E' ancora viva la memoria di Padre Salvatore Chiesa Cattolica

Padre Salvatore Esposito [13 maggio 1945 - 18 novembre 1989], il 13 maggio 2014 avrebbe compiuto 69 anni. Il prossimo 18 novembre ricorrerà il XXV del suo ingresso in Cielo. Morì infatti a soli 44 anni di età, il giorno successivo ad un drammatico incidente stradale alle porte della città di Benevento.

Il popolo beneventano che ha esperimentato la dolcezza e la forza coinvolgente del suo generoso ministero sacerdotale non lo ha dimenticato. I suoi figli spirituali trasportarano la sua salma dal cimitero di Napoli a quello di Benevento, dove attende l’ora della resurrezione finale.

Serbo un ricordo personale indelebile e colmo di stima per averlo avuto collega d’insegnamento nella scuola media “Federico Torre” di Benevento a partire dal 1982.

La sua scheda biografica è breve, semplice ed intensa. Nasce a Piscinola (Napoli) a mezzogiorno del 13 maggio 1945, memoria della prima apparizione della Madonna di Fatima, da Alfredo e Antonietta Faro, secondo di tre figli: Mario, Salvatore e Clorinda.

Inizia il noviziato a Cerreto Sannita il 24 dicembre 1961, emette la professione religiosa temporanea il 25 agosto 1962 a Cerreto Sannita e quella solenne il 29 maggio 1966 in Sant’Eframo Vecchio a Napoli.

Segue i corsi di filosofia e teologia dall’ottobre 1966 all’ottobre 1970 a Sant’Eframo Vecchio e gli studi superiori dall’ottobre 1970 all’ottobre 1972 presso la Pontificia Facoltà Teologica dei Padri Gesuiti di Posillipo.

Dal 1980 al 1989 viceparroco al Sacro Cuore in Benevento, nel 1989 viceparroco e insegnante a Benevento, il 17 novembre 1989 l’incidente stradale, il giorno successivo il decesso, il 20 novembre 1989 viene sepolto nel cimitero di Piscinola e dopo tre anni traslato al cimitero di Benevento.

Una folla straordinaria ai suoi funerali, a motivo del gran bene procurato alle anime come direttore spirituale, esorcista. Sacerdote straordinariamente mariano, colmo di molti carismi messi al servizio della gente

Diceva: «Il mio sacerdozio è la spiga di frumento macinata perché diventi Ostia d’amore». Tutti ne hanno ammirato e apprezzato, anche tra il clero e i confratelli cappuccini, il dinamismo apostolico, la creatività pastorale, la grande apertura ecclesiale.

Dotato di ottima preparazione, formato alle idee del Concilio Vaticano II, aveva sviluppato soprattutto in campo catechetico un’ampia partecipazione dei laici. Sprigionava una sorprendente ricchezza spirituale ed era riferimento sicuro per tanti giovani e per tante anime.

Di intelligenza fervida e generosa, si preparava sempre con scrupolosità. Lo animava una visione ecumenica ed ecclesiale assai ampia, accoglieva tutti con rispetto e francescana simpatia.

Anime assetate di verità e seriamente impegnate sui tornanti della santità, lo hanno seguito, vivendo il Vangelo con coerenza.

Cuore buono, cuore semplice, cuore di bambino, sedotto dal fascino del Cuore Immacolato di Maria. Ha sofferto molto per le incomprensioni e le false accuse subite. Ma questo è il sigillo delle anime eccezionali.

Ancora oggi, a 25 anni dalla morte improvvisa e tragica, avvertiamo con gratitudine il profumo della sua sorridente e luminosa testimonianza al servizio dell’Amore e dell’Unità nello Spirito Santo. Cresciuto all’ombra della Vergine Maria ha diffuso ovunque il profumo della bellezza e della bontà.

La Chiesa, preoccupata per le inevitabili forme di fanatismo e le voci di miracoli, ha messo il frate sotto stretta sorveglianza fino alla sospensione a divinis del 7 febbraio 1980, la vita nascosta al convento di Nola, a casa della mamma e al convento di Pozzuoli, fino alla riabilitazione e l’invio a Benevento, nello stesso anno, dove Padre Alfredo Esposito riprese il nome di battesimo e fu chiamato da tutti Padre Salvatore.

Un cammino doloroso. Una vita crocifissa. Una testimonianza di luce che non conoscerà tramonto. Ha portato nel cuore il mistero dell’Amore. Uomo eccezionale e generoso, ha fatto del convento un porto di mare per accogliere sempre tutti con squisita gentilezza, felice di comunicare agli altri la via della gioia che al Cielo conduce. Ha avvertito il brivido della bellezza.

Umile, sincero, intelligente, senza falsità, ha sentito il tormento nella ricerca della verità e la fatica nel salire la santa montagna di Dio. Ha vissuto le sfide, le ansie e le contraddizioni del nostro tempo. Ha offerto a Dio un sacrificio di lode senza fine cantando con la sua voce potente e con le opere compiute.

Il popolo ha pianto la sua prematura dipartita per l’Eternità. Sono belli i colori del suo tramonto come quelli dell’alba dei primi fervori sacerdotali. Ha conservato la fede ricevendo da Gesù la corona di giustizia.

La Madonna lo ha custodito nel suo materno Cuore, accogliendolo teneramente in Paradiso. Ed ora dalla finestra del Cielo ci guarda con amore di padre e ancora ci benedice.

Padre Salvatore, grazie per la tua amicizia e per il tuo amore.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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