 gennaio del 1998 venne nominato da Vittorio Emanuele di Savoia presidente onorario della Consulta dei senatori del Regno.
Per sua esplicita richiesta, venne sepolto a Bonito, suo luogo di nascita. Al suo funerale partecipò il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaroche ne apprezzava il limpido comportamento politico.