Quando si invia una e-mail... Società

C’era una volta la classica corrispondenza privata la quale, al pari di altre norme di comportamento, sottostava a vere e proprie regole contemplate nel galateo che imponevano, pena l’esser considerati a dir poco scortesi, il rispondere entro otto giorni alla posta che si riceveva. Oggi, con l’avvento della moderna tecnologia, la cosiddetta “snail mail”, o posta lumaca, viene sempre più soppiantata dalla posta elettronica, ma attenzione, anche e soprattutto le e-mail sono tenute al rispetto della “netiquette”, parola derivata dalla fusione di “net” (rete) con “étiquette” (buona educazione), ossia quell’insieme di regole che disciplinano il comportamento degli utenti di Internet nel rapportarsi agli altri utenti.

Il mancato rispetto della netiquette ci fa considerare dei soggetti “maleducati”, come chi invia “spam”, quei messaggi spazzatura di cui si farebbe volentieri a meno. Anche l’invio di e-mail senza un oggetto è una cosa poco rispettosa nei confronti del destinatario: molti ricevono per lavoro decine o anche centinaia di e-mail al giorno e se tutte queste non avessero un oggetto sarebbe quasi impossibile stabilire una priorità con la quale leggerle, con grave disagio per chi dovesse ricevere i messaggi.

Scorretto pure l’invio o l’inoltro di e-mail a un gran numero di persone – per esempio a tutto il proprio indirizzario – inserendone gli indirizzi nel campo “To:” (in italiano “A:”). In tal modo tutti gli indirizzi (spesso privati) sono mostrati apertamente a tutti i destinatari, con una implicita violazione della privacy. Senza tener oltretutto conto che se un computer fra quelli dei destinatari è infettato da virus che utilizzano la posta elettronica per diffondersi, tutti gli indirizzi inseriti nel messaggio possono essere catturati dal virus e usati come destinatari di messaggi infettati. Il messaggio è bene che sia chiaro, sintetico, descrivendo in modo diretto il problema. Non si usino i caratteri tutti in maiuscolo, equivale ad “urlare” ed è altamente disdicevole. Nel rispondere ad un messaggio, buona norma è evidenziare i passaggi rilevanti dell’originario, allo scopo di facilitare la comprensione di chi non l’avesse letto, ma non riportare mai sistematicamente l’intero messaggio originale (fare questo, in gergo, si dice “quotare”).

Mai condurre “guerre d’opinione” a colpi di messaggi e contromessaggi, le diatribe personali è meglio risolverle via posta elettronica in corrispondenza privata tra gli interessati senza renderne edotti gli altri. Non pubblicare mai, senza esplicito consenso dell’autore, il contenuto di messaggi privati. Non inviare messaggi pubblicitari o comunicazioni che non siano stati sollecitati in modo esplicito. Non essere intolleranti con chi commetta errori sintattici o grammaticali, chi scrive è comunque tenuto a migliorare il proprio linguaggio in modo da risultare comprensibile.

Molti usano la rete come strumento di lavoro, si eviti loro pertanto di esser costretti a leggere messaggi frivoli o inutili o di carattere personale, non di interesse dell’altro. Si eviti di leggere o intercettare la posta elettronica ad altri destinata, violando la loro privacy. Non si diffondano messaggi appartenenti a catene di Sant’Antonio. S’includa sempre l’argomento del messaggio in modo chiaro e specifico. Rispondere alle e-mail mantenendo sempre lo stesso argomento (topic) per conservare una struttura storica ordinata dei messaggi inviati e ricevuti, “agganciandoli” uno dopo l’altro, evitando di spedire un nuovo messaggio per un argomento già in corso di discussione. Firmare sempre col proprio nome alla fine del messaggio. Mantenere la privacy degli eventuali mittenti/destinatari cancellando dal testo l’eventuale indirizzo di posta elettronica del mittente (se si inoltra una e-mail ed il destinatario non conosce il mittente originale) ed utilizzando la casella Bcc (o Ccn) se si deve inviare lo stesso messaggio a più destinatari che non si conoscono tra loro. Riflettere bene su come il destinatario possa reagire al proprio messaggio e, se il caso, utilizzare le emoticon (combinazione di caratteri che, se guardati di lato, ricordano come in questo esempio :-)  vagamente le espressioni di un volto) per indicare il tono della conversazione (se diverso da quello che potrebbe far pensare la semplice lettura del testo). Le dimensioni non superino i 50-100 kB (meglio inserire nel testo del messaggio dei link).

Mai l’invio da postazioni da dove possano essere letti da altri. Non richiedere sempre l’alta priorità o la ricevuta di ritorno dal destinatario. Non allegare file di dimensioni eccessive senza aver preventivamente contattato il destinatario e con nomi eccessivamente lunghi o con caratteri particolari di punteggiatura. “Grazie”, sei tasti da digitare e un clic su “invia” a chi ci ha scritto, costano in verità pochissimo ed è segno di buona educazione, merce sempre più rara oggi.

GIANCARLO SCARAMUZZO

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