Vaccini, via al nuovo Piano nazionale di prevenzione Società
Dopo ben sette anni dall’ultimo Piano nazionale vaccini (che copriva il periodo 2005-2007), la Gazzetta Ufficiale ha riportato il nuovo “Piano nazionale prevenzione vaccinale 2012-2014”. È un documento che rappresenta uno strumento tecnico di supporto operativo all’accordo tra Stato e Regioni in tema di diritto alla prevenzione di malattie per le quali esistono vaccini efficaci e sicuri, diritto che deve essere garantito a tutti i cittadini del Paese, indipendentemente dalla regione di residenza, così come sancito dall’art. 32 della Costituzione.
Nel Piano tre le novità. La prima riguarda il vaccino contro l’Hpv (papillomavirus) che entra a farne parte in virtù di uno stanziamento appositamente predisposto, mentre la seconda interessa due vaccini da tempo offerti in diverse regioni, l’antimeningococco e l’antipneumococco, la cui offerta è calendarizzata. Novità tra le novità è invece il vaccino contro la varicella, posticipandone però l’introduzione universale in tutte le Regioni al 2015 (oggi solo nei programmi vaccinali pilota di Basilicata, Calabria, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto).
Ma il vero fatto fondamentale è che i vaccini entrano nei livelli minimi di assistenza (Lea) dando così la possibilità anche in Italia a tutti i bambini di accedere alle stesse vaccinazioni, superando le disparità da Regione a Regione.
Purtroppo sono ancora tanti gli operatori che si oppongono alla vaccinazione (basti pensare che solo per l’influenza la percentuale degli immunizzati non supera il 15 per cento) e la cattiva informazione è causa della sfiducia della popolazione, popolazione che il più delle volte documentandosi su Internet trova il 90 per cento dei siti che trattano l’argomento con impostazioni negative sui vaccini. E i primi da educare sono proprio gli operatori sanitari.
A chi pensa che le vaccinazioni siano pericolose, va ricordato che si tratta di un atto di natura medica, eseguito sotto la diretta responsabilità di un medico che assicura l’immediata disponibilità di alcuni presìdi essenziali di pronto intervento quali, per esempio, cortisonici e adrenalina, rispettando al contempo norme di buona pratica (uso di vaccini conservati in modo appropriato, utilizzazione di siringhe sterili e monouso, rispetto delle vie e delle sedi di inoculazione prescritte) senza mai dimenticare eventuali circostanze che possano controindicare, in maniera definitiva o temporanea, la vaccinazione. I vaccini utilizzati in Italia sono farmaci che rispettano le norme di produzione nazionali ed internazionali; inoltre ogni lotto di vaccino registrato e commercializzato in Italia viene sottoposto a controlli di sicurezza ed efficacia da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Oltre ad essere importanti per la prevenzione, i vaccini possono essere determinanti per contribuire a ridurre i costi sanitari futuri, in tempo di crisi economica, legati direttamente o indirettamente a malattie prevenibili con le vaccinazioni. Essendo la prevenzione l’arma più efficace che abbiamo a disposizione oltretutto evita i costi che queste patologie comportano per il Sistema sanitario nazionale, come per esempio nel caso di tutte le patologie provocate dall’Hpv (papillomavirus).
GIANCARLO SCARAMUZZO
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