Giovannina Piccoli è il primo sindaco donna di Sant'Agata de' Goti Politica

Tra fuochi d’artificio e caroselli di auto… una costante, cosa ricorderemo delle elezioni amministrative targate 2019, che nel Sannio hanno interessato ben 27 Comuni?

Sicuramente un po’ di cose, ma soprattutto lei: Giovannina Piccoli, unica donna eletta sindaco di questa tornata elettorale, ma soprattutto il primo sindaco donna nella storia di Sant’Agata de’ Goti.

La Piccoli, avvocatessa 61enne, coniugata e madre di due figli, convince e vince nel segno della continuità, passando dalla carica di assessore agli affari generali, alle politiche sociali, all’istruzione e alle pari opportunità della Giunta Valentino a capo dell’amministrazione saticulana.

Sull’essere d’ora in avanti chiamata “sindaco” o “sindaca”, la neo fascia tricolore è molto chiara: “Conta la sostanza ed io non mi offenderò né farò questioni di stile o di forma quando sarò chiamata sindaco o sindaca. Non sarà certo una vocale a consacrare il mio essere donna e non sarà certo un sostantivo che designa la carica, scritto al maschile o al femminile, a stabilire la parità dei generi. Userò il buonsenso, come ho sempre fatto nella mia vita, e sarò tollerante nei confronti delle oscillazioni nell’uso della lingua italiana, anche per quanto riguarda l’uso di sindaco o sindaca. Ora bisogna lavorare. Questo conta. Contano i fatti”.

Per l’ex sindaco Carmine Valentino, invece, recordman di voti con 827 preferenze, è già pronta la poltrona di vicesindaco.

Tra Giovannina Piccoli (centrosinistra) ed il suo avversario Antonio Frogiero (centrodestra) uno scarto di 369 voti.

In democrazia per un solo voto si vince o si perde, questo il bello, e ad Amorosi si volta pagina con Carmine Cacchillo (811 voti) che supera al fotofinish l’uscente Giuseppe Di Cerbo (803 voti) grazie ad 8 preferenze raccolte dalla lista “Per Amorosi Unita”.

Staccatissima, invece, la terza lista capeggiata da Claudio Ferrucci che si ferma a quota 325.

Dopo due lustri si chiude la stagione della squadra Albanese in quel di Apice e con una vittoria schiacciante, oltre ogni più rosea previsione anche da parte dello stesso neo sindaco, prende in mano le redini del comando Angelo Pepe. Quasi ottocento i voti di scarto nei confronti di Luigi Errico e oltre 1.100 contro Pietro Carbone.

Gli apicesi, dunque, si sono espressi in maniera netta, bocciando l’operato decennale di Ida Antonietta Albanese, che ora siederà tra i banchi della minoranza.

Vento di novità anche a Baselice: Lucio Ferella, 39 anni, una laurea in Informatica e un dottorato internazionale di ricerca in “Mechanistic and Structural Systems Biology” debutta come sindaco grazie agli 845 attestati di fiducia contro gli 805 di Massimo Maddalena.

Pasquale Iacovella fa il bis a Casalduni (607 voti) e travolge lo storico sindaco Raimondo Mazzarelli (338 voti), senza lasciargli spazio di alcuna manovra. “Abbiamo vinto contro chi voleva riportare indietro le lancette dell’orologio. Casalduni è fatta di persone serie e responsabili che certamente non avrebbero mai affidato la sorte di questa comunità nelle mani di chi ha provocato i disastri che oggi siamo costretti a fronteggiare”.

Affluenza altissima alle urne nel piccolo centro di Cautano che volta pagina con l’ingegnere Alessandro Gisoldi (645 voti) in una sfida a tre che il 52enne debuttante centra subito staccando Giovanni Nicola Procaccini di 121 preferenze ed Antonio Rapuano di oltre 370 voti.

Anche stavolta, come cinque anni fa, Cautano si aggiudica la palma di Comune con la più alta percentuale di votanti (83,91%).

