I giovani sono più responsabili di quanto si creda Società

C'è oggi una grande confusione circa il ruolo che la scuola deve svolgere nella società contemporanea per superare l'evidente crisi che la rende demotivante e diventa, allora, difficile individuare i compiti e le responsabilità da attribuire a questa istituzione che non riesce più ad adeguarsi ai continui cambiamenti sociali. C'è di certo che essa deve pianificare e realizzare il rapporto scuola società e motivare gli allievi, figli di una cultura essenzialmente tecnologica, rendendoli soggetti attivi della propria formazione e responsabilizzandoli sulle scelte che determinano il proprio futuro.

E questa impostazione pedagogica che l'Istituto Guacci di Benevento propone e attua non solo per essere vicina agli interessi dei giovani ma per interagire in maniera concreta con le diverse Istituzioni presenti sul territorio ( Asl, Unicef, Università agli Studi del Sannio ........). Grazie anche alla sensibilità e alla disponibilità del dirigente scolastico Nicola Miressi, fautore di una scuola moderna e attenta ai fenomeni sociali, sono numerose le iniziative che vedono gli studenti presenti in convegni, concorsi nazionali, incontri con gli Enti locali.

E in questa ottica è stata realizzata un'indagine sull'uso dell'alcol fra i giovani, i cui soggetti interessati sono stati gli stessi allievi dell' Istituto. La classe III B del liceo di scienze sociali ha somministrato, infatti, ad un campione di 400 ragazzi fra i sedici e i diciannove anni, studenti di tre indirizzi presenti nel Guacci , un questionario sul consumo di bevande alcoliche.

Sono emersi interessanti risultati apparentemente contradditori ma che evidenziano da parte dei ragazzi il bisogno di regole e di punti di riferimento che nell'attuale società vengono sempre più a mancare. Ad esempio hanno affermato che i luoghi in cui di solito bevono sono pubs e bar ma la maggior parte é convinta che entro un certo orario bisognerebbe proibire la vendita di alcolici. Inoltre gli stessi giovani sono d'accordo nel sostenere che soprattutto la famiglia si deve preoccupare di informare adeguatamente i figli sulle conseguenze prodotte dall'assunzione di bevande alcoliche. Ma perché questo non si verifica ? Genitori poco attenti ? Mancanza di dialogo ?

Ha meravigliato, poi, che molti fra i 400 ragazzi sottoposti a questionario ritengono che i controlli da parte delle forze dell'ordine dovrebbero essere più assidui e non limitarsi esclusivamente al sabato sera. Ma se chi fa uso di bevande alcoliche ha ammesso di lasciarsi condizionare per divertirsi trasgredendo la maggior parte è consapevole dei danni psico-fisici provocati dall'assunzione di alcol e quindi di sapersi limitare. Solo una minima percentuale ha dichiarato che l'assunzione di alcol è diventata un' abitudine. Dal questionario si evince una mentalità piuttosto responsabile, il 65% dei giovani considera, infatti, gli alcolisti persone che non hanno rispetto di se stesso.

L'assunzione di sostanze alcoliche costituisce oggi u n serio ed allarmante problema considerate le numerose notizie di cronaca che ci informano di vittime soggetti che bevono in modo smodato. La scuola, insomma, deve andare oltre i libri di testo e le stesse discipline devono concorrere ognuno per le proprie competenze a interpretare la realtà che gli studenti trovano fuori dei muri scolatici; una realtà certo complessa e problematica ma non ingestibile se i giovani imparano a crescere e formarsi nel rispetto di se stessi.

MARISA ZOTTI ADDABBO