Regionali, Luigi Abbate: ''Sarò presente con le legittime istanze che arrivano dal Sannio'' Politica

Luigi Abbate che tutti chiamano Gino, è nato il 25 settembre 1959 a Benevento. Si è diplomato al Liceo scientifico “G. Rummo” della sua città per poi conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università “Federico II” di Napoli. È sposato con Diana Grasso ed ha quattro figli: Lida di 31 anni che lo ha reso nonno di una nipotina, Daniela; Giuseppe di 16 anni; Luciana di 14 anni e Alessandro di 9 anni. È medico di famiglia dal 1987, un lavoro che gli ha permesso di mantenere un rapporto diretto con le persone e le loro difficoltà. Nel 1993 si candida al Consiglio Comunale di Benevento e viene eletto tra le fila della Democrazia Cristiana. Consigliere Provinciale nel 2003, ricopre la carica di commissario dell’ASI di Benevento e Presidente di Sannio-Europa. Tra gli impegni istituzionali può vantare la carica di assessore alle politiche Ambientali ed Energetiche del Comune di Benevento ricoperta dal 2006. È stato inoltre Consigliere di Amministrazione dell’Università degli Studi del Molise e dal 2016 è Presidente della Gesesa società che gestisce il ciclo delle acque.

La sua è una candidatura forte sostenuta personalmente dal sindaco di Benevento Mastella. Quante possibilità pensa di avere di essere eletto?
Il meccanismo elettorale delle regionali è particolarmente indecifrabile, poi con soli due rappresentanti del Sannio da eleggere non è possibile fare alcuna previsione: la storia di queste elezioni è ricca di risultati a sorpresa. Data questa premessa, l’obiettivo da perseguire è riuscire a veicolare il messaggio collegato alla nostra lista, contattare più cittadini che si può e far comprendere l’occasione che questa volta abbiamo: contare e magari essere determinanti anche nello scenario regionale. A proposito della mia candidatura, invece, devo dire che ho riscontrato l’apprezzamento di tanti amici: il sindaco Mastella è senza dubbio il primo ad averla sostenuta con ferma convinzione, il suo appoggio insieme a quello di tutti i sanniti mi assicura grande serenità nell’affrontare una sfida impegnativa. Quale sarà la più forte tra le proposte in campo lo decideranno gli elettori, io sono impegnato a rendere la mia presenza utile ed autorevole.

Il Sannio non ha mai avuto molta attenzione dall’Ente Regione ed ora più che mai ci vuole una inversione di tendenza. Lei pensa che il presidente De Luca sia l’uomo giusto?

Ne sono convinto fermamente. E’ tutto vero a proposito della distrazione che tante volte ha caratterizzato l’atteggiamento della Regione verso la nostra provincia. Troppe occasioni non sono state colte per via di un napolicentrismo preponderante nell’azione di governo della Regione: d’altra parte, proprio con De Luca questo circuito vizioso ha iniziato ad essere disarticolato. Ribaltare la tendenza di una Regione poco presente nella gestione del Sannio è lo scopo principale del nostro impegno, non parlo solo del mio personale ma anche dello sforzo e dell’entusiasmo che accomuna i militanti che ci spingono a proseguire fino in fondo questa battaglia.

Se eletto quale sarà il suo primo impegno?

Sinceramente ho spesso sentito e letto, le risposte più fantasiose a questa stessa domanda. Per essere seri, però, dobbiamo mettere da parte il libro dei sogni che tanti utilizzano in campagna elettorale e spiegare che noi siamo candidati al Consiglio Regionale, dove il potere degli eletti è quello della proposta e dell’indirizzo, oltre che del controllo. Dunque, l’impegno non può essere legato ad una proposta o a un’iniziativa: ma tutte dalla prima all’ultima devono essere vagliate e considerate in una visione policentrica che non mortifichi nessun territorio. Ecco il mio primo impegno, che coinciderà con quello dell’ultimo giorno, sarà assicurare e promuovere utilità e valore per la nostra comunità, su tutti i provvedimenti regionali. Faccio un esempio, il mio personale impegno è sempre stato legato alle tematiche ambientali ma non esiste un singolo provvedimento che possa mettere al sicuro il nostro territorio: allora, ogni volta che si parlerà di qualità dell’aria, di gestione dei rifiuti, di riduzione delle fonti inquinanti e così via, io sarò presente con le legittime istanze che arrivano dal Sannio.

A proposito dell’epidemia da Covid 19 lei è per il rigore ad oltranza o ritiene che non bisogna creare allarmismi?

Da medico ho avuto modo di misurarmi concretamente con la tempesta del Corona Virus, e posso assicurare che come spesso capita nessuno dei due atteggiamenti risolve da solo il problema. D’altra parte anche durante il lockdown abbiamo visto quante leggerezze, magari di singoli poco accorti, hanno messo a rischio intere comunità. Quelli che poi si lamentano degli allarmi lanciati dalle istituzioni e dei richiami ad una più attenta socialità, sono anche più pericolosi del virus. Insomma come spesso capita non basta una cura, per quanto efficace sia, se il paziente non collabora. Occorre buonsenso ed in questa fase ancora grande precauzione, la maggior parte dei cittadini già da sola è in grado di mettere in campo i rimedi migliori, per tanti altri invece serve qualche richiamo in più, e sinceramente penso che non sia classificabile allarmismo il continuo richiamo alle misure anticovid. Serve un ampio spettro di iniziative, perché diverse sono le sensibilità in campo.

SILVIA RAMPONE

silvia_rampone@hotmail.it