Il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo pastore del gregge di Dio. Ha scelto il nome di Leone XIV Chiesa Cattolica
Il cardinale statunitense Robert Francis Prevost è il nuovo pastore del gregge di Dio.
Eletto al quarto scrutinio, nella seconda giornata del conclave (segno di unità del Collegio dei Cardinali), il 267° pontefice ha scelto in nome di Leone XIV e sarà la guida spirituale di 1 miliardo e 400mila cattolici sparsi in tutto il mondo, ma pronto ad ammettere chiunque voglia accogliere Gesù nel proprio cuore.
Oltre 100mila i fedeli - distribuiti tra Piazza San Pietro e Via della Conciliazione - che attendevano la fumata bianca, fuoriuscita dal comignolo alle ore 18.07.
L’evento, tanto inaspettato quanto speciale, è stato accolto con una grandiosa esultazione mista a commozione, Fede ed emozione sono diventate un tutt’uno.
Alle 19.13 il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha annunciato in diretta mondiale - ed in rigorosa lingua latina - le parole che tutti attendevano: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”.
Prevost è stato nominato cardinale da Papa Francesco nel 2023 e fino a pochi giorni fa ha ricoperto la carica di prefetto del Dicastero dei Vescovi, vale a dire la persona responsabile della selezione dei vescovi in tutto il mondo, inoltre, è stato a lungo missionario in Perù, Paese di cui ha anche ottenuto la cittadinanza, e conosce bene l’America Latina.
Primo Papa statunitense, una laurea in Matematica, studi di Filosofia e Teologia, oltre che amante del tennis, il neo vicario di Cristo Leone XIV è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, nello stato dell’Illinois: appartiene all’ordine di Sant’Agostino, comunità di frati con cui prese i voti nel 1981 e di cui è stato priore generale per due mandati consecutivi, cioè l’autorità che presiede e governa lo stesso Ordine.
Il cardinal Prevost è stato eletto Papa nel giorno in cui viene recitata solennemente la Supplica alla Madonna di Pompei, scritta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, come adesione all’invito che, nella sua prima Enciclica sul Rosario, Papa Leone XIII aveva fatto ai cattolici, ovvero ad un impegno spirituale volto a fronteggiare i mali della società; nel medesimo giorno, inoltre, la Chiesa Cattolica festeggia San Michele Arcangelo, principe delle Milizie Celesti, vincitore nella lotta contro il male, difensore della verità e della giustizia a lode e gloria di Dio e del Suo Santo Nome.
Prima di affacciarsi sul balcone della Basilica di San Pietro, Robert Francis Prevost ha abbracciato uno ad uno i cardinali del Conclave.
Visibilmente felice ed emozionato - ma anche consapevole del duro cammino che lo attende - il nuovo successore dell’apostolo Pietro ha salutato la folla festante con il sorriso aperto, agitando la mano destra, così come farebbe un caro amico, quindi le sue prime parole sono state: “La Pace sia con tutti voi”, ricevendo di rimando un boato di enorme gioia.
Riportiamo qui di seguito il primo discorso di Papa Leone XIV, un discorso per la verità più volte interrotto dagli applausi e dal tripudio “Leone, Leone, Viva Leone, Viva il Papa”, delle oltre 100mila persone presenti all’evento.
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“Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio.
Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie.
A tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la Terra la pace sia con voi.
Questa è la pace di Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante, proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente.
Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva a Roma, il Papa che benediva a Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero quella mattina del giorno di Pasqua.
Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti e il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio, pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti.
Siamo discepoli di Cristo.
Cristo ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore.
Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri, a costruire i ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace.
Grazie a Papa Francesco!
Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare insieme a voi come Chiesa unita, cercando sempre la Pace, la Giustizia, cercando sempre lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.
Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto ‘con voi sono cristiano e per voi vescovo’, in questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria alla quale Dio ci ha preparato.
Alla Chiesa di Roma un saluto speciale, dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere, come questa piazza, con le braccia aperte a tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo, l’amore”.
Poi un saluto in spagnolo alla sua diocesi, in Perù.
E, tornando all’italiano: “A tutti voi, fratelli e sorelle, di Roma, d’Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale e una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la Pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.
Oggi il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione, il suo amore.
Allora vorrei pregare insieme a voi, preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la Pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale di Maria, nostra Madre.
Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen”.
Subito dopo, il Santo Padre Leone a tutti fedeli presenti e a quelli che ricevono la sua benedizione a mezzo della radio, della televisione e delle altre tecnologie di comunicazione ha concesso l’indulgenza plenaria nella forma stabilita dalla Chiesa.
ANNAMARIA GANGALE
Foto: Collettiva