Grazie alla lista civica “Circello Batteforte” il sindaco uscente Gianclaudio Golia bissa il successo del 2014 e sconfigge il suo ex vicesindaco Alfonso Nava che capeggiava lo schieramento “Insieme protagonisti per Circello”. Ampio il distacco: 234 voti.

Dopo circa 25 anni, finisce l’era di Giorgio Carlo Nista a Colle Sannita ed inizia quella del suo vice Michele Iapozzuto. Cinquantenne, con un diploma da ragioniere ma strumentista di sala operatoria presso l’azienda ospedaliera “Rummo” di Benevento, il neo primo cittadino surclassa Nista alla grande: 1.018 voti contro i 597 del suo avversario e lo scarto di 421 preferenze. Incontenibile la gioia di Iapozzuto: “La fiducia ricevuta è stata superiore alle aspettative. Era arrivato il momento di invertire la rotta e penso che i cittadini di Colle potranno sentirsi più liberi di partecipare alla vita politica”.

Vestirà per altri cinque anni la fascia tricolore di Cusano Mutri Giuseppe Maria Maturo. Una competizione elettorale a tre che non lascia spazio a interpretazioni: Maturo convince 1.733 cusanesi, contro i 1.203 di Vincenzo Basile e le appena 13 preferenze di Stefano Cirillo.

Il parlamentino di Durazzano sarà guidato per la terza volta consecutiva da Alessandro Crisci (872 voti). “Il nostro progetto continua. Faremo crescere ancora la nostra Durazzano”. Lo sfidante Francesco Iadevaia si ferma 696 preferenze.

Senza nessuna valida alternativa a fare da contraltare e complice una lista civetta, Nino Lombardi si riconferma agevolmente sindaco di Faicchio. Un vero e proprio plebiscito senza pari: 1.952 voti alla lista “Liberi per Faicchio”, mentre all’altra lista denominata semplicemente “Per Faicchio” - capeggiata dalla cugina del sindaco, Gaetana Maria Palmieri, e composta da 9 candidati tutti legati all’attuale amministrazione - vanno 128 voti. Quando si dice: “Ti piace vincere facile?”.

Per soli 16 voti Pino Papa da vicesindaco uscente passa a primo cittadino di Forchia battendo così Rosa Crisci. Il neo sindaco, pertanto, continua il lavoro nel solco tracciato.

Il paese delle mongolfiere Fragneto Monforte dice sì alla continuità tributando un boom di voti (836) a Luigi Facchino, vicario uscente di Raffaele Caputo, che per tre mandati consecutivi ha tenuto le redini del Municipio. Per Caputo, recordman di preferenze (294), ora viene tenuta in caldo la poltrona di vice. Antonio Petrone, capo della lista “Si...Amo Fragneto” ha fermato la sua corsa a 446 preferenze.

Vittoria facile e scontata a Melizzano, dove Rossano Insogna ha calato il tris. Sgretolatasi, infatti, l’opposizione uscente Insogna ha organizzato internamente al suo gruppo un’alternativa civica atta a garantirgli la continuità evitando così di fronteggiare il pericolo chiamato quorum.

Giacomo Buonanno si riconferma a valanga capo della cittadina di Moiano. Circa mille voti in più rispetto all’avversario Bernardino Buonanno. Segno questo che progetti come le reti, idrica e fognaria, il parco giochi, i parcheggi e le scuole realizzati nello scorso quinquennio hanno convinto positivamente la comunità.

Giacomo Buonanno, 47 anni, avvocato, padre di due figli, è da tre anni anche presidente della Comunità Montana del Taburno.

Montefalcone in Val Fortore sceglie il cambiamento con Michele Leonardo Sacchetti (568 voti), che la spunta per 122 preferenze sull’uscente Olindo Vitale.

Alle falde del Partenio, nel piccolo centro di Pannarano, sfida vinta da Enzo Pacca, già sindaco dal 2004 al 2014. Fabio D’Alessio, ex alleato di Pacca, giacché ha rivestito il ruolo di vice sindaco nel secondo mandato di Pacca, cede la fascia tricolore dopo un solo mandato. 111 i voti di scarto.

