Principe: ''Mastella a sostegno di De Luca? Passano gli anni ma buon sangue non mente, si ripassa a sinistra'' Politica

Et voilà, con un coup de théâtre, il sindaco di Benevento Mario Clemente Mastella lascia il centro destra per passare a sostenere il governatore della Campania, Vincenzo De Luca che aspira ad essere ricandidato alla Regione. Il buon Clemente non resiste. Una sorta di irrequietudine politica. E così, dopo i vari passaggi da sinistra al centro, dal centro al centro destra, oggi il ritorno a sinistra, cioè dove si potrebbe vincere e quindi recuperare più spazio politico gestionale con una sorta di doppio avvitamento”. A scriverlo è Vittoria Principe, esponente cittadino del Partito Democratico.

Finalmente, i cittadini beneventani hanno chiaro il disegno del 2016 senza necessità di ulteriori spiegazioni. L’alibi del ribaltonista, a giustificazione di ciò: “dove c’è Salvini, io sto da un’altra parte”.

Ma ci chiediamo, ciò vale anche per la moglie Sandra Lonardo senatrice di Forza Italia? Ed il neo responsabile provinciale, on. Martusciello, cosa dice? Che la città sia allo sbando totale poco importa? La strategia politica del ceppalonese era, quindi, fissata su alcuni aspetti:

1) vincere le elezioni al comune di Benevento;

2) trovare una collocazione politica;

3) candidare la moglie al Parlamento Italiano;

4) trovare oggi una sua collocazione a Napoli.

Quindi l’interesse, con un consiglio comunale, dove i consiglieri si muovono in forma sparsa seguendo d’istinto il capo dell’amministrazione, senza una progettazione che tenga conto della comunità, è andare alle elezioni quanto prima, poi per Benevento, succeda quel che succeda, sarà compito del prossimo sindaco, benedetto dal Clemente.

E stando ai nomi che circolano, verrebbe da dire “si salvi chi può”. Ma ci chiediamo, tutti quei consiglieri che in passato stavano col centro sinistra e si sono spostati a destra ed ora si vedono catapultati di nuovo alla corte del leader De Luca, come potranno accettare questo passaggio a mo’ di “forche caudine”, offerti nella trattativa come agnelli sacrificali e valutati solo sul dato numerico ( i voti) e non valore e peso politico”? Ma questa città da chi è amministrata?

Ci dispiace solo per coloro che, credendo ingenuamente in una politica per la città, si sono fatti portare da una parte all’altra per mano, come fanciulli, senza capire cosa stesse succedendo.

Questo si spera - conclude Principe -, sia l’ultimo atto di un ribaltone politico e di una politica personalistica, cui vien voglia di dire “ma mi faccia il piacere” di De Curtisiana memoria”.