Sarà un Natale informatico ma tombola e cardone sopravviveranno Società

Si avvicina il Natale, come lo festeggerete? Nella speranza che nessuno dei lettori sia un arcigno misantropo arpagone come l’Ebenezer Scrooge del dickensiano canto di Natale (e nella convinzione che la tanto temuta profezia Maya sulla fine del mondo si riveli una bufala come il Millennium bug), immagino che tra la sera della Vigilia ed il giorno di Natale, i più si siederanno a tavola insieme alla famiglia. Che sia poi famiglia nucleare o famiglia allargata, poco importa, ciò che conta sono i legami d’affetto, più che la parentela.

Immagino che gli inviti al cenone saranno stati diffusi con largo anticipo tramite mail, via sms oppure attraverso Facebook o Twitter. Sui noti social network sorelle, cugine, madri e figlie, suocere e nuore avranno anche discusso a proposito dei menu, scambiandosi consigli, ricette ed avvisando di possibili intolleranze (o semplicemente dei piatti non graditi) dei più difficoltosi membri del parentado. In mancanza d’immaginazione, o di ricette tradizionali (a Benevento per consuetudine il 25 dicembre si mangia il brodo con il cardone, per esempio), si può sopperire con una rapida ricerca su Google; è in questo modo che, lo scorso Capodanno, ho edotto alcuni miei amici del nord Italia sulla ricetta del sartù di riso.

Una volta radunata la famiglia intorno ad una tavola imbandita, magari con degli originali segnaposto scaricati da internet e stampati su cartoncino, mi auguro che tutti spegneranno i loro cellulari, smartphone e Iphone almeno durante la cena. Sicuramente prima e dopo la mezzanotte milioni di sms d’auguri intaseranno l’etere, ma almeno a tavola è bello guardare in faccia i propri commensali, anziché uno schermo, anche se ad alta risoluzione.

Dopo cena e prima di mezzanotte, non mancherà il momento ludico: la tradizionale tombola in molte famiglie è stata rimpiazzata da emozionanti disfide con i videogiochi di ultima generazione. Zii e nipoti, fratelli e sorelle, cugini e cognati potranno dimostrare la propria bravura in competizioni sportive, gare ad alta velocità, battaglie nello spazio, simulazioni belliche o picchiaduro. In questi casi, avrà la meglio l’esperienza di chi ha debuttato nel mondo dei videogame ai tempi di Pac-man e Super Mario, o la connaturata familiarità dei più giovani con i nuovi controller, privi di pulsanti ma che reagiscono al minimo movimento della mano o del corpo di chi li impugna?

Una volta scoccata la mezzanotte, sotto l’albero addobbato ci si scambieranno i regali (magari pochi, data la crisi): e probabilmente i classici golfini della nonna o le abominevoli cravatte della zia saranno stati sostituiti da ogni sorta d’accessori all’ultimo grido: l’ultimo telefonino intelligente (anche più di chi lo riceve magari), l’ultima consolle per i più piccoli, l’ultimo gadget, l’ultimo modello di pc portatile, l’ultima edizione di un videogioco di grido, l’ultima versione di un tablet, l’ultimo navigatore satellitare per l’auto… anche se il termine “ultimo”, mai come in questi casi è fuorviante, dato che sicuramente tra meno di sei mesi usciranno dei modelli che renderanno obsoleti i precedenti.

E passata la sbornia della megacena o del megapranzo (o di entrambi, in certi casi), non mancheremo di mandare gli auguri anche ad amici e parenti lontani. Non con il classico bigliettino cartaceo, ma direttamente vis a vis, magari con il videofonino o meglio ancora (perché è gratis) con Skype.

Eh, sì, al povero Scrooge nessun fantasma dei Natali futuri avrebbe mai profilato uno scenario del genere, sennò chissà se avrebbe rivisto le sue posizioni sul Natale!

Saluti dalla plancia (e buone feste),

CARLO DELASSO 

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