Plebiscito per Umberto Maietta, il medico caudino divenuto sindaco a Paolisi con oltre il 96% di voti. Contro di lui solo una lista civetta, capeggiata da Rosanna Gaddi, al fine di evitare la corsa al quorum del 50%.

La maggioranza uscente infatti, guidata da Carmine Montella, non è riuscita ad organizzare una propria compagine.

Gli abitanti di Paupisi premiano con il bis Antonio Coletta (619 voti), mentre lo sfidante Angelo Aceto si ferma a quota 493 attestati di fiducia.

Soddisfatto il primo cittadino: “Ringrazio i miei compaesani per questa possibilità che hanno nuovamente dato a me e alla mia lista. Con queste elezioni raccogliamo i frutti di una buona amministrazione e ora si torna a lavorare”.

Nulla di nuovo nemmeno a Pietraroja, dove il sindaco uscente Angelo Pietro Torrillo raddoppia il mandato, come già ampiamente previsto. Una netta affermazione la sua con 265 voti sullo sfidante Gabriele Iannicola, distanziato di 190 preferenze.

La fascia tricolore più giovane di questa tornata elettorale è senza dubbio Francesco Maria Rubano, 31 anni, già sindaco facente funzioni, in quanto negli ultimi mesi ha occupato la reggenza della casa comunale di Puglianello in considerazione della prematura scomparsa, a settembre 2018, del compianto sindaco Tonino Bartone. Di larghissima misura la sua vittoria: ben 304 voti in più rispetto al competitor Antonello Pacelli.

Sul filo di lana la riconferma di Antimo Lavorgna a San Lorenzello: 758 voti contro i 749 della sfidante Nadia Di Cerbo. Un paese spaccato a metà, una competizione avvincente che ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo e che molto probabilmente avrà una coda giudiziaria viste le 51 schede annullate.

Dopo un unico mandato Giovanni Rossi è costretto a cedere il timone di San Marco dei Cavoti a Roberto Cocca per soli 38 voti di scarto. Un duello combattuto fino alla fine e dall’esito incerto, quindi una vera e propria vittoria al cardiopalma per l’Ufficiale Superiore della Guardia di Finanza e attualmente Maggiore Roberto Cocca, classe 1963.

Terzo mandato senza ostacoli per Angelo Ciampi in quel di San Martino Sannita. Di professione ingegnere, Ciampi è l’unico sindaco leghista della provincia e, nonostante le dimensioni del Comune, San Martino Sannita ha registrato una delle preferenze più alte (circa il 40%) assegnate al Carroccio per le elezioni europee.

Sant’Arcangelo Trimonte volta pagina con il 35enne Rocco Rossetti, che, dopo 2 mandati passati all’opposizione di Pisani, si è imposto sul presidente della Pro Loco Nicola Tucci.

Finisce 848 voti a 0 la sfida tra Gennaro Caporaso e Mariateresa Papa, ovvero marito e moglie, nel piccolo centro di Tocco Caudio, mentre il terzo contendente Raffaele Concia ferma la sua corsa a quota 245.

Uniti nella vita ma contrapposti sulla scheda, il duo Caporaso-Papa festeggia la vittoria in famiglia, del resto la “rivale” Mariateresa è pur sempre first lady.

Nella corsa a quattro per la conquista dello scranno più alto di palazzo Caracciolo-Cito taglia il traguardo Angelino Iannella (926 voti). Dopo dieci anni passati all’opposizione, Iannella, 57 anni, geometra di professione, corona finalmente il suo “sogno tricolore”, imponendosi sull’ex sindaco Giovanni Antonio Cutillo (700 voti), su Giuseppe Sauchella (613 voti) e su Margherita Coletta (143 voti).

Il consigliere regionale del Pd Erasmo Mortaruolo (facente parte della squadra di Sauchella) entra in minoranza con 160 preferenze.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it