'I Santi Quaranta e Benevento': un ulteriore merito ascrivibile alla pubblicistica locale Politica

Tra le cose piu' notevoli editate negli anni dalle Edizioni Realta' Sannita, vi e' un piccolo libro I Santi Quaranta e Benevento di Antonio Costanzo Gallo, dipendente in quiescenza del Ministero della Difesa ed appassionato cultore di storia locale, il quale, attraverso un linguaggio scorrevole, unito ad un rigoroso metodo storiografico, immerge il lettore nella gloriosa vicenda dei quaranta martiri di Sebaste, in Armenia, trucidati dal crudele Agricola, governatore di quella provincia, per via della loro fede cristiana.

La terribile morte a cui andarono incontro i quaranta, si inserisce nel quadro delle lotte che avevano contrapposto l’imperatore Costantino I il Grande a suo cognato Licinio. Il primo, imperatore d’Occidente (famoso per l’Editto del 313 che dava libertà di culto ai cristiani), fu mite, saggio e amato dal suo popolo. Il secondo, imperatore d’Oriente, fu severo, crudele ed inviso ai cristiani, che egli perseguitò senza pietà, convinto com’era che essi fossero gli informatori di Costantino.

Ho letto “I Santi Quaranta e Benevento” nell’ultimo scorcio delle feste natalizie, apprezzandone la ricchezza di contenuti, le sostanziose note poste alla fine dei tre capitoli e la precisione nella compilazione della bibliografia di riferimento. Il libro, di 56 pagine, si legge in poco tempo e si nota tutta la passione che l’autore ha profuso in queste pagine dense di storia, che ci aiutano a comprendere aspetti altrimenti nascosti o sottaciuti della nostra città.

Quello del legame dei Santi Quaranta con Benevento, in particolare, è un aspetto che è emerso da un anno a questa parte. Da quando un gruppo di volontari ha ripulito, manualmente e con fatica fisica, il sito nel quale doveva esserci la chiesa dedicata al culto di questi santi. In particolare a quello di Sant’Eliano, uno dei quaranta martiri, le cui spoglie giunsero miracolosamente a Benevento, attraverso una modalità puntualmente descritta da Costanzo Gallo nel suo pregevole libro (ed in cui ha un ruolo il duca di Benevento, Arechi II, come avrete modo di scoprire leggendo queste pagine).

L’autore ci parla del sito beneventano dei Santi Quaranta, che, un tempo imponente ed oggi ridotto a miseri avanzi a ridosso dei quali è stato costruito un palazzone di cemento, si trova accanto alla basilica della Madonna delle Grazie, a sinistra per chi guarda la facciata della chiesa e di fronte la stazione ferroviaria di Benevento Appia. La destinazione d’uso di tale edificio, risalente forse al primo secolo dopo Cristo, non è tuttora molto chiara.

C’è chi pensa all’emporio romano o al mercato coperto con magazzini e negozi. Chi, come Rotili, parla di un criptoportico monumentale, data la sua posizione nel foro della città. Chi, ancora, pensa ad un luogo adibito alle esercitazioni dei gladiatori. La chiesa dei Santi Quaranta interessò solo una piccola parte di questo emporio, ma non sappiamo nient’altro, visto che anche lo storico Giovanni De Nicastro in “Benevento Sacro”, afferma che di tale chiesa nel XVII secolo vi era solo un vago ricordo.

I Santi Quaranta e Benevento” è un libretto risalente al 1992 e tirato in mille copie. Quando poi all’autore cominciano a fioccare richieste da ogni dove, da parte di docenti, studenti, ricercatori, curiosi e personale addetto alle biblioteche, ne viene fatta una ristampa a cura delle Edizioni Realtà Sannita, che hanno dato loro una prestigiosa veste grafica e che con esse hanno inaugurato la collana “Benevento nella storia”. Essa vuole essere una raccolta di fatti notevoli della nostra città, in maniera concisa e chiara, ma sempre rigorosa, precisa e suffragata da opportuna documentazione. Insomma, un ulteriore merito ascrivibile alla pubblicistica locale, sempre nell’ottica del recupero memoriale, delle ricerche e degli studi sulla città di Benevento.

LUCIA GANGALE

www.luciagangale.blogspot.com

 

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