Guglielmo Marconi, la Fede come un ponte tra l'uomo e l'assoluto Chiesa Cattolica

Guglielmo Giovanni Maria Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 - Roma, 20 luglio 1937). Fisico, inventore, imprenditore e politico. A lui si deve lo sviluppo di un efficace sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili via onde radio (radiotelegrafo), la cui evoluzione portò allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione, la televisione e tutti i sistemi di comunicazione senza fili, che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909.

Il 17 giugno 1929 Vittorio Emanuele III conferisce a Marconi il titolo ereditario di Marchese. Nel 1929 Pio XI, gli conferisce l'incarico di costruire la prima Stazione Radio del Vaticano, inaugurata il 12 febbraio 1931: «Con l'aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell'umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del Santo Padre».

Ai suoi funerali di Stato, tenutisi a Roma il 21 luglio 1937, parteciparono la gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il Capo del Governo Benito Mussolini, oltre a una impressionante folla di 500.000 persone. Le sue spoglie sono custodite a Sasso Marconi presso la casa paterna di Villa Griffone, dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati. A lui sono intitolati l'aeroporto di Bologna e l'Università degli Studi in Roma. Nel 1974 venne raffigurato sulla moneta da 100 lire e nel 1990 sulla banconota da 2.000 lire fino all'introduzione dell'euro nel 2001.

Questa la convinzione dello scienziato che fin da piccolo ha ricercato nuove vie per facilitare la comunicazione tra gli esseri umani: «Solo la fede può portare alla luce e servire come ponte tra l'uomo e l'Assoluto». Pio XII, nel 60° anniversario della scoperta della radiotelegrafia, ha messo in luce la grandezza di Marconi presentandolo come: «Il geniale inventore, che compì il prodigio di annullare le distanze nelle comunicazioni tra uomo ed uomo, donando loro il facile mezzo di rapidamente intendersi, e pertanto di maggiormente amarsi». Non esitava a professare la sua fede.

Ad un giovane inglese testimoniò: «La sola scienza è incapace di spiegare una quantità di cose, la maggioranza delle quali comprende il segreto di tutti: quello della nostra esistenza. Chi siamo? Donde veniamo? Come veniamo alla vita? Quantunque l’uomo, dacché ha incominciato a pensare si sia fermato su tali problemi, pure essi sono rimasti tutti insolubili. Io sono orgoglioso di dire che sono un cattolico ed un credente. Credo nella potenza della preghiera. Credo in ciò non soltanto come cattolico, ma come scienziato».

Albino Luciani, futuro Giovanni Paolo I, nel suo libro “Illustrissimi”, immagina di parlare così con questo premio Nobel della fisica e scrive: «La vostra vita intensissima, vissuta per la ricerca e per la realizzazione fino all’ultimo giorno, si riassume in questa frase: “Poche parole, tanti fatti”. Sotto questo aspetto insegnate qualcosa anche a noi, che sembriamo oggi inclinati alla tendenza contraria delle molte parole, scritte o parlate, e degli scarsi frutti pratici». Poche parole con gli uomini, per aver tempo di parlare con Dio: «Credo che sarebbe una grande tragedia se gli uomini perdessero la loro fede nella preghiera. Senza l’aiuto della preghiera forse avrebbero fallito, dove sono invece riusciti. Questo mi ha permesso di raggiungere quello che ho fatto, Dio ha fatto di me un semplice strumento della Sua volontà, per la rivelazione del suo potere divino».

Parlare con Dio, stare alla sua presenza, scoprirlo nelle forze del creato, nelle onde magnetiche... qui sta la grandezza piena di umiltà dello scienziato italiano che ha impegnato Fede e ragione al servizio delle telecomunicazioni. Guglielmo Marconi afferma: «L’unità armoniosa delle cause e delle leggi rappresenta la Verità, l’unità armoniosa delle linee, colori, suoni e idee costituisce la Bellezza, mentre l’armonia delle emozioni e la volontà costituisce il Bene, che essendo la massima espressione dell’Eterno e Supremo Creatore porta l’uomo a compimento e ci spinge a cercare la perfezione assoluta».

Armonia tra Fede e Ragione. Marconi però attribuisce alla Fede un ruolo fondamentale: «Eppure la scienza è come una luce fioca di una lanterna tremolante in una foresta profonda, attraverso la quale l’umanità si sforza di trovare la sua strada verso Dio». La fede non è in contrasto con la ragione ma stimolo alla ricerca, gusto di vivere, un “Ponte tra l’uomo e l’Assoluto”.

PASQUALE MARIA MAINOLFI