Farese e Mollica (M5S) denunciano: ''Mancanza di politiche ambientali per una Benevento realmente verde'' Politica

Marianna Farese e Anna Maria Mollica, consigliere comunali del M5S a Palazzo Mosti, commentato l’ultimo rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente e Ambiente Italia in riferimento alla città di Benevento.

«Con il 47° posto assegnato a Benevento, perdiamo sette posizioni in classifica nell’ultimo rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente e Ambiente Italia riferito a 104 capoluoghi di provincia, basato su 18 parametri raggruppati in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente.

L’incredibile Mastella dichiara ai giornali che il predetto risultato è “un segno evidente dell’impegno messo in campo dall’Amministrazione comunale in materia di politiche ambientali” e così possiamo vantarci, bontà sua, di essere tra le prime cinquanta città green d’Italia e al primo posto in Campania, dove Salerno perde sì 21 punti, ma Avellino ne guadagna 11.

Chiunque di noi associa subito l’idea di verde alla presenza consistente e visibile di alberi. Ebbene, si contano solo 4,2 alberi per ogni 100 beneventani.

Per il sindaco è più facile far arrivare cento Ferrari inquinanti che avviare la promessa piantumazione di trentamila alberi, i quali assicurerebbero una difesa naturale alle micidiali polveri sottili, alimentate da auto in numero ormai insostenibile: 64,5 su 100 abitanti.

Il MoVimento 5 Stelle, per prevenire nuovi e opinabili abbattimenti di alberi, ha ripetutamente inoltrato richieste al Comune, partecipate al prefetto, di iscrizione dei filari storici del Viale degli Atlantici nell’elenco regionale di tutela. Ma a Palazzo Mosti sono più interessati a tutelare le auto, ad esempio con il progetto di un grande parcheggio negli spazi identitari dell’ex campetto di calcio del Collegio de La Salle in centro storico, utilizzando fondi derivanti dal Piano Periferie!

Non si scorge in questa Amministrazione una sola idea strategica di politiche ambientali.

Da oppositori sarebbe stato comodo accontentarsi di attaccarla semplicemente, ma, pensando al bene della collettività, abbiamo sempre contribuito con generosi suggerimenti, in particolare alle materie privilegiate nel rapporto di Legambiente.

Per la cura della nostra aria malata, oltre alla riforestazione urbana, abbiamo invano sollecitato l’attivazione di un Piano territoriale degli Orari e di un piano di mobilità lenta, che incoraggi l’uso del trasporto pubblico e la circolazione delle biciclette.

Per i problemi legati alla qualità dell’acqua, anche se in grande ritardo, è stata alla fine sposata la nostra proposta di un Piano di Caratterizzazione per i pozzi contaminati. Tuttavia, il problema più grave e inaccettabile è quello che attesta anche il citato rapporto: dei 100 litri di acqua immessi all’origine, ne arrivano soltanto 37 ai nostri rubinetti. Qui occorrono spiegazioni e dati su quanto hanno fatto Amministrazione comunale e Gesesa per riparare “condotte” vergognose!

Preoccupa, inoltre, l’aumento della produzione dei rifiuti, a fronte di una non migliorata raccolta differenziata e di una non efficace individuazione degli evasori della Tari.

Al riguardo, non c’è traccia di alcuna lotta agli sprechi lungo la filiera agro-alimentare, che favorisca, attraverso gli incentivi consentiti, il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza.

Per finire, l’invocato depuratore, assolutamente da realizzare ma non a Santa Clementina, mancava anche nella precedente rilevazione, quindi non può essere usato, come fa Mastella, per spiegare la flessione in classifica, nella quale solo lui vede una perdita di “un paio di posizioni”».