Non abbiate paura di annoiarvi… l’ozio fa bene! Società

Estate, tempo di ferie, desiderio di rilassarsi, è il momento di organizzare la vacanza che dovrebbe segnare una tregua, una pausa, un'evasione dai ritmi del quotidiano. Spesso però la vacanza diventa più impegnativa , più faticosa, più frenetica del tempo lavorativo. Perchè allora non concedersi il bel lusso della noia, del non far nulla , di staccare con i telefonini, gli sms, la TV, facebook, twitter ecc . Non è una provocazione, è un'esortazione che viene da autorevoli giudizi.

La vita quotidianamente ci sollecita a ritmi che dopo un po' portano alla routine e allo stress. E questo vale per tutti, per chi lavora , per gli studenti, per i bambini.

Insegnanti e psicologi suggeriscono di passare in modo regolare almeno un'ora al giorno di assoluta inattività fisica e mentale fino alla noia, che può diventare un momento di positività.Ciò è tanto vero che si registra un proliferare di corsi, di seminari, che inculcano l'elogio della noia, della lentezza, della pausa da ogni pensiero. C'è un fiorire di iniziative anche bizzarre con in comune l'esigenza di rompere la frenesia della quotidianità della nostra epoca. Si sono diffusi ad esempio i quiet party o silent party , i laboratori di otium meditativo, si celebra la giornata della pennichella, si esalta la lentezza, si riabilita perfino lo sbadiglio. Insomma tutte iniziative con un solo messaggio: rallentare e provare il piacere di annoiarsi.

L'Accademia del Silenzio nata di recente, promuove addirittura maratone di otto ore senza parole e corsi per vincere la paura del vuoto, della noia di cui inconsciamente e erroneamente abbiamo una percezione negativa. Sono invece momenti necessari per lo sviluppo dell'immaginazione, dell'introspezione e dell'autonomia.

Val la pena di citare una notazione dello psicoanalista Masud Khan il quale afferma che “è necessario lasciare la mente come un campo a maggese, libera di tanto in tanto di rigenerarsi proprio nell'ozio creativo e nell'assenza di sollecitazioni”.

Per i più piccini, per i quali ci preoccupiamo di riempire la giornata con le più svariate attività, la noia può diventare un momento di stimolo alla fantasia perchè è proprio annoiandosi che essi sono spinti a trovare qualcosa di creativo , a inventarsi un amico immaginario, a costruirsi un giocattolo diverso da quelli super tecnologici che abituano ad eseguire, non a creare.

Per lo psichiatra francese Patrick Lemoine la noia è un diritto indispensabile alla nostra sanità mentale, volerla evitare porta alla frenesia che trasforma tutti in robot predisposti alla depressione. Lo afferma nel suo libro S'ennuyer, quel bonheur! (Annoiarsi, che felicità!)

L'organizzazione del lavoro che obbliga tutti a sospendere ogni attività quando sono gli altri a deciderlo non favorisce i momenti di pausa-noia che dovrebbero essere molto più frequenti.

Riflettiamo allora su queste considerazioni e scegliamo non solo in occasione delle vacanze momenti di vero dolce far niente, di rilassamento totale, di tedio costruttivo, creativo e rigenerante.

ORNELLA CAPPELLA