I politici non vogliono rinunciare ai privilegi Società

Si pensava, alcuni anni fa', che più donne e più giovani in Parlamento potessero apportare una ventata di aria fresca per spazzare via il tanfo della vecchia politica. Si riteneva scontata quella sensibilità che di solito si attribuisce ai giovani e alle donne e che questa dote particolare li avesse avvicinati alla gente per sentirne come propri i problemi e le difficoltà.

Allora si parlava molto dello scollamento e della distanza abissale tra la politica e la società, donde la necessità (usando un’espressione di quel momento) di ricostruire il dialogo tra la politica e la società. Si poteva mancare di credito a giovani candidati idealisti, moralmente integri e desiderosi di porsi al servizio della collettività?

Poi è accaduto che quei giovani candidati di belle speranze, diventati giovani parlamentari, sulla cura del portafoglio, hanno appreso bene la lezione dai colleghi già attaccati come cozze: sono diventati, come i maestri, Paperon de’Paperoni!

Le leggi per loro se le sono fatte bene, non manca una virgola! Chi esercita una libera professione continua ad esercitarla, va in Parlamento quando gli fa comodo e non perde neppure la diaria, grazie al pianista di turno; uno stipendiato è dispensato dal lavoro, ma lo stipendio lo riscuote ugualmente, anzi lo Stato( durante il mandato parlamentare) gli versa anche i contributi per la relativa pensione, quindi ha due stipendi e avrà due pensioni!

Qui, poi, entra in gioco la ridicola ipocrisia: quello parlamentare non si chiama stipendio, ma indennità parlamentare! Con la stessa ipocrisia quella parlamentare non si chiama pensione, ma vitalizio! Così con due parole magiche, i legislatori, legiferando come cicero pro domo sua, risolsero il problema, rendendo improprio dire due stipendi e due pensioni, ma la realtà è quella! E non è tutto, perché a quello che si può chiamare stipendio si aggiungono circa 15.000 euro e l’immenso sbafo, inoltre, lasciando il Parlamento, riscuotono una ricca buonuscita.

Un discorso a parte merita la pensione privilegiata alias vitalizio che il 21 settembre si voleva epurare per renderla degna della democrazia, che è scomoda ai nostri cari parlamentari!

I comuni mortali versano una cospicua somma in 40 anni di contributi e riscuotono una pensione risicata, loro hanno il privilegio di versare esigui contributi e riscuotere una ricca pensione, col nome ipocrita di vitalizio! Non basta che i loro emolumenti ammontano al doppio di quelli dei parlamentari francesi, tedeschi e inglesi e al quadruplo di quelli spagnoli: almeno la metà è un furto perpetrato ai danni del popolo italiano!

Loro sanno bene che tutto questo scialo e questa brama insaziabile sono tanto odiati che induce la gente in tremende funeree imprecazioni: si possono facilmente ascoltare alle poste nella riscossione delle misere pensioni! Ma, loro, ritenendosi unti da Dio, con insensibilità e protervia se ne infischiano!

Il nodo, però, viene al pettine con l’arrivo delle elezioni, che possono porre fine all’arroganza e alla cuccagna! Allora si ricordano della democrazia e sono costretti ad inventare un nuovo modo per fregare la gente indignata; per prima cosa occorre rabbonirla dandole ragione: In democrazia il popolo è sovrano! I privilegi sono ingiusti, non sono ammessi in democrazia! Però, una volta che la fregatura è avvenuta, votano in massa contro la proposta di legge che vuole abolirli! Così come è avvenuto lo scorso 21 settembre per l’abolizione del vitalizio privilegiato, proposta dall’on Antonio Borghesi dell’IdV!

Onore al merito dell’on. Borghesi e del suo partito Italia dei Valori, che, compatto e da solo, ha votato l’abolizione di un odioso e vergognoso privilegio feudale! E’ degno di lode dire No all’utile del privilegio contro i propri interessi, superando l’avarizia!

Tutti gli altri, nessuno escluso, autentici baroni feudali hanno votato contro, per tenersi stretto il privilegio medievale in pieno XXI secolo! Loro detengono il Potere Legislativo, con arroganza se ne ritengono i padroni e, come tali, ne fanno un uso personale! Questa è la loro logica! Avere loro in Parlamento è come raccomandare le pecore al lupo!

Povera Italia! Solo il buon Dio può salvarla! Siamo messi proprio male! Quali adoratori del Dio Denaro, non sanno dove sta di casa lo spirito di servizio! Ricordiamolo alle elezioni!

Quei giovani che volevano mettersi al sevizio del popolo e ricostruire il dialogo con la società, da veri ipocriti, hanno votato contro! Si può mai ricostruire il dialogo con la Casta nell’alto Olimpo impegnata in pranzi luculliani e la società nell’abisso della crisi a soffrire la fame!? Non sarà mai possibile il dialogo finché non si vergogneranno dei privilegi e finché non la finiranno con le arroganti pretese di scialo e di sbafo!

Finché non avverrà questo evento catartico saranno sempre più detestati!

Ultimamente ha fatto da detonatore la notizia del crollo di Barletta e la misera paga di 3,95 euro all’ora ! C ‘è stata una grande indignazione ! Può essere considerato civile e democratico un Paese nel quale pseudorappresentanti inetti e nullafacenti scialano e sbafano senza ritegno, mentre nel popolo c’è tanta miseria? Ben 8.000.000 di cittadini vivono con meno di 500 euro mensili! E’ possibile che siano tanto insensibili da non sentire scuotere la coscienza? E che non si sentano responsabili di nulla!? Allora è proprio il caso di dire: che ci stanno a fare?!

Quanta democrazia e quanto rispetto per il popolo c’è nel servizio pubblico televisivo asservito alla pseudopolitica! La scomoda notizia non è stata data! D’altronde che senso ha omettere la notizia mancando ai politici il senso del pudore!?

Il PDL , come partito di destra fa, come si suol dire, il suo mestiere, tenendosi i privilegi e favorendo la plutocrazia; è strana, invece, la defezione del PD che, a suo dire, è dalla parte della gente, ma, solo con le parole, perché con i fatti mostra di prediligere i privilegi feudali! Ha deluso anche nel non dare manforte alla raccolta delle firme per il referendum. Allora il porcello non piace solo a Berlusconi!?

A quando una proposta del PD come quella di Borghesi, gradita alla gente e buona per riscattarsi!? Assodata la necessità del dimezzamento del numero dei parlamentari, l’altra necessità è quella del dimezzamento degli emolumenti per allinearli a quelli dei paesi virtuosi! Ma ci sarà mai qualche parlamentare di destra o di sinistra disposto a fare questa proposta?

FILIBERTO PUCILLO