Nell’ultimo giorno dell’anno l’onorevole avvocato Gennaro Papa, ultimo grande e storico esponente del Partito Liberale Italiano, è scomparso nella sua casa di Benevento all’età di novantatré anni.

Nato a Montesarchio il 23 marzo 1925 da Raffaele e Rosa Nazzaro in una famiglia di salde tradizioni liberali, si laureò in Giurisprudenza nel 1948 a Napoli sotto la guida del futuro Presidente della Repubblica Giovanni Leone, ma al tempo stesso iniziò a occuparsi di politica seguendo l’esempio dello zio Francesco e divenendo Segretario Provinciale della Gioventù Liberale, poi Segretario Provinciale del PLI sannita nel 1951 e dunque, nel 1952, consigliere e assessore comunale a Montesarchio.

Negli anni in cui il PLI era guidato dalla carismatica figura di Raffaele De Caro, Papa fu suo amico e il più stretto collaboratore fino a subentrargli nella carica di Deputato quando egli morì improvvisamente nel 1961 e, in tale veste - nella III, IV e VI Legislatura della Repubblica - presentò oltre quaranta progetti di legge e pronunciò sessantotto rilevanti interventi, ricoprendo altresì la carica di Componente della IX Commissione Lavori Pubblici (1961), della IV Commissione Giustizia (1962 - 1968 - 1972) e delle Commissioni parlamentari d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia (1969), per le questioni regionali (1972) e per il parere al governo sull'emanazione del nuovo testo del Codice di Procedura Penale (1974).

Durante la VI Legislatura fu inoltre Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dal 1972 al 1975 e Sottosegretario di Stato all'Industria, Commercio e Artigianato (giugno 1972 - luglio 1973) nel II Governo Andreotti, mentre dal 1963 al 1987 tenne la carica di Vicepresidente del PLI nonché di componente della direzione centrale considerando sempre la politica nel senso più vero e profondo e non come un mestiere, bensì come una missione densa di ideali e prospettive, svolgendola peraltro sia in ambito nazionale che in quello locale  poiché, ultimato nel 1978 il primo mandato di Segretario Provinciale del PLI, ne ricoprì un secondo nel triennio 1984-1987, così come fu per due volte sindaco di Montesarchio dal 1970 al 1972 e successivamente nel biennio 1987-1989.

Convinto assertore dell’idea che la cultura non possa scindersi dalla politica, fu collaboratore di giornali e riviste, nel 1976 diresse il periodico «Messaggero Liberale» e nel 1982 «La Nuova Democrazia», distinguendosi altresì come autore di vari saggi, l’ultimo dei quali dato alle stampe da appena pochi mesi, così come risale al 2014 la donazione alla Biblioteca Provinciale del suo patrimonio librario personale costituito da testi di grande valore storico, politico e giuridico, oggi raccolti nel Fondo Papa.

Appena un anno fa, contestualmente alla pubblicazione della biografia su Raffaele De Caro per le Edizioni Realtà Sannita, Papa volle scriverne la prefazione, partecipando poi alla presentazione il 9 dicembre 2017 quando, benché novantaduenne, diede prova di straordinario vigore rievocando frammenti ed episodi da lui stesso vissuti da protagonista in quella che ormai era a pieno titolo la storia dell’Italia Repubblicana, la cui atmosfera fino ad oggi si respirava nel suo studio di Via Franco Pepicelli, ricco di testimonianze, immagini e ricordi. 

Con Gennaro Papa se ne va uno degli ultimi veri politici con una visione lungimirante e propositiva dello Stato e delle istituzioni e che pertanto, nell’attività pubblica intesa come dovere morale e civile, restò lucidissimo, attivo e fattivamente impegnato fino alle ultime ore di vita pur di dare ancora il proprio contributo ad una società migliore, auspicando soprattutto di consegnare nelle mani delle giovani generazioni quei valori e quegli strumenti che purtroppo oggi sono sempre più rari.

La redazione di Realtà Sannita è vicina con affetto in questo momento di cordoglio alla moglie Chiara, alle figlie Maria Rosaria e Maria Vittoria, alla sorella Luisa, ai nipoti e ai familiari tutti.

ANDREA JELARDI