Ieri alunno del Giannone oggi ambasciatore Società

Venerdì 20 Maggio, alle h. 18.00, nell’Aula Magna “Giovanni Palatucci” del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento, l’Ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco, ex alunno giannoniano, ha tenuto una prestigiosa relazione sviluppando il tema: “Identità nazionale e politica estera”. L’evento culturale è stato organizzato dall’Associazione “I Giannoniani”, composta da ex alunni del Liceo Classico “Giannone”. Ha introdotto i lavori la prof.ssa Angela Maffeo; ha salutato il Relatore e gli astanti la dirigente scolastica de “Il Giannone” Maria Felicia Crisci; ha portato i saluti dell’Arcivescovo Mugione mons. Cristino Pompilio; ha presentato le attività e la programmazione dell’Associazione de “I Giannoniani” l’arch. Gaetano Cantone, presidente della stessa; ha illustrato il curriculum vitae dell’Ambasciatore il dr. Mimmo Di Pietro. Al termine della serata culturale sono stati consegnati al diplomatico Greco gadget vari e prima di lasciare l’Istituto abbiamo avuto il piacere di intrattenerci con l’illustre ospite.

Ambasciatore, ha origini siciliane?

Sì! È vero. Sono nato a Siracusa nel 1950. Lì ho trascorso la mia infanzia; lì ho frequentato le scuole elementari.

Poi, come è arrivato a Benevento?

Ho frequentato le medie e il ginnasio a Siena. Successivamente, mio padre, funzionario di prefettura, nel 1965, venne trasferito a Benevento, dove ho studiato presso questo Liceo Classico. Qui, in questa città, mio padre fu viceprefetto.

Cosa ricorda di quegli anni trascorsi al “Giannone”?

Premetto che ritornare in queste aule è per me motivo di gioia e di piacere; questi corridoi, queste scale sono ambienti familiari. Qui ho vissuto gli anni della formazione, qui ho perfezionato e approfondito la cultura classica nei tre anni del liceo, dal 1965 al 1968.

Ci parli un po’ dei suoi compagni di classe?

Frequentavo la sezione C; il mio compagno di banco era Pasquale Grimaldi; gli altri compagni erano: il qui presente Mimmo Di Pietro, poi, Massimo Berruti, Mario Ciriello e tanti altri.

Chi erano i suoi professori?

Il professore di latino e greco era Mario De Agostini; quello di scienze era il professore Pierino Varricchio; la professoressa Maria Cappelluzzo ci insegnava italiano; poi il professor Mario Lo Chiatto mi ha fatto amare la storia e la filosofia; il preside era l’indimenticabile Rocco Maria Olivieri.

Cosa ricorda degli anni trascorsi a Benevento?

Le partite di pallavolo, di pallacanestro e di calcio che disputavamo nel campetto all’interno del cortile del “Classico” e a volte anche in Piazza Risorgimento giocavano a pallone; le passeggiate per il Corso Garibaldi e nella Villa Comunale; andavamo al cinema e poi ricordo con tanto piacere la festa di fine anno scolastico 1967-68, l’anno della maturità, la festa del cosiddetto Mak P.

Dopodiché, come proseguì la carriera scolastica e professionale?

Mi sono laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Napoli; ho effettuato il servizio militare come ufficiale dell’Aeronautica; nel 1974 iniziai la carriera diplomatica.

Da quando tempo è Ambasciatore italiano presso la Santa sede e perché hanno scelto proprio lei?

Dallo scorso mese di dicembre; dissero che cercavano una persona dalle spalle larghe da assegnare alla Santa Sede. D’altra parte, da 37 anni servo lo Stato e non ho mai cambiato casacca. Pertanto, ho dovuto ripassare un po’ di preghiere da quando sono passato dall’altra parte del Tevere e leggere alcune encicliche che prima non avevo mai letto.

Cosa ha provato quando ha incontrato il papa Benedetto XVI?

Tantissime emozioni ho provato, senz’altro tra le più forti della mia vita, quando sono rimasto alcuni minuti da solo con il Santo Padre. Lo considero come uno dei più grandi intellettuali del ‘900 e di questi primi anni del XXI Secolo; lui mi parlò dell’Unità dell’Italia e io mi spinsi fino a chiedergli una preghiera, un messaggio per l’Italia.

Permetta l’indiscrezione, quante lingue parla?

Cinque, compreso il Serbo-Croato. E se consideriamo il dialetto siciliano una lingua, allora sono sei!

Qual è la differenza tra ambasciatore e console?

Nel mio caso, io rappresento lo Stato italiano presso la Santa Sede, in pratica rappresento la nostra Società civile italiana; al console lo Stato affida il compito di tutela dei propri cittadini nelle più importanti città di un paese straniero. 

ANTONIO FLORIO

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