No alla violenza sulle donne Società

Alla luce dei numerosi fatti di cronaca che vedono protagoniste le donne vittime di soprusi, abusi, stupri, il tema della violenza nei loro confronti si è imposto prepotentemente all'attenzione pubblica, generando un vero e proprio allarme sociale, al punto che il Governo, sulla scia della profonda indignazione popolare per i troppi casi di violenza, ha approvato in questi giorni con decreto legge le nuove norme sullo stalking, punendo questo crimine così brutale con il carcere da sei mesi a quattro anni.

Proprio per mantenere viva e forte l'attenzione, per non dimenticare le vittime e soprattutto per dire insieme basta alla violenza sulle donne, l'Udi (Unione donne in Italia) ha organizzato la Staffetta di donne, iniziativa partita il 25 novembre 2008 da Niscemi, luogo in cui è stata assassinata la quattordicenne Lorena e che ha fatto tappa a Benevento mercoledì 25 febbraio. Un percorso che sta attraversando tutta l'Italia e che ha come simbolo e testimone un'anfora, che accoglie i messaggi di chiunque desideri lasciarli e che si accosta metaforicamente al mito del vaso di Pandora, il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua scoperta, mali che una volta resi manifesti non si possono più celare.

Nel corso dell'evento presso la Biblioteca provinciale di Benevento si è svolto un incontro- dibattito, moderato da Anita Biondi responsabile Udi di Benevento, con la partecipazione del prefetto Antonella De Miro, il sostituto procuratore presso il Tribunale di Benevento Marcella Pizzillo, la responsabile regionale dell'Udi Stefania Cantatore, l'assessore alle pari opportunità Luigi Ionico e Loredana Vecchi, psichiatra Asl di Benevento. I numeri sulle violenze contro le donne in Italia sono preoccupanti - ha evidenziato il sostituto procuratore Pizzillo- tuttavia è importante sottolineare come i dati a livello locale risultino in controtendenza con quelli nazionali. Se nel resto d'Italia a commettere violenza sono soprattutto immigrati, a Benevento la loro presenza è scarsissima, per lo più abbiamo donne che lavorano come badanti; i casi di violenza registrati in città nel 2008 sono circa 10, di cui la maggior parte perpetrati in ambito familiare. E' importante - aggiunge- la denuncia da parte delle vittime, in quanto essa costituisce l'unico modo per reperire tracce e informazioni utili per punire i colpevoli. L'attenzione al problema è forte- ha aggiunto l'assessore Ionico. L'amministrazione comunale ha provveduto al potenziamento dei sistemi di illuminazione pubblica aumentando il numero degli impianti soprattutto in zone limitrofe e periferiche e si appresta a realizzare un sistema di videosorveglianza nelle strade di accesso e nei centri della città.

La violenza contro le donne è un reato, è endemica, nei paesi industrializzati così come in quelli in via di sviluppo, non ha confini e non conosce differenze di ceto economico o sociale, è il messaggio lanciato dalla Staffetta, un messaggio forte che nel corso del dibattito è stato più volte ribadito anche attraverso la lettura di storie di violenze particolarmente toccanti accompagnata dalle dolci musiche della violinista Elisabetta Musco.

Ingresso gratuito a tutte le donne nei siti culturali della città

Il soggetto femminile rimane il più intrigante enigma che la storia generale e il sensibile mondo dell'arte abbiano affrontato. Forse il bello sta nel non risolvere mai, questo mistero, per continuare ad indagarlo. Dalle parole di Freud, pronunciate quasi un secolo fa, è evidente come la storia dell'arte ci regala in ogni tempo immagini femminili: dai più antichi graffiti alle più moderne rappresentazioni degli artisti contemporanei tra cui anche donne che, superando barriere e pregiudizi sociali, hanno saputo esprimere il loro talento artistico. In tale contesto, l'arte come linguaggio universale, è in grado di favorire una partecipazione più attiva e paritetica delle donne nei diversi ambiti sociali. Questi i principi ispiratori dell'iniziativa del Mibac cui ha aderito anche l'Assessorato alla Cultura della provincia di Benevento, che, in occasione della Festa della Donna, l'8 marzo offrirà a tutte le donne la possibilità di accedere gratuitamente ai siti artistici e culturali della città.

Non più spogliarelli maschili ma relax in Centri Benessere

Le donne si preparano all'ormai tradizionale appuntamento dell'8 marzo. Una festa al profumo di mimose tra cene al ristorante, coccole e relax in centri benessere. Se per molti anni, soprattutto in quelli del boom economico degli '80 - '90, dopo le battaglie femministe al grido di parità, l'8 marzo è diventata l'occasione delle cosiddette serate in rosa, ovvero le uscite per sole donne che svestendo i panni di mogli, madri e casalinghe si concedevano momenti di allegria e divertimento tra cene esotiche e spogliarelli maschili, la tendenza sembra essere cambiata. Abbasso gli strip tease: le donne preferiscono pensare al loro benessere psicofisico! Secondo infatti i dati di una ricerca di Speed Date, agenzia numero uno in Italia nell'organizzazione di feste e viaggi per soli single, le donne hanno modificato le loro idee su come festeggiare l'8 marzo, chiedono serate raffinate, divertenti ma che non scadono nella volgarità e soprattutto la possibilità di rilassarsi; ecco perché molte preferiscono trascorrere qualche ora di relax in centri Spa, concedendosi un momento tutto per sé. Ma, da più parti si chiede che quest'anno l'8 marzo sia un giorno di riflessione su un tema divenuto tristemente di forte attualità, quello della violenza sulle donne. Sono previsti infatti incontri e manifestazioni come quella organizzata a Roma dal sindaco Alemanno che, dopo i tragici casi di stupri nella capitale, ha invitato tutte le donne ad unirsi per una grande mobilitazione culturale contro questa piaga insopportabile.