Un pezzo del Sannio Beneventano in Francia grazie a due tele di Achille Vianelli In primo piano
Visitare un museo francese ed imbattersi d’improvviso in due tele che raffigurano il paesaggio sannita. Stupore e meraviglia!
La scoperta l’ho fatta a ridosso di Pasqua, entrando nel bellissimo Musée des Beaux-Arts della città di Angers, in Francia. Angers è una gradevolissima città universitaria, piena di chiese e cattedrali una più bella dell’altra, e con un particolarissimo castello - la rocca di Angers -, un’imponente fortezza medievale dotata di 17 torri di guardia alte 50 metri e 660 metri di mura massicce, che custodiscono un meraviglioso parco e quella che un tempo fu la residenza dei duchi d’Angiò.
La città dispone di una rete museale formata da sette diversi musei, ma io ne visito solo uno per ragioni di poco tempo a mia disposizione e mi imbatto in una serie di dipinti dei maggiori pittori italiani: Botticelli (e qualche esponente della sua scuola), Raffaello Sanzio, il Perugino, Luca Giordano, Niccolò Frangipani, Sisto Badalocchio, Giuseppe Baldrighi, Francesco Solimena e altri. Ci sono, ovviamente, quadri di pittori francesi che ritraggono paesaggi ed edifici italiani. Sulla brochure a mia disposizione scopro che il Museo dispone di una sezione di pittori italiani del XIX secolo e di un’altra relativa all’arte italiana tra Il XVII e il XVIII secolo.
Qualche giorno fa un francese mi ha detto che la Francia ha tre attrazioni: il Louvre, gli châteaux e la grève (cioè lo sciopero, visto il gusto dei francesi di andare per strada a protestare, come accade da qualche mese a questa parte, da quando Macron ha annunciato di volere aumentare l’età pensionabile di due anni. Gli scioperi e le manifestazioni sono sempre molto colorati e pieni di creatività). Da parte mia, potrei aggiungere che c’è in Francia c’è anche un’altra attrazione, e cioè la quantità di opere d’arte italiane di cui questo Paese d’Oltralpe è pieno. Ma questa non è una novità.
Dunque, aggirandomi in queste grandi sale piene di bellezza, ad un certo momento la mia attenzione viene attratta da due tele, non molto grandi. Leggo che sono di Achille Vianelli. Sorrido. Leggo avidamente le due didascalie. Uno si intitola “La campagna del Sannio” (foto di apertura) ed è un olio su carta attaccata ad una base di cartone. L’altro è una “Vista dei dintorni di Arpaia” (seconda foto in basso). Nel primo, si vede un uomo, che dall’aspetto sembra un contadino, in preghiera ai piedi di una piccola edicola che custodisce una Madonna. Sullo sfondo c’è una montagna. Nell’altro, sullo sfondo c’è sempre una montagna, l’elemento centrale è un grosso rustico di campagna e poi ci sono due uomini appoggiati a un parapetto. Poi cielo e vegetazione e luce della nostra terra. Entrambi i dipinti sono del 1830.
Un uomo francese, di una certa età, si sofferma incantato a guardare quelle due piccole tele che sono poco più grandi di un foglio formato A3. Una volta a casa, do un’occhiata a Wikipedia e non è riportato che queste due opere si trovano in questo museo (mentre sono citati musei di Benevento, Napoli e New York). Eppure, dovrebbe essere logico, per chi conosca un po’ la storia di questo pittore, che i suoi dipinti si trovino anche in Francia.
Achille Vianelli, nato nel 1803 in provincia di Imperia da un diplomatico di origini venete e da una nobildonna parigina, soggiornò per lunghi periodi in Francia e ne assunse la nazionalità. Si formò come pittore a Napoli e nel 1848 si trasferì a Benevento, dove due anni dopo fondò una scuola di disegno nel Chiostro di Santa Sofia. Fu attivo soprattutto come vedutista e illustratore. Morì a Benevento nel 1894, all’età di 91 anni.
A Benevento ne abbiamo tutti ammirato le opere nei siti culturali cittadini, ma sapere che Vianelli ha portato un piccolo pezzo di Sannio nella Francia che ne premiò il suo genio ci fa veramente molto piacere, oltre che onorarci magnificamente. È una di quelle volte che sai di preciso che la vera arte è qualcosa che supera davvero i confini e la nazionalità. Per arrivare a te nelle maniere che non ti aspetti e ricordarti sempre e orgogliosamente delle tue radici.
LUCIA GANGALE
https://independent.academia.edu/LuciaGangale
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