Defecare con esultanza Politica

Importante argomento all'esame del consiglio comunale. Si e' votata una convenzione, grazie alla quale l'Ente Nazionale Protezione Animali mette a disposizione del Comune undici guardie ambientali. Nella discussione è apparso chiaro saranno impegnate pure a “controllare le defecazioni”. Soprattutto un consigliere ha insistito affinché il controllo avvenga in tutti i rioni.

Premesso che la divisione in rioni a Benevento non è stata mai formalizzata (qualche anno fa furono apposte sulle paline della segnaletica stradale delle strisce di plastica con arbitrarie aggregazioni: tanto per citare la più strampalata, del Viale degli Atlantici ad un fantomatico Rione Mellusi), potrebbe essere la volta buona, avendo cura di non commettere l'errore di farne giusto undici.

Oggi le guardie ambientali sono undici, ma se putacaso una cambia mestiere, che succede? E quando una è ammalata, c'è defecazione libera nel rione di sua pertinenza?

Direi che l'opera di questi meritori servitori del comune, per essere efficiente al massimo, dovrebbe essere preceduta da apposito corso professionale, con “richiami annuali” di aggiornamento.

Le tematiche dovrebbero riguardare tutta la gamma della defecazione animale, dal momento della produzione a quello della raccolta e, infine, a quella dello smaltimento.

In consiglio comunale è pure aleggiata l'idea che tali agenti zoofili possano girare armati. Escludendo che possano maltrattare gli animali con scurriati e piroccole d'antan, ne risulta che potrebbero ricorrere ad armi da fuoco. Se nessun s'è ribellato, parrebbe chiaro che in consiglio non è noto che i cani, quando sentono sparare, prendono paura. Lo stato d'ansia potrebbe compromettere la defecazione.

Si porrebbe, a questo punto, il dilemma: la guardia ambientale deve sparare e, con ciò, mettere a repentaglio il quantitativo prefissato di defecato da consegnare a fine giornata; ovvero attendere e assecondare la defecazione canina e sparare alla fine a mo' di esultanza?

Se fosse per me, sceglierei la seconda.

Voi, gentili lettori, che ne dite?

MARIO PEDICINI

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